0.1 ciangotta, ciangotte, zangatare.
0.2 Voce onom. (DEI s.v. ciangottare).
0.3 Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.): 1.1.
0.4 Att. solo in testi di provenienza non univoca.
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 Parlare mormorando o brontolando. 1.1 Estens. [Detto del fuoco:] crepitare; [detto dell'acqua:] gorgogliare.
0.8 Rossella Mosti 23.04.2002.
1 Parlare mormorando o brontolando.
[1] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [1379] 79.47: Tu giuochi ben roverso - e menoretto, / et io pur dretto, - parlandote netto; / così sia maladetto - el tuo mal fare, / che me fa zangatare - più ch'io non voglio.
1.1 Estens. [Detto del fuoco:] crepitare; [detto dell'acqua:] gorgogliare.
[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 3.3509, pag. 333: «Perché ciangotta la fiamma nel stizzo, / E perché l'uomo subito la smorta? / È cosa occulta naturale, o vizzo?» / Ventosità rinchiusa ch'è nel legno / E l'umido che seco ognora porta / Muove la fiamma, sì che fa tal segno.
[2] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 17.3155, pag. 314: Nell'acqua fredda dove il Sole spire / Se questa [[elitropia]] metti, parrà che ciangotte / L'acqua fervente per lo gran bollire.
[u.r. 08.06.2018]