POZIONE s.f.

0.1 pogione, pogioni, posone, potione, pusoni.

0.2 Lat. potio (DEI s.v. pozione).

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 1.

0.4 In testi tosc.: <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Zucchero, Fisonomia, 1310 (fior.).

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

0.7 1 Liquido da bere; preparazione atta ad essere bevuta, bevanda. 2 Preparazione da bersi, con effetti medicinali, magici o tossici.

0.8 Pietro G. Beltrami 16.11.2000.

1 Liquido da bere; preparazione atta ad essere bevuta, bevanda.

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 378, pag 613: Mai d'una cosa fai l'omo grande derradhe, / de sacrament qe molt era ēą redotadhe, / mai lo plui de la cente l'ą en befe ēetadhe, / qé tanto ie plase le calde peveradhe, / bele lonēe rostie, fugacine rassadhe / e fasani e pernise et altre dignitadhe, / forte vin e posone, e galine faitadhe, / delenquid ą Iesł, la vera maiestadhe.

[2] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 35.64, pag. 98: O bon Gesł, te, tal barone, / vedemo lasso, preso e denudato, / legato en fondo, siccome ladrone; / e 'l tuo bel viso battuto e sputacchiato; / apresso in croce afitto, a pogione / bever fele, de lancia esser piagato!

[3] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 100, pag. 161.1: Ancora sappiate che la magiore parte del Catai beono uno cotale vino com'io vi conterņ. Egli fanno una pogione di riso e co molte altre buone spezie, e cóncialla in tale maniera ch'egli č meglio da bere che nullo altro vino.

2 Preparazione da bersi, con effetti medicinali, magici o tossici. || In associazione con sciroppo, veleno.

[1] St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.), pag. 242.22: e Mitridates avea seco avea una potione, ke nullo tossico li potea ledere.

[2] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 242.22: E Matridate avea una potione ke bevea ke nullo tossico li potea ledere.

[3] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 2, cap. 25, pag. 269.5: Siccome la scienza della medicina per li siroppi e per le pogioni e per la dieta e per altre cose, insegna principalmente a regolare ed addrizzare gli omori, e a fare altre cose, per avere sanitą nel corpo dell'uomo, cosģ la scienza della politica intende principalmente a governare e regolare l'opere umane per le leggi e per li ordinamenti ch'essa insegna...

[4] Zucchero, Fisonomia, 1310 (fior.), pag. 22.1: Dice il filosafo che da Dio in giuso nulla cosa č, nč tempo, nč acqua, nč fuoco; nč sopravenimento d'alcuno caso; nč ferocitą, nč crudeltą d'alcune bestie [[...]] nč disdegno d'alcuno bructo animale; nč alcuna infermitą, nč pogione, nč veleno...

[5] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 8, cap. 18, vol. 2, pag. 251.2: Elli andaro dopo lei, e trovārne alquante che cocevano il veneno e le pogioni, e che parte n'avevano riposto.

[6] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 139, pag 272.11: La cu(r)a troppo č greve et spe(ci)alem(en)te se questa passione č invecchiata et, (con)ciossciacosa ch(e) q(ue)sto male se faccia p(er) grasseēēa voi p(er) humiditą dissoluta alli ca(n)nilli d(e) lu pulmone, i(n)p(ri)mam(en)te gli se faccia una potione.

[u.r. 12.12.2017]