CELERITÀ s.f.

0.1 celerità , celeritade, celeritae, celeritati.

0.2 Lat. celeritas, celeritatem (DELI 2 s.v. celere).

0.3 Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.); Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.); Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.).

In testi sett.: Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. con celerità 1.1.

0.7 1 Qualità propria di qno che agisce velocemente o di qsa che avviene presto o in poco tempo; velocità, prontezza. 1.1 Locuz. avv. Con celerità : presto, velocemente.

0.8 Maria Clotilde Camboni 25.03.2002.

1 Qualità propria di qno che agisce velocemente o di qsa che avviene presto o in poco tempo; velocità, prontezza.

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 90, pag. 426.3: Diremo stamani pur de la prima, ché in ciò che dice «mane» si dà ad intendere la celerità de la Resurrezione. Ecco che Cristo sucitò la mattina, e non senza cagione.

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 8, vol. 1, pag. 139.15: Adonca, commu Scipio combatendu, cussì Fabiu sperlungandu lu cumbatiri, parsi que occurrissi a la nostra citati: ca l'altru, chò esti Scipio, per la sua celeritati oy prestizza uppressi Carthagini...

[3] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 35, pag. 112.29: la celeritade e la leggerezza del miracolo dimostra che in potestade ebbe di fare ciò che fece.

[4] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 7, cap. 46, pag. 272.14: Nerone non solamente a suadere, ma con sommo studio cominciò a pregare, che il suo consiglio, il quale la sua celerità aveva fatto sicuro, nol facesse indugiando temerario.

[5] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 2, cap. 35, pag. 147.25: Ché in ço che Beneto seçando humilià la ferocitae de lo gotto terribile e com solo [lo] reguardo desligà li gropi de le ligaure cum le quae eram streite le braçe de lo vilam innocente, per la celeritae e lengereça de lo miracolo mostra che in podestae ave de far quelo ch'elo fé.

1.1 Locuz. avv. Con celerità : presto, velocemente.

[1] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. VI, cap. 7, pag. 700.15: Imperciò che per l'appellacione, [[...]] incontra che lle questione troppo ànno de longheçça et impedissesse l'effecto della justicia, e cum ciò sia cosa che in la corte d'essi Rectori, s'abia copia de savij de ragione e la facilità de prosequere li acti e ll'abilità de quelli alli quali sì s'appelle e per questo possanno esse questione cum celerità e cum justicia fire spaççate, ordenemo che...

[u.r. 20.10.2020]