CELLA s.f.

0.1 cela, cell', cella, celle, çelle, celli, chella, chelli, ciela, ciella, cielle, incela, zela, zella, zelle.

0.2 Lat. cella (DELI 2 s.v. cella).

0.3 Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Doc. fior., 1274-84; Stat. prat., 1295; Stat. sen., 1280-97; San Brendano pis., XIII/XIV; Doc. volt., 1326; x Doc. aret., XIV pm.

In testi sett.: Legg. S. Caterina ver., XIV in.; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Legg. Sento Alban, c. 1370 (venez.); Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.); Poes. an. bologn., XIV sm. (3).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.); Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.); Stat. cass., XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. catan., c. 1344.

0.5 Locuz. e fras. cella da olio 2.1.2; cella del conoscimento di sé 2.3.1; cella del corpo 2.3.1;cella del cuore 2.3.1; cella dell'anima 2.3.1; cella delle api 2.5.1; cella del vino 2.1.1.1; cella vinaria 2.1.1.1.

0.7 1 [Anat.] Ciascuna delle tre parti in cui era suddiviso il cervello in base alle conoscenze dell'epoca. 2 Luogo racchiuso da soffitto e pareti; spazio interno di piccole dimensioni. 2.1 Spazio interno destinato allo stoccaggio e conservazione delle derrate alimentari; dispensa. 2.2 Spazio interno di piccole dimensioni utilizzato come dimora a fini penitenziali. 2.3 Luogo sede di qno; alloggio, dimora. 2.4 [Relig.] Luogo destinato al culto divino. 2.5 Negli alveari, piccolo spazio a pianta esagonale per la conservazione del miele. 2.6 Fig. Opera letteraria.

0.8 Maria Clotilde Camboni 09.06.2002.

1 [Anat.] Ciascuna delle tre parti in cui era suddiviso il cervello secondo le conoscenze dell'epoca.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 749, pag. 202: Nel capo son tre çelle, / e io dirò di quelle. / Davanti è lo ricetto / di tutto lo 'ntelletto / e la forza d'aprendere / quello che puoi intendere; / in mezzo è la ragione / e la discrezïone, / che cerne ben da male...

[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 3, cap. 4, pag. 3.321: Aristotile pone innel cerebro tre celle: in quella dinançi ène la fantasia, in quell[a] de meçço ène la rascione overo el iudicio, in quell[a] derietro stane la memoria...

2 Luogo racchiuso da soffitto e pareti; spazio interno di piccole dimensioni.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 29, pag. 237.16: trovarono una gente che si chiamava Erossilles, li quali avevano virtù che li serpenti non li potevano nuocere. Li serpenti stavano co' loro figliuoli ne le celle, e non facevano loro alcun male...

[2] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 487, pag. 343: Incontenente aperseli, fe' posar da la sella, / k'era venuta ad rosta, / l'Anima multo tenera; dèli una aulente cel[l]a / ke d'aulor la conforta.

[3] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 24, pag. 116.25: lo portar-lo [[il cadavere di Cristo]] con brace fin a quel orto al monumento novo cavao in prea viva pichó in un saxso a moho d'unna cela ond'el fo governao.

2.1 Spazio interno destinato allo stoccaggio e conservazione delle derrate alimentari; dispensa.

[1] Doc. fior., 1274-84, pag. 478.26: Conperamo [[...]] un podere cho· cassa (e) cella (e) capana (e) vignia posta nel populo Santa Maria ala Torre...

[2] Stat. sen., 1280-97, par. 108, pag. 31.4: statuimo e ordiniamo che se alcuna casa o capanna o cella fusse rotta o robbata, o vero alcuna vigna o vero orto...

[3] x Doc. aret., XIV pm., pag. 212: p(ro)mecti [[...]] annualm(en)te rend(er)e (e) p(re)stare ala decta can(onica) p(er) nome de ficto del d(e)c(t)o podere x st. de biada, ciò è v de g(rano) (e) v de p(anico) ala cella dela can(onica)...

2.1.1 Spazio interno destinato alla conservazione del vino; cantina.

[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 185.14, pag. 372: Po' i trag[g]a la guarnac[c]a e la gonella, / Dicendo ch'ell'è tanto stata giuso / Per lo marito ch'era nella cella».

[2] ? Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 69.5, pag. 30: Celindrïum cell'è, non presso al foco, / ch'è lo decimo grado 'n süa essenza; / quivi si son le veggie del zappino / dov'ha vernaccia e greco e alzurro vino, / riviera e schiavi di grande valenza.

[3] Doc. volt., 1326, 10, pag. 24.29: Ricectammogli e andammo ala cella e demmo loro bere. Stando nela cella, e la porta fu bussata a grande frecta.

[4] Pratica del vino, 1342/48 (fior.), pag. 9.29: Una bote che sia in volta o in ciela chavata...

[5] Gl Paolo dell'Abbaco, Trattato, a. 1374 (fior.), 155, pag. 126.35: Se nnoj volexxjmo mjsurare alchuna ciella, o vuoj dire chantjna, o vuoj dire volta da vjno che fuxxe fatta chome tu vedi disengnata...

2.1.1.1 Locuz. nom. Cella del vino, cella vinaria: spazio destinato alla conservazione del vino, cantina.

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 18 rubr., pag. 26.1: Della cella del vino, e come vuole essere rimossa da ogni umore, e malo odore, e disposta al settentrione.

[2] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 1, pag. 57, col. 1.32: Ella beata glorificatamente dice: messa mi ha il re nella cella vinaria del vino, siccome scrive nella Cantica.

2.1.1.2 Luogo destinato alla vendita e al consumo del vino; taverna.

[1] Stat. sen., 1329, cap. 40, pag. 306.11: Anco statuimo e ordiniamo, che neuno soctoposto de la decta Arte possa o vero debbia [[...]] tòllare o vero fare tòllare [[...]] alcuna boctica, cella o vero cantina...

[2] Stat. fior., a. 1364, cap. 26, pag. 93.17: se dalle cinquanta braccia in su avesse altra cella, overo più, nella quale o nelle quali si vendesse vino a minuto...

2.1.2 Locuz. nom. Cella da olio: spazio destinato alla spremitura delle olive e alla conservazione dell'olio (?).

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 20, pag. 28.2: Il fattoio e cella da olio vuole essere al tutto chiusa, ed armata dal settentrione, e volta al meriggio, e quindi per finestre riceva lume, sicchè neuna freddura impedimentisca, nè stringa il fare l'olio quando si ripreme. [[...]] E vogliono essere i vasi da tenere l'olio mondissimi...

2.2 Spazio interno di piccole dimensioni utilizzato come dimora a fini penitenziali.

[1] Doc. fior., 1286-90, [1289], pag. 257.9: It. in due stangette per la cella del generale, dì questo, s. j. p.

[2] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 23, pag. 44.4: cavalcammo tanto che fummo in su 'n un monte ben alto, laove avea un romito in una cella...

[3] Stat. prat., 1295, pag. 447.30: Ancho ordinamo che qualu(n)que della Compagnia facesse cella in luogo della Compagnia, qua(n)do morisse questo cotale che facesse la cella, o avenisse caso che andasse altrove a stare [[...]], questa cella no(n) la possa lasciare nè vendere a veruna p(er)sona, ma <d> debbia rimanere a tutta la Compagnia.

[4] Poes. an. urbin., XIII, 21.83, pag. 584: O dolçe Amore, [[...]] tTu me conserva, k'io non vadi attorno / collendo la pulve cun molto fetore. / Ma stia volenteri in cella rencluso, / k'io non trovo mai cusì dolçe reposo...

[5] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 10.4, pag. 95: Que farai, Pier dal Morrone? / Èi venuto al paragone. / Vederimo el lavorato, / ché en cella hai contemplato.

[6] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 41.28: incontra ci venneno sì come isciame d'api li frati iscendo di diverse celle.

[7] Legg. S. Caterina ver., XIV in., 115, pag. 260: vae a parlare a questo prévede santo; / el era entro la cella, o' en contemplaxon / o 'l leçeva libro o el stava en oraxon.

[8] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 163.17: fo eletto in Peroscia papa frate Pietro da Morone, el quale stava renchiuso en una cella in Pugla e chiamòse papa Celestrino...

[9] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 2, cap. 11, pag. 52.26: mandati li fratrj da fora, clusi la cella sanctu Benedictu, et dèdissj ad orationj pluy chi non solia.

[10] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 3, cap. 16, pag. 165.11: serrando e chiudendo la detta spelonca e facendone cella...

[11] Stat. catan., c. 1344, cap. 3, pag. 31.24: nullu presuma di intrari a la chella l'unu di l'altru, senza licencia di lu superiuri...

[12] Legg. Sento Alban, c. 1370 (venez.), pag. 70.32: molto 'li se aliegrà che à complido la soa penetencia, e sì se ne va a la cella de lo remita.

[13] San Brendano ven., XIV, pag. 100.16: tuti li frari insì fuora de la gliesia e ziascun andà a la so zela...

[14] Stat. cass., XIV, pag. 83.7: Alli quali fratri i(n)firmi sia deputata la cella p(er) sé (et) lu s(er)vitore che teme Dio (et) sia sollicito.

[15] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 1, cap. 3, pag. 81.22: lo monego tornà a la cella.

[16] Poes. an. bologn., XIV sm. (3), 48, pag. 48, col. 1: Unno sancto romitto in quela cela stava...

2.3 Luogo sede di qno; alloggio, dimora.

[1] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 13.22, vol. 1, pag. 137: O Maria, virgine madre, / sempre a te voliam dir 'ave', / perké tu a la Trinitade / aparechiasti nova cella.

[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 9, pag. 40.29: Questo diserto può essere la cella tua, la casa tua, la camera tua...

[3] Laude cortonesi, XIV (tosc.), 49.14, vol. 1, pag. 374: L'angel mandò per messaggio / a la vergene polçella; / quel, ch'andò di buon coraggio, / passò dentro a la sua cella / a contiarli la novella / che da Dio li era mandata.

2.3.1 Fig. Fras. Cella del corpo, del cuore, dell'anima, del conoscimento di sé.

[1] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1367/74] lett. 1, pag. 4.7: non mi pare di potere avere virtù né la plenitudine della gratia, senza l'abitatione della cella del cuore e dell'anima nostra...

[2] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1375] lett. 34, pag. 142.14: E così vi prego, quanto è possibile a voi, di studiare la celladell'anima e del corpo...

[3] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1376] lett. 73, pag. 300.21: la sua smisurata carità, la quale trovarete nella celladel conoscimento di voi medesima. In questa cella trovarete Dio...

2.3.2 Fig. Celle mondane: il mondo dei mortali.

[1] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 2.70: quelle isconsolate / ramenghe e peregrine / vertù topine - e vedove orphanelle, / scacciate fuor de le mondane celle.

2.4 [Relig.] Luogo destinato al culto divino.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 1, vol. 1, pag. 13.34: Marcellu, [[...]] vulendu compliri soy vuti, vulendu fari una cella insembla a la Virtuti et a l'Unuri, fu impedicatu a chò fari da lu collegiu di li Pontifici, dicendu que una cella non si divia dedicari ad duy dei...

[2] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 10, pag. 118.20: per consiglyo de li sacerdoti, in hora convenebele, intraro una cella ove stava quella ydola con quillo Dio Apollo, e devotamente ingenuchyaro et offerçero cierti duoni de argento per amore de quillo Dio sopre lo altaro ove stava.

2.5 Negli alveari, piccolo spazio a pianta esagonale per la conservazione del miele.

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 1, pag. 19.13: Quale fatiga esercita li api [[...]] quando densano il liquido mele, ed empiono le celle loro di dolce cibo...

2.5.1 Cella delle api: dimora delle api, arnia.

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 38, pag. 45.6: La cella, e la stazione dell'api si faccia presso alla cella del fattoio dell'olio, o presso in alcuna secreta parte dell'orto...

2.6 Fig. Opera letteraria.

[1] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 12, par. 57, comp. 73.4, pag. 173: Tanto era l'alma mia desiderosa / de vedere l'alta cella ben compita / che imaginata avea per summa cosa / e per governo sempre de mia vita, / che pregando mi fu gracia largita / che alta FENÌ CElla lo mio signore.

[u.r. 20.10.2020]