0.1 cenisa, ceresa, cerisa, cerossa, cerusa, ceruxa, cierugie, cierusgie, cirossa; a: ceruse.
0.2 Lat. cerussa (DELI 2 s.v. cerussa).
0.4 In testi tosc.: a Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.); Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.); Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.).
In testi sett.: Serapiom volg., p. 1390 (padov.).
In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).
0.5 Le forme cierugie, cierusgie fanno pensare prob. ad uno scambio di suffisso.
Locuz. e fras. cerussa cruda 1.1.
0.6 N Le forme ceresa e cerisa, att. nel volgarizzamento della Mascalcia di Rusio sembrerebbero banalizzazioni o forse in rapporto con i tipi napol. cérase, célese, calabr. sett. cérasu, di prob. tramite bizantino, da una forma proparossitona *kérusson (cfr. Alessio, Il sostrato pp. 149-50; cfr. inoltre idem, Nuovo contributo, p. 643).
La forma cenisa att. in Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 50, col. 1.19 è da considerarsi prob. errore per cerisa.
Doc.: cit. tutti i testi.
0.7 1 [Chim.] Altro nome della biacca, polvere bianca a base di carbonato basico di piombo usata principalmente in medicina come componente per impiastri ed unguenti, nonché nella tessitura e nella cosmesi. Polvere di/della ceresa/cerisa/cerugia/cerusa. 1.1 Locuz. nom. Cerussa cruda. 1.2 [Tess.] Impasto ceroso usato dalle filatrici.
0.8 Francesca Faleri; Rossella Mosti 04.01.2008.
1 [Chim.] Altro nome della biacca, polvere bianca a base di carbonato basico di piombo usata principalmente in medicina come componente per impiastri ed unguenti, nonché nella tessitura e nella cosmesi. Polvere di/della ceresa/cerisa/cerugia/cerusa.
[1] a Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.), 164, pag. 57.5: Unguento albo a piaga ed a ogne rottura vale molto. Recipe pulvis plumbi usti, ceruse, ana on. v; litargiri, olibani, ana on. ii...
[2] Doc. orviet.-umbr.merid., 1312, pag. 25.14: Per ciascuno C. de cerossa over biancha, Dece s..
[3] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 51, col. 2.4: Alla piagha fresca d'occhi. Alla piagha fresca aperta per cerusa procedenti: R(ecipe) midolla di pane con fine vino bianco; fatta la operaçione della piagha con vino bianco fine, super poni... || Diversamente Elsheikh intende 'intervento chirurgico'.
[4] Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.), pag. 36.13: Abi cierusgie e aqua rosata e albume d'uovo, e mischia insieme: poi vi metti la polvere di cierugie; e abi un panolino, imolato in queste chose, e pòllo in sul viso, e tièlovi asai...
[5] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 222, pag. 234.8: E chi mescea el sugo de questa herba cum cerusa, litargiero e ullio roxò, el çoa a la formicha e a la eriscipilla.
[6] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 53, pag. 174.10: Ad quello mede(si)mo: in qualunca modo advenga la effusione de li lacrime, l'occhi se lave lu dì de vino blanco purissimo, et dapo ad o(m)me volta co 'no cannolo della pulve(re) de cerisa, ove(re) de osso dello pesce ch(e) à nome pseçça, se gecte inelli occhi. || Diversamente Aurigemma intende 'ciliegia'.
[7] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 109, pag. 231.5: Et alt(r)i le lava (con) forte aceto et poi le ungne d(e) mele et gicta sup(ra) lo mele la polve d(e) la ceresa scallata sup(ra) la tegula, et poi ce leganu le scorçe d(e) la vite alba munde piste (con) aceto et c'una peçça d(e) linu... || Diversamente Aurigemma intende 'ciliegia'.
[8] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 130, pag. 260.12: Et p(er) lu q(u)arto voi quinto dì la pulve d(e)lla cerusa et d(e) lu rame se ççe sp(ar)ga. || Diversamente Aurigemma intende 'ciliegia'.
- Unguento di cerussa.
[9] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 41, col. 2.4: trita ongni cosa insieme, messo il vino e lla acqua in mortale in modo d'unguento di cerusa, e poi colalo com peçça lina bianca sottile e serba in ampolla di vetro e usane mattina e sera nelli occhi, una ghocciola per volta.
1.1 Locuz. nom. Cerussa cruda.
[1] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 6, col. 2.17: Galieno fa questo colorio a ongni infermità d'occhi per lagrime, rossore, dolore e ongni tenebrosità d'occhio: R(ecipe) antimonio d. V, chatimie d. I ½, rame arso lavato d. II, cerusacruda d. I e mirra d. V, castoneo, oppio, gumerabica an. d. I, amido d. I, fanne colorio con acqua d'albume fresco e acqua rosata e usalo, e è fine.
1.2 [Tess.] Impasto ceroso usato dalle filatrici. || (Agostini, Stat. 1342, pp. 182-83).
[1] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 51, par. 4, vol. 2, pag. 396.27: Nulla ancora femmena, la quale starà a vendere le predicte cose overo alcuna de le predicte cose overo alcun'altre cose da mangiare, degga retenere la rocca per cagione de filare e non degga retenere cirossa, né titolo picciolo né titola...
[u.r. 22.10.2020]