COVIGLIO s.m.

0.1 coviglio, cuviglio.

0.2 Lat. volg. cupellio (DEI s.v. coviglio).

0.3 Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.): 1.

0.4 In testi tosc.: Ottimo, Par., a. 1334 (fior.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Contenitore in cui si allevano le api, alveare.

0.8 Pär Larson 04.06.2002.

1 Contenitore in cui si allevano le api, alveare.

[1] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 31, 1-12, pag. 687, col. 1.14: Sí come. Qui exemplifica lo preditto exercitio angelico. S'infiora, çoè che [se] passe de fiuri, o ver s'informa de fiuri. Là dove, çoè al cuviglio dove fae so frutto mele e cera. S'insapora, çoè prende tal frutto de savore per lo descorso della soa generatione.

[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 31, pag. 681.20: Siccome schiera d'api. (Qui esemplifica lo predetto esercizio) - che s'infiora ec., cioè che si pasce de' fiori, o vero s'informa di fiori; - Là dove ec., cioè al coviglio dove fa suo frutto, mele e cera, - s'insapora ec.; chè prende tale frutto sapore per lo discorso della sua generazione.

[u.r. 30.11.2020]