NOBILEZZA s.f.

0.1 nobelleçe, nobilecça, nobilezça, nobilezza, nobilezze.

0.2 Da nobile (e cfr. fr. noblesse).

0.3 <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>: 1.

0.4 In testi tosc.: <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Fiore, XIII u.q. (fior.).

In testi sett.: Tristano Veneto, XIV.

0.5 Anche plur.

0.6 N Voce edita in Studi Carpi, pp. 166-8.

0.7 1 Valore intrinseco per il quale qno o qsa eccelle in assoluto o nel proprio genere; eccellenza, superiorità. 2 Perfezione, adeguatezza di qsa o qno a svolgere la propria funzione. 3 Eccellenza sotto un particolare punto di vista; nobilezza di coraggio: magnanimità. 4 Grado sociale, posizione elevata nella scala sociale per ragioni genealogiche.

0.8 Pietro G. Beltrami 10.06.1999.

1 Valore intrinseco per il quale qno o qsa eccelle in assoluto o nel proprio genere; eccellenza, superiorità. || Cfr. nobiltà 1.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 3, cap. 16, pag. 210.15: Appresso diremo che cosa è cortesia, e ched e' conviene ai fanti dei re e dei prenzi ch'ellino sieno cortesi. Ma primamente diviseremo due maniere di nobilezza, vuoli gentilezza.

[2] Fiore, XIII u.q. (fior.), 183.3, pag. 368: "Da l'altra parte elle son franche nate: / La leg[g]e sì· lle trâ di lor franchez[z]a, / Dove Natura per sua nobilez[z]a / Le mise quando prima fur criate.

[3] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 1, pag. 17.18: E per questi conoscimenti che gl'uomini ebboro con quegli nobili spiriti, sepporo molto delli segreti di Dio e della sua nobilecça e del suo podere...

[4] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 1, cap. 39, pag. 70.18: Ciò che agli Dei piace leggiermente avviene. Il fanciullo crebbe e divenne giovane di grande bontà e di grande nobilezza... || Cfr. Liv., I, 39, 4: «iuvenis evasit vere indolis regiae» (dove è contenuto un riferimento alla genealogia, attenuato o caduto nella trad. per via del verbo divenne).

2 Perfezione, adeguatezza di qsa o qno a svolgere la propria funzione. || Cfr. nobiltà 2.

[1] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 3, pag. 183.18: E questa stella [[çoheyl]] è una delle maggiori stelle che sia nel ottavo cielo. Ed è della natura di Giubiter. E però è tenuta molto buona e molto nobile per aiutarsi di lei nelli gran facti e nobili. Ché la nobilezça di questo segno sì la riceve dalla stella, e la stella da Giubiter.

[2] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 1, pag. 86.34: E pe[r] questo luogho si mostra che à nella ymagine di questa figura due nature, l'una forte e l'altra debile. Ché forte è per ragione in nobilezza del cavallo, che è l'animale del mondo che più aiuta a l'uomo nelle nobili e nelle forti cose.

3 Eccellenza sotto un particolare punto di vista; nobilezza di coraggio: magnanimità. || Cfr. nobiltà 3.2.

[1] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 16, par. 21, pag. 103.10: però che a uomo vertuoso e ·ssì bene merito (e ·ppieno di grandi meriti) disiderare la principazione nonn- è punto orgholglo né prosunzione né quvitigia, ma è tal disiderio maggiore nobilezza di coraggio e disiderio e appetito d'onore e vertù politiche. || Il testo del Defensor pacis (I, xvi, 21, p. 110), di cui però è tradotto un volgarizzamento francese perduto, ha «magnanimitatis... opus».

4 Grado sociale, posizione elevata nella scala sociale per ragioni genealogiche. || Cfr. nobiltà 4.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 4, cap. 7, pag. 124.34: E dovemo sapere che a la nobilezza si conviene la ricchezza; perciò che quelli ch'è nobile d'antico e 'l suo padre e la sua madre sono istati ricchi, esso si sa meglio portare nella ricchezza...

[2] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 5.1: Or ti mostra dunque motto che tu di' padre la sua possanza, sua sapienzia e sua bontà; elli ti rammenta dall'altra parte te medesimo, tua nobilezza, tua biltade e tua ricchezza; più grande nobilezza non puote essere che essere figliuolo di sì grande imperadore come è Dio, più grande ricchezza non può essere che di lui rassembrare a virtute...

[3] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 9, cap. 15, pag. 673.11: Cornelio Scipione, giovine di smisurata nobilezza, conciofosse cosa ch'elli abbondasse in piusori e chiarissimi sopranomi della sua schiatta, per sermone del popolo acquistò sopranome dal servo Serapione, perchè il nome di costui era molto simile ad uno che servìa a' sacrificii.

[4] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 69.32: Risponde la femmina: "Avegna iddio che prodezza possa nobilitare lo popolare, non li può per ciò mutare ordine, né farlo conte né varvassore, se per li prìncipi potenza già data non li fosse, li quali possono a ciascuni buoni costumi agiugnere nobilezza...

[5] Tristano Veneto, XIV, cap. 471, pag. 430.19: Et alora lo Cavalier dalo Scudo Vermeio chusì respoxe digando: "Signor, per la fe' de Dio de questo vui non avé çià rasion, perché benché sia elli de sì gran nobelleçe sì ve faço io asaver qu'elli honora pllui li povri cha li richi.

[u.r. 18.04.2007]