CAVO (1) agg./s.m.

0.1 cava, cave, cavi, cavo, chava.

0.2 Lat. cavus (DELI 2 s.v. cavo 1).

0.3 Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.): 1.6.

0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.); Palamedés pis., c. 1300; Simintendi, a. 1333 (prat.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.); Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.).

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342.

0.6 T Doc. prat., 1285-86: Iacopetto Tedesci da via Ca[va].

0.7 1 Che ha una superficie concava; che è vuoto all'interno. 1.1 [Come agg. rif. a varie parti del corpo, con valore di sost. determinato dal sost. cui si riferisce:] l'incavo della mano; la fossa nasale; il padiglione auricolare. 1.2 Fig. [Detto degli occhi:] scavato, infossato. 1.3 Piegato, ricurvo. 1.4 Ricco di fessure ed inclusioni, poroso. 1.5 [Rif. ad una nave:] vuoto, senza carico. 1.6 Profondo. Estens.: buio, tetro. 1.7 Bucato. 1.8 Fig. Aperto all'interno. 2 [Med.] Incisione. 3 [Per errore di trad.].

0.8 Rossella Mosti 19.12.2001.

1 Che ha una superficie concava; che è vuoto all'interno.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 36, vol. 1, pag. 317.6: La terra è tutta cava dentro di luogo in luogo, ed è piena di vene e di caverne...

[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 12, vol. 3, pag. 76.26: Questa non saltò altrimenti a drieto, che salti la gragnuola dall'altezza del tetto; o come se alcuno desse con una petruzza nel cavo tamburo.

[3] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. I, pag. 78.2: Qui si pigliano li pesci a fiocina e culà con ami e in un'altra parte con rete cava per tirar e rattenimento di fune...

- Sasso cavo, monte cavo: cavità rocciosa, caverna.

[4] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 3, pag. 226.10: Tre volte li scogli risonarono tralli cavi sassi...

[5] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 11, vol. 3, pag. 33.3: Presso a' popoli Chimeri è una spilonca con lungo dipartimento, monte cavo, casa e luogo segreto del pigro sonno...

1.1 [Come agg. rif. a varie parti del corpo, con valore di sost. determinato dal sost. cui si riferisce:] l'incavo della mano; la fossa nasale; il padiglione auricolare.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 8, pag. 497.30: La notte e 'l sonno abbandonarono Enea: vede risprendiente sole: l'acqua del fiume nelle cave palme riceve...

[2] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 10.4534, pag. 390: Or prendi esempio nella cava mano / Tenendo l'acqua fin che non si spanda...

[3] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 12, vol. 3, pag. 55.15: e ogni boce passa e cavi orecchi.

[4] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. I, pag. 69.10: e in de la cava nara non sia alcuno pelo...

[5] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. I, pag. 495.8: e nesun pelo stia a ti in la cava nare...

1.2 Fig. [Detto degli occhi:] scavato, infossato.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 23.22, vol. 2, pag. 391: Ne li occhi era ciascuna oscura e cava, / palida ne la faccia, e tanto scema / che da l'ossa la pelle s'informava.

1.3 Piegato, ricurvo.

[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 21.13: Quegli prese lo cavo corno, il quale cresce dal turbamento di sotto...

[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 10, vol. 2, pag. 225.21: Lo caldo era, e 'l mezzo dì; e, per lo vapore del sole, le cave braccia del cancro del lito rendeano fervore.

1.4 Ricco di fessure ed inclusioni, poroso.

[1] Libro pietre preziose, XIV in. (fior.), pag. 315.6: Li smeraldi piani e i cavi ripresentano il volto de l'uomo, quasi come specchio: e i piani sono milliori che i cavi.

[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 8, vol. 2, pag. 154.1: E usato dell'uno e dell'altro, entrò nelle case fatte della cava pomice e de' lievi tofi... || Cfr. Ov. Met. VIII, 562: «Pumice multicavo nec levibus atria tophis structa subit...».

1.5 [Rif. ad una nave:] vuoto, senza carico.

[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 60.10: E sì come le cave navi si crollano sanza giusto peso, e sono portate no ferme per lo mare per la troppa leggierezza...

1.6 Profondo. Estens.: buio, tetro.

[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 59, pag. 97.9: e fue sí grande lo stoscio per la fossa ch'era cava e profonda e per lo destriere che adosso le cadde, che tutta quanta si lacerò e infranse.

[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 6, vol. 2, pag. 41.13: Eglino si dilettano sempre d'essere sotto l'acque; e di tuffare alcuna volta tutti i membri nel cavo pantano: alcuna volta si dilettano di trarre fuori lo capo...

[3] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 115, par. 3, vol. 2, pag. 167.22: E se besongnerà farse forma ad uno pieie, co' dicto e, facciase e fare se possa tanto cava overo cupa doie pieie e non più.

[4] Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.), 646, pag. 142: Or fagli la fossa cava tanto / Che tre vanghate sia cotanto...

[5] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 6.103, pag. 20: Più e più luoghi alpestri, oscuri e cavi, / poi mi mostrò, formando col suo sesto, / ch'al mondo son pericolosi e gravi.

[6] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 18, 100-114, pag. 485.13: Lo fondo; di questa bolgia, è cupo; cioè oscuro e cavo, sì, che non ci basta L'occhio a veder; cioè non bastava la vista a discernere quel che v'era...

[7] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 8, cap. 2, pag. 286.23: I colli tenevano luoghi aspri e pieni di virgulti: quivi in una valle cava, e perciò occulta, comandò, che il milite consedesse e prendesse il cibo.

1.6.1 [Detto di un fiume, del mare:] dalle alte rive, dalle rive incassate.

[1] Palamedés pis., c. 1300, pt. 2, cap. 30, pag. 83.23: e trovòno ch'elli s'era atendato sopra un fiume molto grande e cavo assai.

[2] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. III, pag. 528.34: Chi vieda la lume fir tolta dalo opponudo lume e che serve le grandi acque en lo cavo mare?

1.6.2 Fig. Grande, intenso.

[1] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 11, 28-42, pag. 255, col. 2.2: Con quel consiglio, çoè con lo soe profundo savere, lo quale è tanto cavo che neçuno creato aspetto pò andare al fundo so...

1.7 Bucato.

[1] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 73, pag. 330.20: Se lo dente cavo empierai di sterco di cervio, rompe lo dente et tolle via lo dolore.

[2] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 19, 67-87, pag. 502.3: Per le fessure della pietra piatti; cioè appiattati sì, che non li puoi vedere sotto questo sasso bucato e cavo, perché vuole dimostrare che nel mondo furono duri et ostinati come il sasso, e freddi d'ogni carità...

1.8 Fig. Aperto all'interno.

[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 6, vol. 2, pag. 58.26: Io medesimo, quando truovo i miei fratelli nello aperto cielo, però che questo è lo mio campo, combatto per sì gran forza, che lo mezzo fermamento risuona per le nostre percosse; e' fuochi offesi saltano fuori de' cavi nuvoli. || Cfr. Ov., Met., VI, 696: «exsiliantque cavis elisi nubibus ignes».

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 5, pag. 174.2: allora io rapii Enea in una cava nuvila al forte figliuolo di Peleo, combattendo Enea co lui, non essendo li Dei ne le forze eguali... || Cfr. Aen., V, 810: «nube cava rapui».

2 [Med.] Incisione. || (Tomasoni).

[1] Lapidario estense, XIV pm. (trevis./friul.), cap. 52, pag. 162.13: Et hae questa virtute, che lla polvere de quella, plantata suso una postema o en altra plaga, non lassa sentire dollore de cavo el qual fa el medico.

3 [Per errore di trad.]. || L'originale francese ha chaue 'caldo': cfr. Bertolucci p. 411.

[1] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 35, pag. 48.6: Questa [[la città di Camandi]] solea essere magiore terra che no è, ché Tartari d'altra parte gli ànno fatto danno più volte. Questo piano è molto cavo.

[u.r. 01.03.2022; doc. parzialm. aggiorn.]