ZANCA s.f.

0.1 çanche, zanca, zanche.

0.2 Etimo incerto: lat. mediev. zanca da biz. tzanga? (cfr. DEI s.v. zanca).

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321; Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.).

0.5 Locuz. e fras. porre le zanche 1.

0.6 N Ess. dell'antrop. si trovano già in doc. tosc. a partire dal 1152: cfr. GDT p. 708 (s.v. zanca).

0.7 1 [Anat.] Gamba. [Propr.:] parte inferiore della gamba. 1.1 [Anat.] [Specif.:] anca. 1.2 Estens. [Di animale:] zampa (del leone); chela (di granchio).

0.8 Rossella Mosti 01.07.2002.

1 [Anat.] Gamba. [Propr.:] parte inferiore della gamba.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 19.45, vol. 1, pag. 318: Lo buon maestro ancor de la sua anca / non mi dipuose, sì mi giunse al rotto / di quel che si piangeva con la zanca.

[2] Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.), c. 8.66, pag. 71: Poi, sì ricolto, fa ch'imagini anche / scender le pene tutte quante in giùe / per le gambe al grosso da le zanche.

[3] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 306.13, pag. 369: E 'l vestir bianco non rileva un frullo; / se 'l core è nero ed è torta la zanca / nel fine si ritruova tristo e brullo.

- Fras. Porre (le) zanche: dirigersi.

[4] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 16.196, pag. 111: Simon Petro a risponder non se schiva: / «Segno(r), drie cui por(r)emo nostre çanche? / Le tue parole à vita eterna sempre...

1.1 [Anat.] [Specif.:] anca.

[1] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 19, 31-45, pag. 499.25: Di quel che si piangeva con la zanca; cioè con l'anca, dimenandola per dolore, come di sopra fu detto.

1.2 Estens. [Di animale:] zampa (del leone); chela (del granchio).

[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 28.69, pag. 170: e prender questo [[il leone]] un picciolin garzone / e tenerlo abbracciato tra le branche, / com fa col cucciolin ne la pregione; / e scapigliata e battendosi l'anche / giunger la madre trista e vedovella / e senza danno trargliel de le zanche.

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 208, pag. 537.20: e come la bocca porse, per pigliare co' denti la zanca del granchio, el granchio con l'altra bocca afferra costui per lo labbro, il quale subito comincia a gridare...

[u.r. 17.10.2013]