SOVRABBONDANZA s.f.

0.1 sopra abbondanzia, soprabbondanza, soprabondanza, soprabondanze, soprahabundantia, sovrabbondanza, sovrabondanza, superabondanzia, superabundantia, superabundanzia, superha bundancia.

0.2 Da abbondanza.

0.3 <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>: 1.

0.4 In testi tosc.: <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.).

In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.7 1 Soverchia abbondanza, ricchezza superiore al necessario, quantità estremamente grande di qsa.

0.8 Pär Larson 06.03.1999.

1 Soverchia abbondanza, ricchezza superiore al necessario, quantità estremamente grande di qsa.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 2, cap. 7, pag. 165.13: Ma i gentili uomini, ispecialmente ei re e i prenzi, che ànno ei beni temporali in soprabbondanza, sono molto da riprèndare sed ellino non mettono ei loro figliuoli ad apprèndare lettera ed iscienza...

[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 3, cap. 25: Innei citoli ène calideçça k'àe a paidire e consumare la humidità (et) la superfluità de li homori habundanti in essi, (et) con tutto ciò sì li viene el lactime, k'ène soprahabundantia d'omori; ma el vechio ène frigido (et) humido, non è acto in natura di potere paidire la humidità non solo accidentale ma la naturale, (et) inperò incanutiscie [e inmarciscie].

[3] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 49.1, pag. 570: La gran sovrabbondanza, / che di gravose Amor m'à dato pene / da poi mi fe' voi, gentil donna, amare, / mi tene in gran pesanza / d'onni lontan sollasso e d'onni bene / e 'n gran martiri me fa consomare...

[4] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 61.11, pag. 205: Lo savio il dice, ed è ver paragone, / omo, in sua passïone, / membrar lo scampo, come sïa presto: / ché mal per mal no aleg[gi]a, ché mag[g]iore / aluma foco e ardore, / e per sovrabondanza trasnatura / senno e misura, reo face peggiore...

[5] Dante da Maiano, XIII ex. (fior.), 42.6, pag. 125: «Per Deo, dolze meo sir, non dimostrate / che in vostra forza aggiate / lo meo disire e 'l core, / ché ne saria langor - tal vista fare». / « Come porria celare / la gran sovrabondanza / ch'aggio di beninanza / da vostro gentil core?

[6] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 17, 40-54, pag. 335, col. 2.9: Ma come al sol. Ditto del senso de l'audito, qui tocca chente li parve al senso del viso; e dixe per exempio: 'sì come la superabundanzia del sole aggrava tanto lo nostro viso, ch'ello no pò respondere, cussì la luxe di quello Angello era sì superabundante, che l'ochio nel possea sustignire'.

[7] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 24, pag. 524.15: Se per grazia di Dio ec.. Cioè, se per la grazia conceduta da Dio, - questi, cioè Dante, - preliba, cioè antigusta di quella vivanda - che cade della vostra mensa, cioè della soprabbondanza della gloria vostra e della caritade, prima che morte li venga - ponete mente al suo desiderio, - e roratelo, cioè bagnatelo di rugiada: voi bevete Sempre del fonte ec.; cioè dell'acqua di vita eterna...

[8] Stat. sen., Addizioni 1329-75, (1337), pag. 144.30: sieno electi alcuni buoni omini che abbiano a fare nel detto Padule in quello numero che a loro parrà che si convenga, a provedere et ordinare el modo per lo quale el detto Padule sanificare si possa e difendere da la soprabondanza dell'acque, le quali discorrono nel detto Piano.

[9] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 13, par. 30, pag. 261.22: Ché però che magioni o cchanpi non possono sanza mezzano distribuito essere a' poveri convenevolemente, ché in ciò n'averrebbe pecchare o ffallire per soprabondanza o ddifalta, in tale è il consilglio di Giesù Cristo a intendere, quando dicie Matteo 19 Lucha 18 e Marco 10: «Va e vendi». E non dice punto: tutto quanto che ttu ài dona a' poveri...

[10] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 2, part. 2, pag. 49, col. 2.41: il giogo di Cristo [[...]] è ditto suave perchè el fa questa vita amara menare all'uomo in tanta letizia e giocondità dentro, che qui già si comincia la vita della gloria, sicchè la giocondità della mente per la sua sopra abbondanzia inghiottendo, soperchia le pene del corpo.

[11] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 28 par. 7, vol. 2, pag. 171.14: Eccu, li beati putirannu maniari; putirannu li beati usari actu carnali? respondeo di no, ka omni actu carnali non si poti operari senza superfluu spiritu, senza superfluu caluri, senza superfluu humidu; et imperzò ki killa armonia beata esti in summa equalitati et in summa temperancia, non ch'è nixuna superhabundancia.

[u.r. 21.03.2007]