CICALA s.f.

0.1 chicala, chicali, cicade, cicaglie, cicala, cicale, cichala, cigala, cigale.

0.2 Lat. parl. *cicala (DELI 2 s.v. cicala).

0.3 St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.): 1.

0.4 In testi tosc.: Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.); Gloss. lat.-aret., XIV m.

In testi sett.: Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.); Marino Ceccoli, XIV pm. (perug.).

In testi sic.: Senisio, Declarus, 1348 (sic.).

0.5 Locuz. e fras. avere la testa piena di cicale 1.2; curare meno di una cicala 1.4; toccare il tergo alla cicala 1.3; valere una cicala 1.4.

0.7 1 [Zool.] Grosso insetto simile al grillo, dalle grandi ali e dal caratteristico canto (frinito) che viene prodotto durante le ore calde dell'estate. 1.1 Fig. 1.2 Fras. Avere la testa piena di cicale: essere confuso. 1.3 Fras. Toccare il tergo alla cicala: lasciarsi contagiare da occupazioni mondane, frivole. 1.4 [Per indicare qualcosa che ha poco valore o nessuno]. Fras. Valere una cicala: non servire a niente; non valere niente. Fras. Curare meno di una cicala: non prendere in considerazione.

0.8 Elena Paolini 15.02.2002.

1 [Zool.] Grosso insetto simile al grillo, dalle grandi ali e dal caratteristico canto (frinito) che viene prodotto durante le ore calde dell'estate.

[1] St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.), pag. 78.18: Et poi Hercules gio in Calabria e sì como volze dormire in uno monte, non potea dormire per lo cantare de le cicade...

[2] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 7, pag. 27.3: La cichala si è uno grillo lo quale ave in sé una tale natura ch'ella si delecta tanto in del suo cantare che ne perde l'intendimento del procacciare, sì ch'ella non à unde viva e tanto canta che se muore pur cantando.

[3] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), Tavola generale, pag. 41.36: Capitol de la cigala.

[4] Gl Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 51r, pag. 45.19: Cicada de...avicula sine alis, que dicitur chicala.

[5] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 44, pag. 303.5: Se farai polvare dele cicale, gittatone via lo capo, li piedi et l'alie, et la detta polvare darai a bere in vino con succhio di milesolis et saxifrange, rompe la pietra dela vescica.

[6] Marino Ceccoli, XIV pm. (perug.), 18.14, pag. 680: e fuor con glie villan sollazzo prende, / currendo per le piagge e per le rive: / e le cicaglie cantan per l'olive.

[7] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 310.21: hec cicala, le, la cicala.

- [Prov.].

[8] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 87, pag. 299: 36. Cicala per canto / criepa per tanto.

1.1 Fig.

[1] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 5, pag. 385.23: Fa', che sii cicala delle notti, cioè, che come la cicala canta il dì per lo calore del Sole, così fa' tu di notte; per fervore di spirituale caldo canta, e grida col desiderio.

1.2 Fras. Avere la testa piena di cicale: essere confuso.

[1] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 73, pag. 264.28: Cavaliere, voi sì avete la testa piena di cicale, quando in amore ponete e mettete vostro cuore...

1.3 Fras. Toccare il tergo alla cicala: lasciarsi contagiare da occupazioni mondane, frivole.

[1] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 214.143, pag. 278: Anima dolorosa, dopo 'l passo / (C'hai pure 'l cor di sasso - verso Dio / Per lo mondan disio) / Dove sarà il tuo albergo? / Molto toccato hai 'l tergo - a la cicala; / Or taci in ora mala...

1.4 [Per indicare qualcosa che ha poco valore o nessuno]. Fras. Valere una cicala: non servire a niente; non valere niente. Fras. Curare meno di una cicala: non prendere in considerazione.

[1] A. Pucci, O lucchesi, 1370 (fior.), st. 11.7, pag. 20: E quel Comun che di buon cor la prese, / Tradito fu da quel da Pietramala; / Nè valse una cicala / Il comperar, che la fu poi di Pisa. / Onde per ogni guisa / E' danni suoi fur tutti raddoppiati.

[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 38, terz. 84, vol. 2, pag. 163: Adunque procacciate esser felici, / e niuna paura non vi abbagli, / acciocchè non vegnate a' lor giudicj, / e date in sulle teste de' cavagli, / perocchè non sarà sì buon guerriere, / che a piè con voi una cicala vagli.

[3] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 45, terz. 50, vol. 3, pag. 6: Ond'el s'accompagnò co' Mantovani, / e' mparentossi con que' della Scala, / poi con costor, che vi tenner le mani, / in quel di Parma appresso stese l'ala; / e' Parmigiani uscir fuor con furore, / ed e' li curò men d'una cicala.

[u.r. 02.03.2022; doc. parzialm. aggiorn.]