CARAMELLA s.f.

0.1 caramella.

0.2 Etimo incerto: gr. charagma 'impressione, segno' o lat. mediev. cannamella, canamella 'la canna da zucchero e la sostanza che da essa si ricava; varietà di frutta di sapore dolciastro' < lat. canna melis? (cfr. per quest'ultima ipotesi Li Gotti, Caramella). || La base greca qui proposta focalizza il dato dell'impressione visiva (la designazione descriverebbe la 'pupilla' come foro centrale dell'iride o supporto della piccola immagine visiva che in essa si imprime), piuttosto che il risultato del processo (è nota la motivazione onomasiologica alla base dell'identificazione della pupilla con il suo contenuto visivo, ovvero la piccola immagine che si immaginava proiettata nell'occhio, ben rappresentata nelle dominazioni classiche - gr. chore e lat. pupilla 'piccola bambola'). A sostegno della linea interpretativa proposta da Li Gotti (lat mediev. can(n)amella 'canna da zucchero, zucchero' con rif. alla lucentezza della polvere zuccherina che si ricava dalla canna o la relativa tenerezza e dolcezza) cfr. la documentazione della forma nei lessici siciliani a partire dal 1519 (Scobar s.v. cannamela). Nota inoltre l'uso appositivo delle varianti sic. cannameli e calamela con i nomi di frutti (soprattutto la mela) per designarne la varietà più dolce (v. ad es. pumu cannameli / calamela 'varietà di mela molto dolce' in Piccitto s.v. calamela, calameli, cannameli, caramela) in plausibile accordo con l'identificazione metaforica della pupilla come 'mela dell'occhio' attestata anche in altre varietà linguistiche, cfr. Tagliavini, Pupilla, pp. 536-37.

0.3 Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.): 1.

0.4 Att. unica nel corpus.

0.7 1 Lo stesso che pupilla (fig.).

0.8 Mariafrancesca Giuliani 02.03.2009 [prec. red.: Francesca Gambino].

1 Lo stesso che pupilla (fig.). || Il testo traspone in volgare siciliano una formula di paragone ben attestata nella tradizione biblica, che, nella Vulgata, trova il suo fulcro semantico nel lat. pupilla, cfr. ad es. Dt. 32,10: «et custodivit quasi pupillam oculi sui».

[1] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 21, par. 7, vol. 2, pag. 87.33: per sua a custodiri plui ki la caramella di l'occhi soi.

[u.r. 14.10.2020]