0.1 chostei, coste', costei, costeï, costëi, costey, custei, custey, custëy.
0.2 Lat. parl. *eccum istei (DELI 2 s.v. costei).
0.3 Jacopo Cavalcanti, a. 1287 (fior.): 1.
0.4 In testi tosc.: Jacopo Cavalcanti, a. 1287 (fior.); Poes. an. pis., XIII ex. (3); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.); Simintendi, a. 1333 (prat.).
In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).
In testi mediani e merid.: Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.); Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Marino Ceccoli, XIV pm. (perug.).
0.7 1 Pronome dimostrativo di terza persona femminile sing.; questa donna, questa ragazza, ecc. 2 [Con valore di poss., anteposto al sost.:] suo (rif. a un sogg. di genere femm.), di lei.
0.8 Pär Larson 29.07.2002.
1 Pronome dimostrativo di terza persona femminile sing.; questa donna, questa ragazza, ecc.
[1] Jacopo Cavalcanti, a. 1287 (fior.), 2.1, pag. 236: Amore, gli occhi di costei mi fanno / aprender dentr'al cor, sì che s'accende, / una fiamma amorosa che discende / a le mie membra angosciose...
[2] Poes. an. pis., XIII ex. (3), 186, pag. 1353: Et così sparse per lo mondo il nome: / coste' guaria di lebbra ed ogni difetto.
[3] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 2, pag. 3.24: La sua prima moglie fu appellata Casuccia, e fu prima sposata che a Cesare, ad uno nobile romano lo quale avea nome Pretestatus. Ma innanzi ch'elli sposasse costei, n'ebbe Cesare un'altra la quale avea nome Cornilla...
[4] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 7, pag. 79.11: Elli promette due cose all'omo, sì come fece alla prima femina, cioè che promette scampamento dei mali et acquistamento dei beni. Ad costei promise che non morrebbeno et che sarebbeno dij, et saprebbeno lo bene et lo male.
[5] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 539.19: El dicto Federigo ebbe IIJ mogli: la prima fu figliuola de l'antigrado de la Magna, e di costei ebbe due figliuoli: Arrigo e Currado.
[6] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 26, 85-111, pag. 632, col. 1.7: Da Circe. Questa Zirze fo una incantadrixe e femena de fatture, la quale stava in Puglia circa le contrade de Gaetta ... Usava costei una bevenda la quale dava a quelle persone ch'a lei piasea...
[7] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), canz. 4.32, pag. 15: L'anema, che per ver dovia temersi, / mi porse alquanto lena / ch'eo miray fiso gl'ogli de custey; / gli qual pàrsenno dey, / che mi clamasser col riso suave, / und'eo speray abento al maçor carcho...
[8] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 500, pag. 381, col. 1: ma io te insegno et provo / per lu testamento novu / e lla gloria de Deu, / lu quale è spuso meo.' / Lu imperadore, odenno / costei così dicendo, / multo meravegliose / et enfra se turbose / et disse...
[9] Ant. da Tempo, Rime (ed. Grion), 1332 (tosc.-padov.), 38.19, pag. 130: Vidi venire inanzi una donzella / Vestita d'una vesta relucente / Dietro con molta çente; / Ed io li disi: Chi se' tu? favella! / Costei rispuose: Io son la vera Fede.
[10] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 36.13: Giove mentio ch'ella era nata della terra, acciò che l'autore non sia più cercato. La figliuola di Saturno domanda costei in donamento.
[11] Marino Ceccoli, XIV pm. (perug.), 19.10, pag. 681: eccola che retorna en atte nòve, / che scastra ogn'om, che reguardar la volle. / Or ve state là sù, e noi qua entro: / e vederem costei, e voi le siepe / con cotai razze andar mò fuor mò entro!
[12] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 5, pag. 164.16: Ma Samiramìs sucedé lei, considerata la insuficientia del fiolo; e anche perché era pizeno. E però dice che sucedé etc.. E dice Tenne la terra, cioè Babilonia, la qual è mo del soldano. Costei se inamorò del fiolo e tolselo per marito...
2 [Con valore di poss., anteposto al sost.:] suo (rif. a un sogg. di genere femm.), di lei.
[1] Gianni Alfani, XIII/XIV (fior.), 5.23, pag. 611: e in me non èi tanta p[ur] arte, / ch' i' mi potesse difender che Marte / cogli altri sei del cielo / sotto 'l costëi velo / non mi tornasser, come voi vedete.
[2] Dante, Rime, a. 1321, 37.52, pag. 124: Dunque, segnor di sí gentil natura / che questa nobiltate / che avven qua giuso e tutt'altra bontate / lieva principio de la tua altezza, / guarda la vita mia quanto ella è dura, / e prendine pietate, / ché lo tuo ardor per la costei bieltate / mi fa nel core aver troppa gravezza.
[3] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 27.10, pag. 757: Dal costei viso ciascuna dolente / lonza che tira il carro di colui / presta si fugge e trista nella mente; / e simil fanno i serpenti da cui / tirato è quel di Cerere, la quale / umile vien, come piace ad altrui.
[4] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 379, pag. 761.10: chiunque la costei figura guatava, si convertia in pietra e tale quale prima di carne, tale formato di sasso si rimanea.
[u.r. 26.11.2020]