0.1 cimenti, cimento.
0.2 Lat. caementum (DELI 2 s.v. cimento).
0.3 Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.): 1.2.
0.4 In testi tosc.: Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.); Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.).
0.5 Locuz. e fras. mettere a cimento 1.1.
0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.
0.7 1 [Chim.] Miscuglio di polvere di mattone e sale, utlizzato nella lavorazione dell'oro per raffinarlo. 1.1 [Metall.] Fras. Mettere a cimento: sottoporre l'oro al processo di raffinazione per cui si utilizza il cimento, al fine di estrarre dalla massa d'oro gli altri metalli. 1.2 Fig. Ciò che purifica. 2 Fig. Prova rischiosa.
0.8 Maria Clotilde Camboni 20.06.2002.
1 [Chim.] Miscuglio di polvere di mattone e sale, utilizzato nella lavorazione dell'oro per raffinarlo.
[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 333.17: Di che si fa il cimento con che s'affina l'oro Ricetta di cimento: cimento si è di due cose, cioè mattone e sale. Togli mattone, pestalo, e sia bene vecchio e bene cotto, e fallo bene pestare…
[2] Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.), pag. 27.10: Se ài cimento a fondere, e tùe ne vòli trare l'oro e l'ariento…
1.1 [Metall.] Fras. Mettere a cimento: sottoporre l'oro al processo di raffinazione per cui si utilizza il cimento, al fine di estrarre dalla massa d'oro gli altri metalli.
[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 332.15: fa tagliare le dette foglie del tuo oro secondo la lunghezza della pignatta ove si dee mettere a cimento in fuoco..
[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 27, pag. 489.17: Qui l'Angelo introduce ad una universale purgazione l'anime purgate ne' precedenti circuli, quasi in uno ultimo c[i]mento.
[1] Esopo tosc., p. 1388, cap. 12, pag. 98.19: Il topo cittadino, che quivi abitava quasi continovo, sentì subitamente il castaldo come misse la chiave nella toppa, ché molte volte era stato a simile cimento: per non toccare delle frutte fuggì via per uno buco usato e fu salvo, abbandonando il topo del contado.
[u.r. 29.10.2020]