POTO s.m.

0.1 poto, potu.

0.2 Lat. potus (DEI s.v. poto).

0.3 Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.): 1.

0.4 In testi tosc.: Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.); Cavalca, Rime (ed. Bottari), a. 1342 (pis.); Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55.

In testi mediani e merid.: Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.).

In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Ciò di cui si dispone per bere, ciò che si beve; bevanda, bevande; il bere.

0.8 Pietro G. Beltrami 16.11.2000.

1 Ciò di cui si dispone per bere, ciò che si beve; bevanda, bevande; il bere. || Quasi sempre in dittol. o in correlazione con cibo, cibarie, cibare (cibarsi).

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 3, cap. 27, pag. 119.15: (et) inperò ke l'actione (et) operatione d'esso calore naturale àne repente operatione sopra de l'umido, a la quale operatione non essendo sufficiente a contrastare l'umido radicale abisongna l'umido accidentale, cioè el cibo e 'l poto.

[2] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 26, p. 564: Ordeno da principio dell'airo inprimamente, / appresso de cibarij et potu insemblamente; / de sonno e de vigilie no serò neglegente...

[3] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 13.46, pag. 110: Perdut' ho la lengua, co la qual parlava, / molta descordia con essa ordenava: / nol me pensava, quann' io manecava / el cibo e 'l poto oltra mesura.

[4] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 3, pag. 615.14: Pensa come egli si trasfiguroe e com'egli si umilioe dinanzi agli apostoli, lavando loro i piedi; come per lo suo infinito amore cenò con loro, e diede se medesimo in cibo e poto...

[5] Cavalca, Rime (ed. Bottari), a. 1342 (pis.), Per l'uomo, ch'era, 3, pag. 456: Per l'uomo, ch'era infermo visitare, / Discese Iddio al nostro abbassamento, / Diesseli in cibo, e poto in sacramento: / Volle morir per lui ricomperare.

[6] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 51.12: Nel cibo e nel poto fu modestissimo, sì in prenderlo all'ore ordinate e sì in non trapassare il segno della necessità, quel prendendo...

[7] Boccaccio, Trattatello (Chig.), 1359/62, pag. 157.22: e, sì come il poto è ordinatore e disponitor nello stomaco del cibo preso, così la filosofia, d'ogni cosa buona maestra verissima, con la sua dottrina è ottima componitrice d'ogni cosa a debito fine.

[8] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 26.65, pag. 329: Carne e frutti diversi vi trovai, / c'hanno per cibo, e il latte per poto, / del quale senza fallo n'hanno assai.

[9] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 7, par. 1, vol. 1, pag. 96.6: Item, zo ki Cristu dissi: 'ki la carni mia esti vere cibu et lu sangui meu vere esti potu', in alcunu casu divi essiri vere cibu, et vere potu.

[10] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 35.99, pag. 239: et tutto il suo dixio / è a star con gli ebrïoxi in le taverne, / dove il poto e 'l cibar non gli è in oblio...

[u.r. 08.10.2013]