TÉSTO (3) dim.

0.1 testo, tiste, tisto.

0.2 Forma apocopata di cotesto.

0.3 Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.): 1.

0.4 In testi tosc.: Tavola ritonda, XIV pm. (fior.).

In testi mediani e merid.: Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.); Perugia e Corciano, c. 1350 (perug.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Lo stesso che codesto.

0.8 Pär Larson 17.06.2002.

1 Lo stesso che codesto.

[1] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 7.27, pag. 509: Quello ke ppasce e ggoverna / la formica ne la rena / par ke rumpi la catena / ke mme legava a ddolore». / «Testo lume è la cunscença / ke tte va mustrando via, / perké faci penetença / d'onne tua culpa e ffollia.

[2] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 1, pag. 6.28: sappiate certamente che io fui da prima dama di misser Gurone, et egli mi menava a vedere questa assembraglia. Et essendo per lo cammino, ci scontrammo con testo cavaliere; et allora, per volermi conquistare, richiese Gurone di battaglia, et giostrarono insieme. || A meno di ipotizzare un antigrafo di area umbra, si potrebbe supporre un'aplografia di un originario *co(n) cotesto cavaliere.

[3] Perugia e Corciano, c. 1350 (perug.), cap. 11, pag. 99.24: collo conte che Coragino e Uliste facessero pacie, e dicie a Forandano, loro barone, che esso vuole andare a lo laco e a corte de lo conte e como esso s'aparecchie como se conviene. E alora Forandano responde: - De tiste cose lassa fare a me.

[4] Ranaldo da M. Albano, c. 1350 (perug.), pag. 142.24: E quando Ranaldo truova tale manera, priega lo re che glie tragga de pregione e essi sonno aparecchiate de combattere per la giostitia e vertà che de tale fatto sono acagionate a torto. E alora lo re dicie: - Tisto deggo fare; - e così comanda a l'uno de quilglie che acusato aveno glie figlioli de Ranaldo (era figliuolo de Gaino e l'altro era suo nepote).

[u.r. 11.12.2014]