0.1 cigliati.
0.2 Da ciglio. || Cfr. fr. ant. ciller 'cucire le ciglia' (degli uccelli che dovevano servire da zimbello).
0.3 Boccaccio, Argomenti, 1353/72 (?): 1.
0.4 Att. solo in Boccaccio.
0.6 N L'agg. compare sempre a commento di Purg. 13.70-72: «ché a tutti un fil di ferro i cigli fóra / e cusce sì, come a sparvier selvaggio / si fa però che queto non dimora».
Doc. esaustiva.
0.7 1 [Con rif. a Dante, Purg. 13.70-72:] privato dell'uso della vista mediante cucitura delle palpebre.
0.8 Elisa Guadagnini 04.07.2002.
1 [Con rif. a Dante, Purg. 13.70-72:] privato dell'uso della vista mediante cucitura delle palpebre.
[1] Boccaccio, Argomenti, 1353/72 (?), Purg. 71, pag. 245: Lí alte voci, mosse dal profondo / ardor di caritá, udîr volanti / per l'aere puro del levato mondo; / e poi che giunti furon piú avanti, / videro spirti cigliati sedere, / vestiti di ciliccio tutti quanti, / perché la invidia lor tolse il vedere...
[2] Boccaccio, Rubriche, 1366/72 (?), pag. 265.2: Comincia il canto decimoterzo del Purgatoro. Nel quale l'autore, venuto nel secondo girone dove si purga il peccato della 'nvidia, ode certe voci, mosse da caritá; poi truova spiriti a sedere, vestiti tutti di ciliccio e con gli occhi cigliati, tra' quali Sapia gli favella.
[u.r. 16.03.2009]