CENCRO s.m.

0.1 cencri, cencro, chencri.

0.2 Gr. kenchros (DEI s.v. cencro 1).

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321; Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.); Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.).

0.6 N Dipende prob. da una corruttela del fr. chencres di Li fet des Romanis, p. 602, la forma caneres in f Fatti de' Romani (H+R), 1313 (fior.), [Luc. IX] (R) 75, pag. 493.15, incluso nel corpus DiVo.

Doc. esaustiva.

0.7 1 [Zool.] Serpente velenoso.

0.8 Maria Clotilde Camboni 30.06.2002.

1 [Zool.] Serpente velenoso.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 24.87, vol. 1, pag. 409: vidivi entro terribile stipa / di serpenti, e di sì diversa mena / che la memoria il sangue ancor mi scipa. / Più non si vanti Libia con sua rena; / ché se chelidri, iaculi e faree / produce, e cencri con anfisibena...

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 24, pag. 416.4: Dice l'Autore, che vide tali e tanti serpenti in quella parte dello Inferno, che Libia [[...]] non hae altrettanti, nè sì rei; e connumerane qui cinque generazioni di serpenti di Libia, ciò sono idre, jaculi, faree, cencri, anfisibine.

[3] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 24, pag. 115.26: sonvi molti orribili dragoni e sòvi molto maravigliosi serpenti più che in altra parte del mondo, e altri pericolosi e feroci animali. E tutte queste cose pone che sieno quasi nulla appo quelle di questa bolgia, la quale chiama cencri e affisibena.

[4] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 17.14, pag. 385: Non senza morte colui ancora latra / cui il cencro giunge o mordono i chersidri, / ma sì come uomo arrabbiato si squatra.

[5] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 24, 79-96, pag. 624.15: chencri; questa è una specie di serpenti, che sempre va torcendosi e non va mai dritto...

[u.r. 03.11.2016]