PROPE avv.

0.1 prope.

0.2 Lat. prope.

0.3 Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.): 1.2.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321.

In testi sett.: Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.).

0.5 Locuz. e fras. da prope 1.2.

0.6 N La voce è un puro latinismo; la forma volg. è provo (presente anche nella Commedia).

Doc. esaustiva.

0.7 1 [Prossimità nello spazio:] a breve distanza, vicino. 1.1 Fig. 1.2 Locuz. agg. Da prope: vicino, prossimo.

0.8 Pietro G. Beltrami 24.11.1998.

1 [Prossimità nello spazio:] a breve distanza, vicino.

[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 6, cap. 4.50, pag. 438: E se passassi al monte piú avanti, / vedresti d'Idomea le mura prope, / ch'esso fondò co' figliuoi tutti quanti.

1.1 Fig.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. c. 19.107, vol. 3, pag. 321: Ma vedi: molti gridan 'Cristo, Cristo!', / che saranno in giudicio assai men Prope / a lui, che tal che non conosce Cristo...

1.2 Locuz. agg. Da prope: vicino, prossimo.

[1] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 30, pag. 93.5: «Meliore è lo vicino da prope ke 'l parente lontane».

[u.r. 25.05.2007]