CODESTO dim.

0.1 chetesto, chotesti, chotesto, codesta, codeste, codesti, codesto, cotest', cotesta, coteste, cotesti, cotesto.

0.2 Lat. parl. eccum tibi istum (DELI 2 s.v. codesto).

0.3 Lett. sen., 1260: 1.

0.4 In testi tosc.: Lett. sen., 1260; Lett. fior., 1291; San Brendano pis., XIII/XIV; Lett. pist., 1320-22; Simintendi, a. 1333 (prat.); Ingiurie lucch., 1330-84, [1352]; Lett. volt., 1348-53.

In testi sett.: Lett. bologn., XIV pm.; Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.).

0.5 La forma codesto, nelle varietà linguistiche - tutte tosc. - dove compare, è sempre minoritaria e posteriore rispetto a cotesto, anche negli stessi autori. Prime att.: Lett. pist., 1320-22 (=1 [4]); Boccaccio, Filocolo, 1336-38 (=1 [9]); Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.); Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.).

Interessante notare che in vari testi, di autori soprattutto sett., il dimostrativo cotesto viene usato come semplice sinonimo di questo: cfr. 1 [10] e 1 [17] (per citare solo due casi incontrovertibili).

0.7 1 Di qsa o qno vicino (nello spazio o nel tempo, o in altro modo) alla persona cui ci si rivolge.

0.8 Pär Larson 18.06.2002.

1 Di qsa o qno vicino (nello spazio o nel tempo, o in altro modo) alla persona cui ci si rivolge.

[1] Lett. sen., 1260, pag. 268.31: E ancho intendemo da te p(er) una tua cedola che noi dovesimo pregare Orlando Buonsigniore ch'elli dovesse mandare dicendo a' soi chonpangni di chetesto paese che quando tu volesi inpronto da' soi chonpangni ch'elino tel facesero, che potrebe esare grande pro di noi.

[2] Lett. fior., 1291, pag. 596.19: noi crediamo chi ssi troverà i· moneta ne potrà bene fare suo avantagio, e sì di cambio, e ancora in cotesta medesima mercatantia.

[3] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 75.15: un die, quando 'l mio decano, ciò è officiale, m'avesse disengnato 'l luogo d'una sepoltura per uno difunto, a cciò ch'io ve 'l sotterrasse, apparvemi un vecchio che non connosciea, il qual mi disse: «Non vi far cotesta fossa, ch'ell'è altrui sepoltura».

[4] Lett. pist., 1320-22, 11, pag. 50.36: Fatta lo scritto die. Sappie che l'Apostolatto è istatto in Pisa piuo di V setimane, e in quello ched elli ci è istatto sono venuti in codeste partti II lengni senza queste ghalee.

[5] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 11.1407, pag. 212: E mostrerotti nel seguente canto / Se nobil si puo' far chi è nato vile. / Poi vederai coteste prave donne / Per quali il ben felice si nasconne.

[6] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), canz. 4.63, pag. 16: Poy l'ardente desiro / tanto mi constrinse a soferire / che per l'angossa tramortitti en terra; / e ne la fantasia odìami dire / che di cotesta guerra / conviràve ch'i' vi perisse ancora, / sì ch'eo dotava amar per gran paora.

[7] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 1311, pag. 390, col. 2: Massentio, vedendo / quisto remore facendo, / fo troppu conturbatu, / scì che abe commandatu / che foxe tormentata / la vergene beata. / La emperatrice odio / cotesto che sse ordio / e sappe delle rote; / vasenne quanto pote / davanti allo marito / et steseli lu ditu / et disse...

[8] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 174.20: finalmente, o vero che 'l dolore fece questo, o la cagione dello sparto veleno, urla, e pazza fugge con gli sparti capelli; e portante lo piccolo Meliterta con ignude braccia, grida: o Bacco! Iuno, udendo chiamare Bacco, rise, e disse: cotesti versi ti dia Bacco, il quale tu allevasti.

[9] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 67, pag. 452.5: Allora il marito dimandava la donna chi ella fosse. A cui ella rispondea: «Io sono stata menata da codesto cavaliere, da quella vita graziosa che da tutti è disiata, per non conosciuta via in questo luogo».

[10] Lapidario estense, XIV pm. (trevis./friul.), cap. 38, pag. 159.4: Grisolito è una petra zala come oro e reluxe cliara. Et in collor semplamente somiglia ad aqua de mare. Et hae cotesta vertute, che in oro sì valle a far caçer gli dentti.

[11] Lett. bologn., XIV pm., pag. 58.16: Deus qui vivorum. Intendi che coteste cose se vogleno fare e dire cum devocione. Non despresiare queste cose che so' scrite in questo libereto, inperò che le sono de grandisima virtù...

[12] Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.), tenz. 15, 2.6, pag. 802: Ma se tu cre' rinascire e morire, / cotest'è un van pensier che sempre 'nduce; / né mai a perfezion nessun s'adduce, / a uscir fuor, ma averon doppie sospire.

[13] Ingiurie lucch., 1330-84, 129 [1352], pag. 44.1: - Se io avesse volsuto cotesta perticha io l'arei avuta, sosso furo ladro.

[14] Lett. volt., 1348-53, pag. 213.15: Siamo contenti che quando aviene che alchono de' nostri preti de chostì chomete o fa alchona chosa che sia contra il debito dela ragione, nostro honore o turbamento de stato de cotesta terra, che voi lo deteniate et a noi lo mandiate secondo che scrivete...

[15] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 6, cap. 14.109, pag. 469: In questo tempo vivea Azaria, / Sidrach, Misach e Abdenago, dico, / Osea, Ioel, Misael, Anania. / Abacuch in codesto tempo antico, / da l'angelo portato, il cibo porta / a Daniel, di Dio fedele amico, / e tra' leon, morto 'l drago, il conforta».

[16] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 32, pag. 116.2: E dico a te, fratel mio Giovanni, sia vero e buono figliuolo a codesta cara madre, e non ti partire dal suo comandamento e volere...

[17] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 1.168, pag. 8: Dapoi il saluto de questa gran dea / fue lieta Helixabèt, e 'l fante apresso / nel ventre suo in genochion se fea. / Helixabetta alora - io confesso - / de Spirto sancto plena, con gran voce / clamò: «Cotesta donna ch'è qui adesso, / a la qual ora mai alcun pò nocê, / perché fra l'altre donne è benedecta...

[18] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 12, par. 38, comp. 70a.15, pag. 170: Catedra vidi poscia da rethori: / cani correnti et alguni per prati / canendo se vedeano andar per modi, / collecti, o Iove, e paion che te ori, / callando voci, e sì come dalmati / c'adosso avessen l'inforçato chodi'. / Cotesta turba non sta sotto porti / cotesta turba non dexira scorti.

[19] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 34.1: S'io so ben calcular cotesto detto, / d'un proposito in l'altro t'ài movesto: / prima ché m'ài de la tuo lingua pesto, / possa nel fin mi cavi de conzetto.

[u.r. 04.11.2020]