CÈLIBE agg.

0.1 celebe, celibe.

0.2 Lat. caelebs, caelibem (DELI 2 s.v. celibe).

0.3 Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?): 1.

0.4 Att. nel corpus solo in Boccaccio.

0.6 N L'es. giordaniano, cit. a partire da Crusca (4) e passato a TB e GDLI, potrebbe essere un falso rediano: cfr. Volpi, Le falsificazioni, pp. 109-12.

Doc. esaustiva.

0.7 1 Che si astiene dal sesso, casto.

0.8 Maria Clotilde Camboni 23.04.2002.

1 Che si astiene dal sesso, casto.

[1] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 10, ott. 80.8, pag. 592: sola mia cura / ne' boschi fia Diana seguitare, / e ne' suoi templi, vergine vestita, / serverò sempre mai celebe vita.

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (i), par. 237, pag. 229.31: dispostosi del tutto di volere nel futuro servar vita celibe e fuggire ogni congiugnimento di femina...

[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (i), par. 321, pag. 249.17: del tutto si dispose, poiché lei perduta avea, di mai più non volerne alcun'altra, ma di menar vita celibe, mentre vivesse.

[4] f Giordano da Pisa, Prediche (Redi): Avevano pensieri di viver celibi. || Crusca (4) s.v. celibe.

[u.r. 20.10.2020]