CELEBRARE v.

0.1 celabrono, celebra, celebrà , celebraa, celebrada, celebradi, celebrado, celebrai, celebrammo, celebrammu, celebramu, celebran, celebrando, celebrandosi, celebrandu, celebrandula, celebrannu, celebrano, cèlebrano, celebrante, celebrantesi, celebranti, celebrao, celebrar, celebrarà , celebrare, celebrarei, celebrari, celebrarla, celebraro, celebrarono, celebrase, celebrasse, celebrassero, celebrassiru, celebrassono, celebraste, celebrasti, celebrata, celebrate, celebrati, celebrato, celebratu, celebrau, celebrava, celebravano, celebravasi, celebravate, celebre, celebrem, celebremo, celebrer, celebrerà , celebreranno, celebrerem, celebreremo, celebrerete, celebrese, celebrete, celebri, celebriamo, celebrino, celebrò, celebroe, celebrorono, cellebrando, cellebrar, cellebrare, cellebrasse, cellebrata, cellebrato, cellebre, chelebrari, chilibrimu, cielebrare, cielebrata, cielebrate, cielebrato, cielebrò, cilibrirannu.

0.2 Lat. celebrare (DELI 2 s.v. celebre).

0.3 Miracole de Roma, XIII m. (rom.): 1.

0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Stat. fior., 1294; Stat. prat., 1295; Stat. sen., 1295; San Brendano pis., XIII/XIV; Stat. pist., 1313; Stat. cort., a. 1345; Stat. collig., 1345; Stat. lucch., XIV pm.

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Poes. an. padov., XIII sm.; Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Doc. venez., 1312 (2); Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Stat. moden., 1335; Stat. vicent., 1348; Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.); Stat. perug., 1342; Stat. castell., a. 1366; Anonimo Rom., Cronica, XIV; Stat. cass., XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.); Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. palerm., 1343; Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.7 1 Svolgere, eseguire, compiere (un rito, una cerimonia, un atto più o meno solenne). 1.1 Assol. Compiere un rito religioso (in partic. la messa). 1.2 [Detto del solstizio d'estate:] dar luogo (a), svolgersi. 1.3 [Derivante da errore di traduzione]. 2 Festeggiare solennemente (una ricorrenza, un'occasione). 3 Onorare; venerare; esaltare. 3.1 [Per traduz. del lat. celebrari:] rendere famoso.

0.8 Maria Clotilde Camboni 25.03.2002.

1 Svolgere, eseguire, compiere (un rito, una cerimonia, un atto più o meno solenne).

[1] Miracole de Roma, XIII m. (rom.), 31, pag. 575.24: adordinao in quella die ke lo papa de Roma ve celebrasse la messa, et lo populo de Roma ve recipesse lo corpo et lo sangue de Cristo.

[2] Stat. fior., 1294, pag. 655.25: E la mattina dopo la morte di quel cotale facciano celebrare la messa de' morti per la sua anima a quella chiesa onde fie quello cotal morto.

[3] Stat. prat., 1295, pag. 451.7: Anche ordinamo che -l rectore sia tenuto di fare celebrare lo dì [di] sancto Giusto una messa spetiale p(er) l'anime di coloro che sono passati di questa vita, li quali sono stati di questa Compag(ni)a...

[4] Stat. sen., 1295, cap. 19, pag. 22.1: ciascun Priore al tempo del suo priorato sia tenuto di fare dire e celebrare solenne offizio, al modo usato, per l'anima di tutti e' morti de la Compagnia.

[5] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 22.39, pag. 141: Quanno fo celebrata la coronazïone, / non fo celato al monno quello che ce scuntròne: / quaranta omin fuor morti all'oscir de la mascione: / miracol Dio mustròne quanto gli eri en piacere.

[6] Cronica fior., XIII ex., pag. 99.2: Poi Loctieri, sancto e cristianissimo, se n'andò nella Magnia, vinto Cicilia, e il Papa si ritornò ad Roma, e quivi celebrò concilio.

[7] Stat. sen., 1305, cap. 53 rubr., pag. 72.3: Che nissuno Capitolo possa èssare celebrato senza la volontà e la licenzia del Rettore.

[8] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 2, cap. 73, vol. 1, pag. 416.2: et nel modo predetto si debia oservare el detto statuto, ne li deviti da chinci adietro contratti, et ne li contratti da chinci adietro celebrati et fatti, et sopra essi, acciò che alcuno sotto fidanza o vero autoritate del detto statuto, non si possa trovare ingannato.

[9] Doc. venez., 1312 (2), pag. 95.22: ancor voio che sia dato lib. XX per celebrar mese per l'anema mia...

[10] Stat. pist., 1313, cap. 28, pag. 191.27: In prima a' calonaci della ecclesia magiore, p(er) cagione delli offici cantare e celebrare dalla vigilia di santo Jacopo infine a l'octava, p(er) uno mangiare intra tutti loro, s(oldi) xl d(ena)r(i).

[11] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 5, pag. 244.23: Qui insieme con Anceste celebra li onori all'anima d'Anchise. E Enea disse: Però che il die di domane è compimento d'annovale del nostro padre, e qua guidandoci iddio venimo, dunque vi confortate e tutti alegri celebriamo l'onore...

[12] Stat. fior., c. 1324, cap. 80, pag. 101.3: intra detti Priori e Gonfaloniere sopra queste cose, secondo la forma de li Statuti, solenne scruttinio a bossoli e pallottole celebrato e fatto, proveduto, deliberato ed ordinato è, acciò che ' grandi da quinci innanzi dagli eccessi e malefìci si costringano, e che i popolari possano vivere in reposevole e pacefico stato...

[13] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 40, pag. 26.2: essendo stata contenta infino a quello tempo di raguardare il giuoco Circense, il quale imprima Romolo, poi ch'ebbe rapite le pulcelle Sabine, celebrato avea nel nome de' Consuali... || Il termine è così glossato: «Cioè trovato e facto»; cfr. Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 40, gl. y, pag. 26.

[14] Stat. pis., 1330 (2), cap. 82, pag. 525.31: La quale addisione scripta è et aggiunta al decto capitulo del Breve per me Betto Trectimanni, cancellieri delli Ansiani del populo di Pisa, et in questo Breve per forma et auctorità del consiglio del populo di Pisa, sopra queste cose celebrato MCCCXXIII, indictione VI, tertio kalendas octubris.

[15] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 521.20: ordinò nella migliore cittade di Tesaglia di celebrare solenne corte, nella quale fece raunare grande quantità di cavalieri e di baroni.

[16] Stat. moden., 1335, cap. 31, pag. 389.23: ordenemo e fermemo [...] che senpre se dibia far fare e celebrare per li ministri e per li massari de questo hospedale, chi ene e chi seran per lo tenpo, doa fiada l' anno solempno anoale et anniversario cum messa et offitio de' morti...

[17] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 156, pag. 544.15: in cospetto di loro la sposerai, e con quella festa che a tante sponsalizie si conviene, lietamente le nozze celebreremo -.

[18] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 95, par. 1, vol. 2, pag. 455.5: Statuimo e ordenamo per la utilitade piubeca che annuatamente dal meço del mese de maggio enfine al meço del mese de giungno e enfra 'l ditto tempo e per tutto 'l ditto tempo annuatamente se facciano e fare e cellebrare se deggano le fiere overo fiera de cavaglle e d'altre animalie, de quegnunque mercanthie e merce.

[19] Stat. palerm., 1343, cap. 8, pag. 18.5: Ancora urdinamu e firmamu ki omni sicunda duminica di lu misi li ricturi sianu tinuti di aviri urdinatu in lu supradictu locu per tempu unu altaru furnutu di lu nostru, di killu ki bisongna, et aviri unu previti per fari celebrari una missa, la quali si dica per l'anima di tucti killi di la cumpangna.

[20] Stat. collig., 1345, cap. [16], pag. 19.20: ciaschuno dell'università predecta, poi ch'è facta la decta offerta secondo che decto è, dela decta chiesa non si debbia partire nè uscire mai ini tanto stare che la solempne messa sia celebrata.

[21] Stat. lucch., XIV pm., pag. 87.42: Et etiamdio in ciascuna chiesa overo oratorio nel quale si celebra la consecratione del corpo di Cristo, lo calice sia et essere debbia d'argento.

[22] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 20, pag. 95.7: Lu Conti Rugeri andau in Provencza cum bella compagnia et fu richiputu multu hunuratamenti et invitau diversi prelati, piscopi et altri prelati religiusi, et foru celebrati li nozi multu sollepnimenti.

[23] Stat. castell., a. 1366, pag. 121.18: Et sia tenuto, el priore e 'l sopriore che sirà per lo tempo, sia tenuto de fare celebrare el corpo de Giesù Cristo ella detta fratenita.

[24] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VI, 5, pag. 418.5: Avevano in Mugello messer Forese e Giotto lor possessioni; e essendo messer Forese le sue andate a vedere, in quegli tempi di state che le ferie si celebran per le corti...

[25] Stat. cass., XIV, pag. 47.17: S(et) t(ercia) s(exta) (et) nona simele modo sia celebrata l'oracio, czoè lu y(m)no, lu v(er)su de queste hore, tre salmi, li l(e)c(ci)one (et) li v(er)si, Kirieleison (et) sia facte misse.

[26] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 153, S. Orsola, vol. 3, pag. 1323.12: La passione de l'undici migliaia de le vergini fue celebrata in questo modo.

[27] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 57, pag. 285.6: lo veneraber Casio vesco de Narni, lo qua ogni dì avea in uso de celebrar e dir mesa cum monte lagreme...

[28] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 1, pag. 213.30: çascuna domenega la quale vegnerae segonda infra lo mese una messa de consio d'i compagnuni solennemente fia celebraa.

1.1 Assol. Compiere un rito religioso (in partic. la messa).

[1] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 194.5: lo altare, in lo qual el beato Piero e lli beadi <li> altri suo successori in fina ali tempi de Silvestro ven dito aver celebrado; e in quella fiada regnando la persecucion, certo statio de veschovo non era in Roma, ma dove melgio li posseva, o ver in criti, o ver in cimitierii soto terra, over in chasa de homini fideli o de femene, li celebrava messa sovra l'altar de legno, el qual era concavo o de archa, abiando IV circuli in li canton, per li quali IV prievedi al luogho che se celebrava si staxeva; e per reverencia de san Piero e deli altri Santi Pontifici, el beado Silvestro ordena che nessun celebrasse sovra questo, se 'l non fosse veschovo, el qual infina anchoi ven observado...

[2] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 61, pag. 185.21: E non sulamente - dichi sanctu Gregoriu - nuy ni divimu ordenare de divucione avanti ki chilibrimu, oy ki ni comunikimu, ma eciamdio poy ke ne avimu comunicatu ni divimu guardare de omne layda cogitacione e de omne vana allegricza, a zo ki la anima non perda lu guadagnu ki aspecta pir virtute de lu sacramentu.

[3] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 26, pag. 228.17: Delli prieiti e delli religiosi tenne questa via. Fatta la scommunicazione per lo vescovo, lo vescovo, receputa alcuna iniuria, vituperosamente se assentao. Allora lo capitanio costrenze la clericia a celebrare. Celebrano li moiti essenno interditti [[...]]. Otto, li quali non voizero celebrare, recipero lo santo martirio.

[4] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 10, pag. 118.18: Sì che da poy che Achilles e Patrodo pervennero a quella ydola, ove era quillo [[...]], lo quale la gente intanto lo clamavano Dio Apollo [[...]], danante che le parlassero apperosse consiglyo co li sacerdoti, chi celebravano a lo tiemplo ove stava quillo Dio...

[5] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 204.11: Et per reverentia de sancto Petro et dell'altri sancti pape ordenao et statuio el dicto sancto Silvestro che nullo preite celebrasse sopre l'altare predicto salvo non fosse summo pontefece...

1.1.1 Assol. Partecipare a un rito religioso.

[1] Stat. lucch., XIV m., pag. 211.5: Item comandiamo ke, cessante iusto inpedimento, ciasscuna debbia essere all'oficio e a tucte l'ore celebrare nella ecclesia...

[2] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 7, par. 19, vol. 1, pag. 138.19: cussì kistu sacramentu ni fortifica ad andari in la via di Deu. Et sunu devotissimi persuni ki, per tuctu l'annu cuntinuu celebrandu, cunservanu lu corpu et lu cori da macula criminali di peccatu.

1.1.1.1 Fig.

[1] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 18, 82-99, pag. 466, col. 2.11: Chi da tal parte, quasi a dire: 'abbi per regola che cusí fatti ingannaduri stanno a celebrare in cotal coro'.

1.2 [Detto del solstizio d'estate:] dar luogo (a), svolgersi. || Sfumatura di signif. accostabile a 2.

[1] x Ceffi, St. guerra di Troia, 1324 (fior.), pag. 81: E non sono ancora molti die passati, che stando io nell'Ida minore per vostro comandamento, celebrando il Sole il solestitio di state, mentreche il Sole faceva il corso sua nel principio del Cancro...

[2] x Mazz. Bell., Storia (ed. Morf), 1333 (pist.), pag. 94, nota 1: Tempo era che 'l sole era socto lo cierchio del zodiaco, lo quale die quello anno era intrato nello sengno di cancro, nel quale, secondo la divina dispositione, si celebrava la state.

1.3 [Derivante da errore di traduzione].

[1] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 7, cap. 30, pag. 247.17: Egli da quello concilio tornato ad Argo perciò che già il tempo de' nemici l'appetiva le quali voleva che nella sua presenza si celebrassono. || Cfr. Liv., XXVII, 30, 17: «iam enim Nemeorum appetebat tempus, quae celebrari uolebat praesentia sua».

2 Festeggiare solennemente (una ricorrenza, un'occasione).

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 20.24: in quella die celebravano la festa de dio Iunonis ne lo templo de Diana Apollonis.

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 22, pag. 468.4: Questo anno della natività di Roma celebrato fue da imperadore cristiano, sopra gli altri grande, con belli e maravigliosi iuochi.

[3] Poes. an. padov., XIII sm., 35, pag. 807: Eo me'n sto sola en camarela / e an' talora en mei' la sala; / no ai que far çó de la scala / né a balcon né a fenestra, / ké tropo m'è luitan la festa / ke plu desiro a celebrare.

[4] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 67.14: A uno temporale, quando sam Blendano ebbe celebrata indela sua nave la festività di sancto Piero, trovono 'l mare chiaro, sì che poteano vedere ciò che di socto era in profondo, et tenneno mente gioso.

[5] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 1.16, pag. 97: lo santo Papa, zo odando, / per lo mondo fé comando / che questa gran festa biaa / ogni anno fosse celebraa.

[6] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 79, pag. 47.4: dice Valerio: veramente la nazione di Tracia ragionevolmente aquistoe laude di sapienza, la quale con pianto celebra (gl. b) la nazione degl'uomini e con allegreza festegia la loro morte... || Il termine è così glossato: «Cioè racordavano con pianto, però che piangevano, quando nascevano, quasi come se 'ntrassero alle fatiche, e ralegravansi quando morivano, come uscissero degl'afanni del mondo»; cfr. Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 79, gl. b, pag. 47.

[7] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 46, par. 1, vol. 1, pag. 163.3: Facciase una enmagene del glorioso martere santo Hercolano de la citade de Peroscia e vescovo da onorare, [[...]] la quale êllo dì de la vegelia de la festivitade de esso martere, la quale festivitade annatamente el primo dì del mese de março se celebra, se porte ennante la lumenaria de l'arte e degl'artefece de la citade d'essa...

[8] Stat. cort., a. 1345, cap. 20, pag. 140.12: Anco ordenamo e fermemo, ke nella festa de la beata sancta croce, la quale se celebra a tre dì fra maggio a l'entrata, anco se celebra del mese de setenbre a XIIIJ dì a l'entrata, sieno tenuti quelli de la conpagnia de celebrare onorevelemente e devotamente la decta nostra festa, la quale è nostro principio, socto questa forma.

[9] Stat. vicent., 1348, pag. 16.18: De le feste che se deno osservar e celebrar per li fratelli della anteditta frataglia.

[10] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 5, cap. 14, vol. 1, pag. 628.8: i cavalieri novelli sanza niuno apparecchio colla loro famiglia celebrarono quella notte la festa della loro cavalleria.

[11] Doc. palerm., 1380, 6, pag. 245.18: Et pirzò si diia chelebrari grandi festa e diiasi fari odie, lu quali [esti] iornu di Pascua, kista sira sollenni lominaria pir tucta la chitati, et lu simili in kistu binidittu iornu si farrà pir tuttu lu regnu, di voluntati di tutti li baruni priditti.

[12] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 130, Esaltazione Croce, vol. 3, pag. 1145.21: L'esaltazione de la santa Croce solennemente si celebra da la chiesa, però che la fede fu molto esaltata in quella...

[13] Bibbia (04), XIV-XV (tosc.), Gdt 16, vol. 4, pag. 610.11: per tre mesi la letizia di questa vittoria fu celebrata con Iudit.

3 Onorare; venerare; esaltare.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vita beati Alexii, 506, pag. 311: A quella sancta gesia quand i l'aven portao, / Per set di grand oficio illó fo celebrao, / E intra quii set di un log soverdorao / Fo fag a sanct Alexio mirabelment ornao.

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 1, pag. 426.28: il quale passando da Egitto i confini di Palestina appo Jerosolima nel tempio di Dio, allotta santo e da celebrare, disdegnò d'adorare, come Svetonio Tranquillo disse.

[3] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 515, pag. 36: [E·] [l]lu meo sudario, che vui avete bene guardate, / de quisto proprio sangue che vui sacrificate, / nella valle de Iosaphacta la mia matre portate: / lu sou corpu celebrete e poy lo socterrete». / Ideo che complìo e più no disse, / ad celo se·nne gìo e no se fisse.

[4] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 8, pag. 499.21: Cotai cose con versi celebrano; ma sopr'ogne cosa raccontano la morte di Cacco.

[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 1, vol. 2, pag. 62.13: Ma la gloria di la sua sanctitati dunata ad eterna memoria Grecia, cu li soy laudi celebrandula, ogni iornu la faci plù rivirdiri.

[6] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 7, pag. 244.1: Consuetudine era nell'antico Lazio, la quale poi le città Albane sacra e venerabile celebraro, ora la massima delle cose, Roma, celebra... || Cfr. Ver., Aen., VII, 603: «Mos erat Hesperio in Latio, quem protinus urbes / Albanae coluere sacrum, nunc maxima rerum / Roma colit».

3.1 [Per traduz. del lat. celebrari:] rendere famoso.

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. II, pag. 290.3: in quello luogo è lettera celebrata per fama per li diversi parti del mondo, la qual lettera comanda che ciascuno sia conosciuto da sé medesimo. || Cfr. Ov., Ars. am., II, 499: «est ubi diversum fama celebrata per orbem / littera».

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 2, vol. 1, pag. 159.13: Eciandeu la acerbitati di li offensi perdunata et remissa se devi celebrari cun alegra relaciuni. || Cfr. Val. Max., II, 2: «offensarum etiam acerbitas deposita candida relatione celebranda est».

[u.r. 20.10.2020]