CARNE s.f.

0.1 cane, canre, caren, cargne, carn, carn', carna, carne, carnea, carnem, carni, carnj, carno, charn, charne, charni, charnne.

0.2 Lat. caro, carnem (DELI 2 s.v. carne).

0.3 Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.): 6.4.

0.4 In testi tosc.: Ruggieri Apugliese, Lauda, XIII m. (sen.); Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Doc. sang., 1289; Quindici segni, 1270-90 (pis.); Inghilfredi, XIII sm. (lucch.); Doc. pist., 1300-1; Doc. prat., 1293-1306; Doc. cort., 1315-27; Stat. collig., 1345; Stat. volt., 1348; Doc. amiat., 1363 (2).

In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.); Parafr. Decalogo, XIII m. (?) (bergam.); Pamphilus volg. (ed. Mascherpa), XIII t.q. (venez.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Caducità , XIII (ver.); Tariffa venez., XIII sm.; Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.); Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Doc. moden., 1347; Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Doc. padov., 1364; Doc. imol., 1350-67; Esercizi cividal., XIV sm.; Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Poes. an. abruzz., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.); Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. viterb., c. 1345; Stat. castell., XIV pm.; Anonimo Rom., Cronica, XIV; Stat. cass., XIV; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Stat. catan., c. 1344; Simone da Lentini, 1358 (sirac.); Doc. palerm., 1380.

0.5 Locuz. e fras. a carne nuda 2.1; alla carne 2.1; asciutto di carne 1.3; carne d'Adamo 3.6; carne di Cristo 3.7; carne fresca 6.3; carne insalata 6.1; carne mortale 3.4; carne salata 6.1; carne secca 6.2; carne viva 1.1; essere carne 5.1; essere come carne e unghia 1.7.1; essere di carne e di vello 5.1; essere di carne e d'ossa 4.8.1; essere due in una carne 3.8; essere una carne 3.8.1; fare carne 1.5; fare della carne fresca 6.3.1; farsi carne 4.1; in carne 3.3; in carne e ossa 3.3; in carni 3.3; lasciare la carne cruda per la cotta 6.4; mortale carne 3.4; perdere la carne 4.5; pieno di carne 1.4; pigliare carne 4.1; prendere carne 4.1; ripigliare la carne 4.7; risuscitare in carne 4.6; spolpare la carne fino all'osso 1.2; togliere carne 4.1; umana carne 3.5; uomo di carne 3.2; venire in carne 4.2; vivere in carne 4.4; vivere secondo carne 4.3.

0.7 1 La parte muscolosa del corpo umano e animale. 1.1 Locuz. nom. Carne viva: il tessuto muscolare (in quanto scoperto per una ferita o altro). 1.2 Fras. Spolpare la carne fino all'osso: ferire gravemente. 1.3 Locuz. agg. Asciutto di carne: privo di grasso superfluo, magro. 1.4 Locuz. agg. Pieno di carne: grasso, corpulento. 1.5 Fras. Fare carne: ingrassare. 1.6 [Prov.]. Il tessuto sottostante le unghie. 1.7 Fras. Essere come carne e unghia: essere molto unito con qualcuno. 1.8 Escrescenza carnosa, protuberanza. 2 La superficie del corpo umano (anche al plur.). 2.1 Locuz. avv. Alla carne, a carne nuda: direttamente sulla pelle. 2.2 Lo stesso che carnagione, incarnato. 3 La parte corporea dell'uomo, il corpo (in opposizione all'anima); l'uomo considerato come corpo. 3.1 Creatura vivente. 3.2 Locuz. nom. Uomo di carne: essere vivente. 3.3 Locuz. nom. In carne, in carni, in carne e ossa: di persona. 3.4 Locuz. nom. Carne mortale, mortale carne: il corpo dell'uomo. 3.5 Locuz. nom. Umana carne: gli uomini. 3.6 Locuz. nom. Carne d'Adamo: il corpo umano (in quanto riveste l'anima). 3.7 [Relig.] Locuz. nom. Carne di Cristo: l'Eucaristia. 3.8 [Relig.] Essere due in una carne: essere uniti in matrimonio. 4 La natura, la condizione umana. 4.1[Relig.] Locuz. verb. Farsi, pigliare, prendere, togliere carne: assumere natura umana. 4.2 [Relig.] Locuz. verb. Venire in carne: assumere natura umana. 4.3 [Relig.] Fras. Vivere secondo carne: nel mondo umano e secondo le sue regole. 4.4 Fras. Vivere in carne: trascorrere la vita terrena. 4.5 Fras. Perdere la carne: morire. 4.6 Fras. Risuscitare in carne: risorgere dalla morte. 4.7 Fras. Ripigliare la carne: risorgere dalla morte. 4.8 Il corpo soggetto alle passioni, i sensi. 5 Vincolo di sangue, legame di nascita. 5.1 Essere carne di qno, essere di carne e di vello di qno: essere consaguineo, parente. 6 Alimento fornito dagli animali macellati. 6.1 [Gastr.] Carne salata: carne preparata per la conservazione con il sale. 6.2 [Gastr.] Carne secca: carne preparata per la conservazione mediante essiccazione (o affumicata). 6.3 [Gastr.] Carne fresca (quella non ancora stagionata o seccata). 6.4 Fras. Lasciare la carne cruda per la cotta: cambiare abitudini. 7 Polpa, parte commestibile di un frutto.

0.8 Francesca Gambino 03.05.2002.

1 La parte muscolosa del corpo umano e animale.

[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 326, pag. 573: or taia da dui ladi, sì como fai la spada, / no i lassa cor ni pelo ni carne qe no rada.

[2] Parafr. Decalogo, XIII m. (?) (bergam.), 77, pag. 421: far honore e reverencia quanto tu poye, / perché li t'à dati la caren e 'l so sange.

[3] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 2, cap. 18, pag. 183.14: perciò che 'l travaglio e la fatiga addura la carne, unde impedimentisce la sottilità dello intendimento.

[4] Caducità , XIII (ver.), 298, pag. 665: Tu, miser hom, sol romani en la fossa; / li vermi manja la carno a gran força...

[5] Poes. an. abruzz., XIII, 14, pag. 42: Facealu vattere co le vermene: / Guastao la carne et ruppe le vene.

[6] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 1170, pag. 389, col. 1: et poy che sarrò morta / et alla foxa adorta, / la carne mea marcisce / et tucta invermenisce...

[7] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 2, cap. 24, pag. 276.17: trae a ssé del cibo quello ch'è dolce e sottile, e convertelo in carne, e quello ch'è amaro e ssalso si caccia a la parte disotto.

[8] Purgatorio S. Patrizio, XIV sm. (mil./com.), cap. 18, pag. 33.33: giodi fogorinti dal chò infin a li pey, sì spisi che de la carne no era tanto de voio ke li fosse posuo mete la ponza del dì' marmelin.

1.1 Locuz. nom. Carne viva: il tessuto muscolare (in quanto scoperto per una ferita o altro).

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura rubra, 167, pag. 138: Dal có mintro ai pei tuta la carneviva / Guastadha e sanguanenta da tute part pariva.

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 2, cap. 15, pag. 61.28: sì che si misero li ferri de l'asta infino a la viva carne...

[3] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 113, pag. 239.13: l'autre crepaççe, la quale se fa int(ra) la ca(r)neviva et l'ung(n)a...

1.2 Fras. Spolpare la carne fino all'osso: ferire gravemente.

[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 21.69, pag. 62: mi percosse / là sopra d'Allia e tal fu la vittoria, / che mi spolpò la carne in fino a l'osse.

1.3 Locuz. agg. Asciutto di carne: privo di grasso superfluo, magro.

[1] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 54.5: Il quale Lapo fu uomo di comunale statura, asciutto di carne, ardito e riottoso...

1.4 Locuz. agg. Pieno di carne: grasso, corpulento.

[1] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 134.13: Piccio di Tuccio fu di comunale statura, pieno di carne, e grosso, e di grossa maniera.

1.5 Fras. Fare carne: ingrassare.

[1] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 36, pag. 50.16: m[a] chi n'è uso fa carne assai.

1.6 [Prov.].

[1] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 29, pag. 90.7: E porta natura ke quando la carne è taglata se dole.

[2] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 35, pag. 274.26: E savi' ch'el porta natura che carne ch'è taiata si dole.

1.7 Il tessuto sottostante le unghie.

[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 2.89, pag. 94: Queste mostravan che come col dito / istà la carne e l'unghia, così meco / era il senato e il popolo unito.

1.7.1 Fras. Essere come carne e unghia: essere perfettamente coeso con qno. || Prob. per eco del verso di Arnaut Daniel: «de lieis serai aisi cum carn ni ongla».

[1] Inghilfredi, XIII sm. (lucch.), 3.6, pag. 97: essendo due, semo un com' carne ed ungla.

1.8 Escrescenza carnosa, protuberanza.

[1] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 48, col. 2.3: Alla carne che nasce agli occhi. Alla carne che nasce dentro nello hocchio sospesa per sangue, e appelasi minum...

2 La superficie del corpo umano (anche al plur.).

[1] Stat. viterb., c. 1345, pag. 158.5: e nela morte sua seppellirse la sua veste di sopra ale carni e non altro.

[2] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 1130, pag. 69: c'apena se podea escondere / et le sue carni recovrire...

[3] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 9, pag. 571.13: Poi la mattina vegnente Bruno e Buffalmacco, avendosi tutte le carni dipinte soppanno di lividori a guisa che far soglion le battiture...

[4] San Brendano tosc., XIV (ven.>tosc.), pag. 191.15: e nonn- ò con ch'io mi possa coprire né vestire la carne se non co 'l mio medesimo pelo e capelli e la barba...

2.1 Locuz. avv. Alla carne, a carne nuda: direttamente sulla pelle.

[1] Simone Fidati, Regola, a. 1348 (tosc.), pt. II, pag. 233.10: non dormi giammai con compagnia, ma sola, vestita e coperta con vestimenta di lana alla carne...

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 195, pag. 495.26: E io, - disse il re - dono a questo contadino cinquanta sferzate a carni nude...

2.2 Lo stesso che carnagione, incarnato.

[1] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 1551, pag. 59: E la carne blanca molto s'ascoriva / Plu negra ka coldera ela sí pariva.

[2] Pamphilus volg. (ed. Mascherpa), XIII t.q. (venez.), pag. 197.16: «La blanca carne plui de neve e li ardente ogli plui de stele e la toa alegra faça...

[3] Poes. an. urbin., XIII, 4.18, pag. 544: ma no sì delicati e mmorvedelli / [...] / e la Sua carne como neve pare.

[4] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 61.47, pag. 247: La sua carne bianchissima, co carne puerile, / enante era brunissima per li freddi nevile...

3 La parte corporea dell'uomo, il corpo (in opposizione all'anima); l'uomo considerato come corpo.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 161, pag. 106: La fossa è to albergo, li vermni en toi parenti. / Oi carne, in toa vita perké donca te exalti?

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 2.51, pag. 7: Co non te consumavi, quanno tu gli guardavi, / che Deo ce contemplavi 'n quella carne velata?

[3] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 192.12: In quel tempo apresso Egea fo passionadi Cosma e Damian in un die nassudi, in carne e in spirito zemelli...

[4] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), pag. 172.9: et ha tut el so cor a la beleza de la carn de la virgen e al deletevol odor de la virginità...

[5] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 16, pag. 125.4: Unde è a ddire che l'anima et la carne si nascoseno da Dio.

[6] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 23.123, vol. 2, pag. 402: costui per la profonda / notte menato m'ha d'i veri morti / con questa vera carne che 'l seconda.

[7] Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.), 153, pag. 382: ché le sue carni Dio et hom portaro.

[8] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 2, pag. 657.18: E gli cristiani, quando sono battezzati, in anima e in carne sono fatti tempio e abitacolo di Dio.

[9] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 3, pag. 53.5: Ella fue il suo primo amore in carne, e la teologia è il primo amore allo spirito.

[10] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 49, vol. 2, pag. 111.17: Onde in più luoghi della Scrittura carne s'intende per uomo...

[11] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 6, pag. 223.23: La resurecione de la carne.

3.1 Creatura vivente.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 78, pag. 178: sì ch'io non ho trovato / omo di carne nato / che sia degno d'avere, / né quasi di vedere, / lo scritto...

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 90.213, pag. 375: d'amore, non de carne, tu nascisti, / o umanato amor, che ne salvasse...

[3] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 38, pag. 127.30: La fine de tucta la carne - zo è de lu mundu - sì è venuta...

3.2 Locuz. nom. Uomo di carne: essere vivente.

[1] Giudizio universale, XIV in. (ver.), 390, pag. 68: e tant'è deletevolo da veer / ke nesun homo de carno el po saver...

3.3 Locuz. nom. In carne, in carni, in carne e ossa: di persona.

[1] Memoriali bologn., 1279-1300, App. f.30, pag. 99: E mai non vidi sí bella figura / in carne, in taglio né in pintura...

[2] Poes. an. fior., p. 1315, 107, pag. 966: ché 'l dolce messer Piero in carne e ossa / doppo il martirio fu levato in cielo...

[3] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 9, pag. 45.26: Proserpina era in inferno in carne et in ossa.

[4] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 54, pag. 206.1: per volontà ch'egli aveva di vedere Isotta, s'ella era cosìe bella in carni com'ella era in figura.

3.4 Locuz. nom. Carne mortale, mortale carne: il corpo dell'uomo.

[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 58, pag. 95.23: Per la qual cosa Dio onnipotente non volle che questa mala gente più suo popolo s'apellasse; ma mandò il suo figliuolo Gesù Cristo di cielo in terra, e prese carne mortale, e fecesi uomo...

[2] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 67, pag. 72.10: quand'e' fu vestitto di mortale carne, per ciò no lasciò egli ched e' no fosse Idio sì com'egli avea tutto dì istato; ma egli prese ciò ch'egli non avea unque avuto, ciò fu mortalità.

[3] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Antonio, cap. 16, pag. 141.7: Quale è meglio, o più ragionevole: o dire e credere che il Figliuolo di Dio, rimanendo quello che era in deitade, prendesse nostra carne mortale, acciocché per questo modo facesse noi immortali, e levasse al cielo, facendoci partefici della sua divinitade, o inchinare la gentilezza della mente umana ad adorare gl'idoli sordi e muti, anzi le demonia, e gli uomini scellerati in forma e in figura di diversi animali, e dare loro onore divino?

[4] Lucidario ver., XIV, L. 3, quaest. 58, pag. 231.10: nullo è tanto santo in questo mondo, che sia vestito de quela carne mortale, ch'elo non penso ala fiaa conse che no deveravo pensaro, e çoè che nuy semo dela natura d'Adam, che pensò quelo che non devea per lo molestamento falso che ge feci lo diavolo.

[5] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 85, S. Paolo, vol. 2, pag. 755.2: questa è al postutto maravigliosa cosa, ché cotale conversava nel cielo, essendo ancora attorneato de la mortale carne.

3.5 Locuz. nom. Umana carne: gli uomini.

[1] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 57.9: Blandano dimandava lo sancto padre di loro uzansa et del silentio, come quello indell'umana carne tanto tenere poteano.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 7.147, vol. 3, pag. 118: E quinci puoi argomentare ancora / vostra resurrezion, se tu ripensi / come l'umana carne fessi allora / che li primi parenti intrambo fensi.

[3] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 44, vol. 2, pag. 78.2: Onde spiritualmente significa l'unione di Dio alla umana carne...

[4] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 1, vol. 1, pag. 5.12: Truovasi nella Santa Scrittura, che avendo il peccato corotto ogni via della umana carne, Iddio mandò il diluvio sopra la terra...

3.6 Locuz. nom. Carne d'Adamo: il corpo umano (in quanto riveste l'anima).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 11.44, vol. 2, pag. 178: ché questi che vien meco, per lo 'ncarco / de la carned'Adamo onde si veste, / al montar sù, contra sua voglia, è parco.

3.7 [Relig.] Locuz. nom. Carne di Cristo: l'Eucaristia.

[1] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 37, pag. 259.27: e considerare che per le sue parole il pane si fa carnedi Cristo e 'l vino similemente per le sue parole si fa sangue di Cristo...

3.8 [Relig.] Essere due in una carne: essere uniti in matrimonio.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 23, pag. 269.7: agiungerassi a la moglie, e seranno due in una carne.

[2] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaestio 71, pag. 105.16: In significanza ke così como duy in una carne, tuto in-così dén esse per amore e per dilectione una mente e uno core.

[3] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 1, pag. 360.22: e accostasi alla sposa sua; e sono due già non in una carne, ma in uno spirito, cioè Iddio, e l'anima.

[4] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), Prologo, par. 3, vol. 1, pag. 107.20: e accosterassi alla sua mogliera, e saranno due in una carne.

3.8.1 Essere una carne con qno.

[1] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 1, pag. 103.19: è uno sacramento matrimoniale [n]el quale la moglia col marito si è una carne...

4 La natura, la condizione umana.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 22.85, vol. 3, pag. 366: La carne d'i mortali è tanto blanda, / che giù non basta buon cominciamento...

[2] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 10, pag. 625.9: Il terzo si è credere che 'l Figliuol di Dio, secondo la carne, fu passionato, crucifisso, morto, sepulto.

[3] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 1268, pag. 82: De varda, o Dio, per la toa pietate, / se questa è quela charne che tolesti / de mi prendendo vera umanitate.

4.1 [Relig.] Locuz. verb. Farsi, pigliare, prendere, togliere carne: assumere natura umana.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 2, cap. 5, pag. 163.15: il figliuolo di Dio prese carne nella Vergine Maria...

[2] Quindici segni, 1270-90 (pis.), 471, pag. 259, col. 2: di cielo in terra si discese / et sangue et carne per noi prese...

[3] Jacopone (ed. Bettarini), XIII ui.di. (tod.), Omo, de te me lamento.6, pag. 81: Omo, per te[ne] salvare / e per menarte a la via / carne sì volsi pigliare...

[4] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 410, pag. 33: De mi prendisti carne con grande devotione; / li tre rigi te adoraro de strania regione...

[5] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 23.74, vol. 3, pag. 383: Quivi è la rosa in che 'l verbo divino / carnesi fece...

[6] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 718, pag. 68: Carne io prexi de Maria, / La benedetta mare mia...

[7] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), Prologo, vol. 1, pag. 10.4: O eternu Deu omnipotenti, perkì ti placzi prindiri carni humana, viviri santamenti...

4.2 [Relig.] Locuz. verb. Venire in carne: assumere natura umana.

[1] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 29, pag. 76.17: noi cristiani credemo quello, che lo evangelio dice, e credemo che sia venuto in carne Cristo...

4.3 [Relig.] Fras. Vivere secondo carne: nel mondo umano e secondo le sue regole.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 22, pag. 279.18: Bene è ditta sapiensia dai carnali savere vivere segondo carne secularmente...

4.4 Fras. Vivere in carne: trascorrere la vita terrena.

[1] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 3, cap. 2, pag. 46.19: perchè in quegli luoghi commissono, quando viveano in carne, alcuno peccato...

4.5 Fras. Perdere la carne: morire.

[1] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 6.37, pag. 508: Ki co la nave veterana / vole fare via luntana, / perde la carne e la lana / perké durança non à.

4.6 Fras. Risuscitare in carne: risorgere dalla morte.

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 56, pag. 629.33: E crediamo che veramente egli discendesse in anima, e risuscitasse in carne, e salisse in cielo parimenti con ciascuna.

4.7 Fras. Ripigliare la carne: risorgere dalla morte.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 6.98, vol. 1, pag. 107: quando verrà la nimica podesta: / ciascun rivederà la trista tomba, / ripiglierà sua carne e sua figura...

4.8 Il corpo soggetto alle passioni, i sensi.

[1] Ruggieri Apugliese, Lauda, XIII m. (sen.), 47, pag. 15, col. 2: che noi semo molto chombatuti / di tre bataglie; ciascheduna è forte e dura; / cioè: la charne, el mondo e 'l diavolo...

[2] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 124.8: acciò che l'asperità del luogo rompesse la volontà de la lussuria de la carne.

[3] f Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.), 12, pag. 259.14: Car enanz eren frigidi per la flevolisia de la carn, pois deveneren ardì e enflamai, si cum lo fer eis enflammà del fo... || Corpus OVI.

[4] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 24, pag. 193.20: Unde anco può essere decto figliuol di carne, perciò che intende solamente ad studiare la carne sua; ma lo giusto intende ad studiare lo spirito...

[5] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaestio 139, pag. 122.3: la concopiscentia in la carne è com fogo.

[6] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 39.141, pag. 248: L'atra è luxuria ardente / chi bruxa carne, cor e mente...

[7] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 12, pag. 13.20: la carne s'è partida da obediencia dela raxon et atende solamente a voler li soi deleti...

[8] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 2, cap. 2, pag. 41.2: Tu say beni, Petru, ky in la ytati juvenalj li temptationj de la carne sì su ferventi...

[9] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 6, pag. 28.9: gli ben de 'sto mondo, chi piaxan a la cega carne...

[10] Stat. cass., XIV, pag. 17.25: Indelli desiderii de la carne cosy` credamo Die a noy semp(re) ess(er)e p(re)sente...

[11] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 1, cap. 4, pag. 82.23: E sendo ello in la çoventura monto temptao duramenti da li incendi de la carne, cum grande frevor se dè a l'oratium...

4.8.1 Fras. Essere di carne e d'ossa: essere soggetto alle debolezze umane.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 9, pag. 157.16: e tu medesimo di' che la moglie tua è femina e ch'ella è di carne e d'ossa come son l'altre.

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 225, pag. 584.20: io so ben ch'io sono di carne e d'ossa come tu, e non sento questo giaccio.

5 Vincolo di sangue, legame di nascita.

[1] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 47, pag. 227.18: il quale per amore della virtù non vuole conoscer quelli che gli sono congiunti per carne...

[2] Legg. sacre Mgl.II.IV.56, 1373 (fior.), Legg. di S. Giovanni, pag. 23.11: viene fratello cugino di Gieso Cristo, secondo la carne per femina...

[3] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1375] lett. 42, pag. 172.1: ed è fratello della mia cognata secondo la carne, ma sorella secondo Cristo...

5.1 Essere carne di qno, essere di carne e di vello di qno: essere consaguineo, parente.

[1] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 48, pag. 139.15: a mio figlolo o a mi fratre o a mia muglere, li quali ènno mia carne e mio sangue...

[2] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 17, pag. 75.20: im per zo chi era lor carni et sangui et era valentissimu cavaleri in fatti di armi.

[3] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 204, 124, pag. 240: Di Carlo un altro Carlo non si spense / che oggi regna; e suo carnal fratello / vive Luisi duca d'Orliense. / Il quale è di sua carne e di suo vello...

6 Alimento fornito dagli animali macellati.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 19.19: Et là dove dice che viveano come fiere intendo che mangiavano carne cruda...

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio musce cum formica, 70, pag. 90: Eo mang de quel k'eo trovo, dra carne e del formagio...

[3] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 20, pag. 33.2: e tali so' che se pascono de carne, e pascese l'uno de l'altro...

[4] Doc. sang., 1289, pag. 75.17: XV d. in [c]arne di castrone.

[5] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 153, pag. 567: se lo to corpo regere voli in temperamento, / carne mangia laudabele e pane de frumento...

[6] Tariffa venez., XIII sm., pag. 74.22: ferro, stagno de lama, plumbo, rame, alume de Borka[n], sulfere, mel, galla et o(mn)ia lana p(re)ter illa de berete, caso, carne de porco, sunça, lardo...

[7] Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.), 706, pag. 875: Troppo li costa cara la sossiça / del porco, e la carne arostita, / ch'eli cavòno for de la stalla / a Tibaldello.

[8] Doc. prat., 1293-1306, pag. 183.27: Anche demo i(n) charne p(er) l'Agattucia d. IIJ.

[9] Doc. venez., 1300 (4), pag. 28.34: dè lo dito ser Çan(e) per le noçe per pan et per vin e per carne de vacha e de porcho...

[10] Doc. cort., 1315-27, pag. 47.8: Ancho dea dare iij s. per charne, che l'ave el Prete charnaiulo.

[11] Stat. catan., c. 1344, cap. 9, pag. 39.13: Ancora non poça dari a maniari di la carni ad alcunu di li frati senza licencia di lu abbati...

[12] Doc. moden., 1347, par. 30, pag. 157.3: Anchora: uno curtello grosso da carne de l'estimax. de quatro s. modenexe.

[13] Stat. castell., XIV pm., pag. 210.22: Mangiare carne non debia frate né sora el lunedì né 'l mercordì né 'l venardì...

[14] Doc. amiat., 1363 (2), pag. 92.27: It. lassa a Bartalomeio di Bindo p(er) carne e calçame(n)to VIIII lb..

[15] Doc. palerm., 1380, 4, pag. 242.6: la carni di la vaccha, rotulu unu: dinari XX.

[16] Esercizi cividal., XIV sm., 74, pag. 116.5: La carne del çogulo, molt pluy tenero de lis altris, si vent comunomentri, la livro...

[17] Gl Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 101.5: Hec artocrea, cree id est la torta colla carne.

6.1 [Gastr.] Carne salata, carne insalata: carne preparata per la conservazione con il sale.

[1] Doc. sen., 1289, pag. 52.6: et ccc lib. di carnesalata...

[2] Doc. pist., 1300-1, pag. 240.23: Diedi a Michele Factobeni, p(er) lui a Dolce tavernaio, p(er) carne salata, dì xx di magio, lb. viiij.

[3] Stat. collig., 1345, cap. 15, pag. 15.11: vendere a minuto nè oglo nè sale nè cascio nè carne salata nè alcuno salsume...

[4] Stat. pis., 1322-51, [1322] Agg., cap. 1, pag. 591.4: Carne salata, asciunge, lardo, sevo...

[5] Stat. lucch., 1362, cap. 19, pag. 97.2: o formaggio o giuncata o ricotto o salsiccie o carne salata...

[6] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), Di lu mali..., cap. 19, pag. 588.36: Pigla lu meli russu, et altritanti di li midulli di la carni salata...

[7] San Brendano ven., XIV, pag. 112.13: ed elo cargà una soa navesela de pan e de aqua e de carne salada...

[8] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 5, pag. 23.8: Dentro era fodero de pane, vino, carne inzalata e moite cose.

6.2 [Gastr.] Carne secca: carne preparata per la conservazione mediante essiccazione (o affumicata).

[1] Doc. fior., 1286-90, [1289], pag. 257.24: s. xviij. p. It. a frate Giovanni Portinaio, per carne seccha e cascio...

[2] Stat. sen., 1301-1303, pag. 28.8: D'ogne quarto di carne secca, IJ denari.

[3] Ricette di cucina, XIV m. (fior.), 52, pag. 26.30: Se vuoli fare savore a capponi, togli carne secca, magra, e falla cuocere; e togli de' fegatelli de' polli e falli cuocere e fagli pestare.

6.3 [Gastr.] Carne fresca (quella non ancora stagionata o seccata).

[1] Stat. sen., c. 1331, cap. 31, pag. 38.17: Anco, ch' e' frati e la famèglia de la detta Casa [[...]] debbano avere [[...]] tre volte la semana carne fresca mane e sera, cioè la domenica, el martedì, e 'l giovedì...

[2] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 103.10: Carnefresca e pesci freschi vi si vendono a ruotoli d'occhie 14 per 1 ruotolo...

[3] Doc. padov., 1364, pag. 20.9: Inp(ri)ma el dat(io) del vin a spina; it(em) el dat(io) d(e)la carne frescha; it(em) el dat(io) dele bestie vive le quale s'alçì i(n) Porto Nuovo...

[4] Doc. imol., 1350-67, Debitori 16.2.1364, pag. 359.23: Per 2 volte carne frescha s. 1 d. 5...

6.3.1 Fig. [Con rif. alla carne appena macellata:] fras. Fare della carne fresca: uccidere (una persona) in modo sanguigno, violento.

[1] Ingiurie lucch., 1330-84, 303 [1375], pag. 82.3: - E' co(n)viene ch'io faccia della carne fresca se tu p(ar)li più.

6.4 Fras. Lasciare la carne cruda per la cotta: cambiare abitudini.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 440, pag. 541: mai lo veço reten e 'l malfar no refuda, / e çà per carne cota no lasarà la cruda.

7 Polpa, parte commestibile di un frutto.

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 2, cap. 17, pag. 73.8: Se vorrai fare la noce Tarentina, togli solamente la carne della noce dentro, cioè gli spicchi così insieme senza i guscj...

[u.r. 18.04.2023; doc. parzialm. aggiorn.]