0.1 carnato.
0.2 Da carne.
0.3 Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.): 2.
0.4 In testi tosc.: Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.).
In testi sett.: Niccolò de' Scacchi, p. 1369 (ver.).
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 [Del verbo divino:] che ha preso carne. 1.1 [Di un sentimento:] radicato per natura, congenito. 2 Volgare, rozzo. 3 Sost. Lo stesso che carnagione.
0.8 Francesca Gambino 03.05.2002.
1 [Del verbo divino:] che ha preso carne.
[1] Niccolò de' Scacchi, p. 1369 (ver.), 110, pag. 574: Mylle e trecento cum sexanta nove / Anni currendo del carnato verbo / Tributo al mondo cum virgineo parto...
1.1 [Di un sentimento:] radicato per natura, congenito.
[1] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 4, rubr., pag. 22.12: In questo Capitolo si dimostra, donde nasce l'amor de' parenti; e come si chiama: e come tutti dobbiamo averlo carnato ne' nostri cuori.
2 Volgare, rozzo. || Cfr. carnale 3.4.
[1] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), canz. 9.141, pag. 99: Diamant'è altrui, ongn'uomo ä llui vetro: / valer nom pò per lui frutto di querce. / E 'l più carnato, non ch'altri, ti schifa!
3 Sost. Lo stesso che carnagione.
[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. II, pag. 290.9: e colui, il quale hae bianco carnato, spesse volte giaccia colle spalle scoperte.
[u.r. 14.01.2009]