BRUTO agg./s.m.

0.1 bruta, brute, bruti, bruto, brutti, brutto.

0.2 LEI s.v. brutus/*bruttus.

0.3 Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.): 1.

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.); Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.); Teologia Mistica, 1356/67 (sen.).

In testi sett.: Preghiera alla Vergine, XIV in. (ver.); Elucidario, XIV in. (mil.); Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.); Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.).

In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.6 N Cfr. brutto agg./s.m. non facilmente distinguibile specie nel signif. 2.

0.7 1 Privo di conoscenza e ragione, incivile o ferino; contrario alle norme sociali o morali. 2 Sost. Animale non razionale, in opposizione all'uomo. 2.1 Chi persegue soltanto gli istinti animali senza mirare al proprio miglioramento spirituale.

0.8 Fabio Romanini 17.10.2001.

1 Privo di conoscenza e ragione, incivile o ferino; contrario alle norme sociali o morali.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 10, pag. 210.32: E 'mperciò tali savi diceano, perché Saturno e la luna n'erano più delogne entra tutti li altri planeti, [ch'] aveano men nobele significazione; e emperciò diceano che Saturno significava la gente bruta e ignara e senza lege...

[2] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4 Prologo, pag. 147.5: Il primaio ordinamento di fare cittadi sceverò l'agresta e solinga vita degli uomini (che fue dallo incominciamento del secolo) dalla comunanza de' bruti animali, o vero fiere.

[3] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. IV, pag. 79.5: quinto, delle fenmine e bruti animali distinguendo ciascheduna parte in diversi chapitoli.

[4] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 39.22, pag. 138: Guardanno en quello specchio, vidde la mia prudenza: / era una ensipienza d'anemalio bruto...

[5] Preghiera alla Vergine, XIV in. (ver.), 443, pag. 99: Manda pax e concordio enfra la çento tuta, / e dona força e possa a la toa ecclesia santa / en dest[r]ur le resie, quella rea seta e bruta, / e subjugar ogn'om c'a si fa tribulança.

[6] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaestio 134, pag. 120.23: Lo bruto animalio parlava perzò ke lo povero pagan ke no aveva seno, sì com lo bruto animalio ke no ha seno, se deveva convertire a Deo laudare.

[7] Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.), c. 1.36, pag. 37: Né ben col farso ancor s'afibia 'l pecto / acconciamente, se noi non avemo / di ragion prima ben tessuta stretto / nostra camiscia; onde così vedemo / lo primo grado, ragion naturale / sanza la quale bruti tucti semo.

[8] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 26, 112-120, pag. 634, col. 2.4: e no fosti fatti come animali bruti, li quai no adoverano a fine alguno per proprio movemento.

[9] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 99.22: E quando ello l'ave prexa [[Acri]], ello la fesse tuta abatere e derupà de chi a le fondamenta e non ·de lassà né chassa né maxon né gllexia, sallvo un chanpanil over muscheda per cridar la soa bruta lè...

[10] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 14, vol. 1, pag. 106.1: Hanno anco questi cotali invano ricevuta l'anima loro in ciò, che non conoscono colui, per lo quale conoscere ed amare furono creati razionali più che gli animali bruti.

[11] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 2, pag. 65, col. 2.41: Noi vediamo, che di quello del quale lo animale bruto ha alcuna esperienza che sia dilettevole, che senza alcuno indugio corre ad esso.

[12] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 6, pag. 173.6: Li ochii vermi[gli] etc., per questo dicto de sopra, cioè li vini. la barba. E questo è per lo sconcio e per lo bruto mangiare.

[13] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), Prologo, cap. 8, vol. 1, pag. 31.19: kì comu Adam secundu l'anima si rebellau contra Deu, cussì tucta la carni di Adam si rebellau contra di l'anima, et fu factu corruptu in la irassibili et curruchasi senza raxuni, comu bruta bestia...

[14] A. Pucci, Noie, a. 1388 (fior.), 7, pag. 2: Riprender voglio alchun bruto chostume, / benchè la magior partte me ne tochi / di que' che fiano in questo mio velume.

[15] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 19.12, pag. 47: Pensa che tu sey huom per la ragione, / la qual convien che ti sia principale / duce et guverno; et s'el ti ven a meno / questa parte, tu sei bruto animale...

2 Sost. Animale non razionale, in opposizione all'uomo.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 7.139, vol. 3, pag. 117: L'anima d'ogne bruto e de le piante / di complession potenzïata tira / lo raggio e 'l moto de le luci sante; / ma vostra vita sanza mezzo spira / la somma beninanza, e la innamora / di sé sì che poi sempre la disira.

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 10, pag. 172.17: e [[Epicuri]] teneano che morendo il corpo, muore l'anima de l'uomo, come quella de' bruti: la quale oppinione hanno in abominazione tutti li savi e li filosofi...

[3] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 10, pag. 173.8: adunque il fine de' esser cotale delli uomini, quale delli altri animali: e noi vedemo che insiememente muore il bruto tutto; così dee morire l'uomo tutto.

[4] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), Prologo, cap. 8, vol. 1, pag. 27.31: Set alcunu poti diri: - Li bruti morinu, addunca li bruti avinu culpa originali.

[5] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 2, conclusione, pag. 272.17: Grande miseria è la nostra per certo, che 'l più nobile animale creato da Dio, per li suoi difetti, sia soperchiato da' bruti in virtù!

[6] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 145.8, pag. 205: Vinse il crudele Diomedès col telo / Che, dispregiando la natura e dèo, / L'umana carne inconsueto e reo / Fe' cibo a' bruti, a cavallo e camelo.

[7] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 36, terz. 36, vol. 2, pag. 136: e poichè furo insieme raunati / uccison Messere Obizzo: onde tutti / gli altri Lucchesi Neri furo armati, / e cacciaro di Lucca come brutti / gl'Interminelli, ed ogni lor seguagio...

[8] Contemptu mundi (I), XIV sm. (tosc.), L. 1, cap. 5, pag. 86.4: Piangenti, debili, vacillanti, poco differenti dagli animali bruti; anzi in molte cose molto meno hanno di quegli, però che e bruti esso fatto che sono nati, vanno; ma noi non solamente ritti in piedi non andiamo, ma ancora colle piegate mani e aperte, cioè bocconi, non camminiamo.

[9] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [1388-89] 1.120: Sì come il sole fo da Dio creato, / per cui si scerne il vespro da la nona / e per cui vita sona / negli uomeni, nei bruti e ne le piante, / così voglio che sia forte e costante / quel mio ben nato a zascun dar aiuto...

2.1 Chi persegue soltanto gli istinti animali senza mirare al proprio miglioramento spirituale.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 26.119, vol. 1, pag. 449: Considerate la vostra semenza: / fatti non foste a viver come bruti, / ma per seguir virtute e canoscenza».

[2] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 6, ott. 21.8, pag. 182: voi siete ora tra uomin costumati, / dove eravate tra bruti insensati.

[3] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 67, pag. 350.13: con ciò sia cosa che noi non ci nascessimo per vivere come bruti, ma per seguire virtù, la quale ha potenza di fare con volante fama le memorie degli uomini etterne, così come le nostre anime sono.

[4] Torini, Rime, 1342/98 (fior.), [a. 1343] 21.113, pag. 385: Fugila dunque, cui corta dolcezza, / ch'ognor convien la borsa e 'l corpo munga, / singular laccio è, di que' che non cessa / mai d'arretir l'umana fragilezza. / Questa l'onor del prossimo disprezza, / bruti facendo li umin razionali.

[u.r. 11.02.2008]