SOVRABBONDARE v.

0.1 soprabbonda, soprabbondano, soprabbondare, soprabbondarono, soprabbondava, soprabbondò, soprabonda, soprabondando, soprabondano, soprabondare, soprabondava, soprabondi, soprabondò, soprabondòe, soprabunda, sorbondata, sovrabonda, superabondano, superabondava, superabundava, superhabunda, superhabundò.

0.2 Da abbondare; la forma sorbondare è probabilm. dovuta a un'interferenza dell'ant. fr. sorabonder.

0.3 Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.); <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>; Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.); S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Domenico Scolari, c. 1360 (perug.).

In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.7 1 Essere in quantità o numero molto grande. 2 Prodursi in grandissima quantità. 3 Oltrepassare i limiti di qsa o la capacità di qno o qsa. 4 Straboccare, tracimare, debordare. 5 Trans. Riempire, far traboccare. 6 Essere fornito di qsa in quantità o numero molto grande. 7 Esagerare.

0.8 Pär Larson 30.10.1998.

1 Essere in quantità o numero molto grande.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 3.150, pag. 38.15: Ciò tutto eterno in Cielo in abondansa rispondeano in lui, ma povertà non se trovava in essi, e in terra abondava e superabondava enspecia tal, e non conoscieva l'omo lo pregio d'essa.

[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 11, proemio.88, pag. 261.18: Nella sua sinistra mano sono le divizie e la fama, nella diritta è lunghezza di vita: di tutte queste cose avea in Cielo eterna abondanza, ma povertade non vi si truo[va]va; ma abbondava e soprabondava in terra questa ispezie, e l'uomo non cognosceva il valore d'essa.

[3] Cino da Pistoia (ed. Marti), a. 1336 (tosc.), 28.13, pag. 485: E sarebbemi assai meno angosciosa / la morte che la vita ch' i' attendo, / poi ch' ell' è piena di tanta tristizia; / ché là ond' io sperava aver letizia, / m' è sorbondata pena dolorosa, / che mi distrugge e consuma languendo.

[4] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 28, vol. 1, pag. 237.22: E tutto dì e leggiamo, e vediamo per lo esempio di molti, che, come dice s. Paolo, dove abbondò il peccato, soprabbondò la grazia, sicchè la maggior miseria più provoca la divina misericordia.

[5] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XIII, cap. 73, vol. 3, pag. 470.9: e davanne per bocca II pani per danari IIII l'uno. E soprabondò tanta gente, e che nne volieno più che due pani per bocca, che per la calca gli uficiali non potieno cospicere; sì ordinaro di dare il pane alle famiglie per iscritte e polizze, II pani per bocca.

[6] Dom. Scolari, c. 1360 (perug.), 106, pag. 13: E solamente operation divina / è reputata s'en utel redonda / de quei che m'anno facta adulterina. / E tanto tal nequitia soprabonda / nelle mente dei novi farisei / che mia vertà conven che se nasconda.

[7] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 155, pag. 368.7: Questi sonno atti a smarrire la chiave, pure che lo' soprabondi un poco di fadiga o tribulazione mentale o corporale...

[8] Contemptu mundi (III), XIV sm. (tosc.), L. 3, cap. 1.16, pag. 195.20: molta malizia degli uomini era sopra la terra, e tutta la cogitazione dell'uomo era intenta al male in ogni tempo. E però, tocco dal dolore dalla parte di dentro iscancellò l'uomo ch'egli avea creato. Certamente soprabondò la iniquità, e raffreddossi la carità di molti.

2 Prodursi in grandissima quantità.

[1] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 4, cap. 1, pag. 80.7: Rimase la donna nella chiesa, aspettando il confessoro: e in questo mezzo ripensando i peccati suoi, tanto dolore la compunse, tanta tristizia lo quore le strinse, tanto pianto soprabbondò, che la natura nol potè sostenere; anzi le scoppiò il quore, e cadde morta.

[2] Jacopo Passavanti, Tratt. sogni, c. 1355 (fior.), 108, pag. 328.24: Quando soprabbonda la collora, ch'è calda e secca come il fuoco, fa sognare fuoco e arsura, caldo, sete, ira, briga, rissa, battaglia, e così fatte cose.

3 Oltrepassare i limiti di qsa o la capacità di qno o qsa.

[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 114.19: Ciò sarà pace onorabile, pace ferma e stabile, pace che passa e soprabbonda tutti i sensi, siccome disse san Paulo. E poi ch'ella passa tutti i sensi, e tutti senni, ella passa tutte parole, che cuore nol potrebbe pensare, nè lingua divisare qual cosa è quella pace che Dio hae apparecchiata a' suoi...

[2] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 7, 88-99, pag. 220, col. 2.18: Qui scuxa Virg. la Fortuna e dixe che se la desse le richeze a coloro li quai le spenderaveno vertuoxamente, ella no serave Fortuna, ma serrave natura, perché 'l serrave al bene esser del mondo, perché la natura provede in necessariis: e cossì, s'ella fesse puoviri i cattivi, similemente ella serave natura, e no Fortuna, però che natura no sovrabonda.

[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 33, proemio.39, pag. 721.9: Tomaso nella P. I, quist. 12, art. 4: «Lo conoscere aviene, secondo che·lla cosa conosciuta è nel conoscente, la quale v'è secondo il modo del conoscere, e secondo sua natura. Se la cosa che si dee conoscere, eccede e soprabonda alla natura del conoscere, non si può conoscere...

[4] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 16.48, pag. 381.6: Filocolo rispose: - Niuno mancamento dalla vostra parte potrebbe venire in onorarmi, ma tanto n'avete fatto avanti, che soprabondando avete i termini trapassati.

[5] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII. 8.16, pag. 555.16: intendo di dirvi una novelletta d'un giovane, il quale con più mansueto animo una ingiuria ricevette e quella con più moderata operazion vendicò; per la quale potrete comprendere che assai dee bastare a ciascuno se quale asino dà in parete tal riceve, senza volere, soprabondando oltre la convenevolezza della vendetta, ingiuriare, dove l'uomo si mette alla ricevuta ingiuria vendicare.

[6] Diatessaron, a. 1373 (fior.), cap. 31.8, pag. 224.29: per Gerusalem, imperò ch'è città di grande Re, nè per lo capo tuo non giurerai, inperò che non puoi fare uno capello nè bianco nè nero. Ma sia la parola vostra: il sì, sì; e il no, no. Ciò che soprabonda a questo è male. || Cfr. Mt 5, 37: «quod autem his abundantius est a malo est».

4 Straboccare, tracimare, debordare.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, III. introduzione.59, pag. 180.21: ...la quale sopra una colonna che nel mezzo di quella diritta era, gittava tanta acqua e sì alta verso il cielo, che poi non senza dilettevol suono nella fonte chiarissima ricadea, che di meno avria macinato un mulino. La qual poi, quella dico che soprabondava al pieno della fonte, per occulta via del pratello usciva e, per canaletti assai belli e artificiosamente fatti fuor di quello divenuta palese, tutto lo 'ntorniava; e quindi per canaletti simili quasi per ogni parte del giardin discorrea...

- Fig.

[2] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 5, 133-139.5, pag. 129, col. 2.1: come 'l sole se mostra molte volte in li vapuri e lì se vede soa grandeça, e po', quando li vapuri se refanno, lo sole s'asconde in la soa chiareça sì che per ochio de mortale no se pò vedere, cussì quella anima superhabundò per volere satisfare a Dante e començolli a parlare...

5 Trans. Riempire, far traboccare.

[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 83.21: Così dovemo noi gridare i fiotti de' malvagi pensieri, che sorrodono, e soprabondano sovente il cuore, che 'l cuore non perisca per consentimento. Perciò gridava David a Dio nel salterio, e dicea: Messere, sovvegnati di me, e liberami del riale dell'acque che son già entrate infino al mio cuore.

6 Essere fornito di qsa in quantità o numero molto grande.

[1] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 26, par. 4, vol. 2, pag. 122.26: Kista bilanza esti la lanza, la quali affigi, cunfigi et affligi tucta baldanza di li spiriti crudili et infernali. - Et similia. Di li quali versi et antifani lu officiu di la santa ecclesia superhabunda.

[2] Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.), cant. 2, ott. 165.6, pag. 446: Angeli, Arcangel, Cherubin e Troni, / danzavan redda, che 'l Signor circunda; / Serafin, Virtut'e Dominazioni, / e Principati a la danza secunda; / Potestati facìen far canti e suoni, / unde la festa 'n gioia soprabunda: / tutti coperti eran di bianche stole, / ghirlande avien di fior, rose e viole.

7 Esagerare.

[1] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 25, 121-135, pag. 613, col. 2.8: Qui fa comparazione come la lumaga, o ver chiozola, de sì instessa fa corne e porgele fora, e po' le retorna dentro, e cussì meschiandossi le parte delle teste cussì de quella del serpente cum de quella del peccador, in una parte mancava e facea de curvo piano ... et in un'altra superabundava e facea de piano curvo, e cussì s'alterava tutto.

[2] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 7 ott. 90.1, pag. 210: Per che, vedendo te soprabbondare, / io vo' far quello ch'io non feci ancora, / cioè la tua bestialità mostrare: / tu di' che per Criseida mi scolora / soverchio amore, e vuoilmi rivoltare / in gran vergogna, ma infino ad ora / non t'ha di questo il vero assai mostrato / il tuo Apollo...

[3] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 36.335, pag. 256.27: Veritade è mezzo tra due stremitadi, ciò è soperchio e poco, e quelli che tiene tal mezzo è detto verace e quelli che soprabbonda è detto vantatore e quelli che prende il meno è detto umile.

[u.r. 21.03.2007]