0.1mogle, moglie, molla, molle, molli, mollj.
0.2 Da mollare.
0.3 Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.): 3.
0.4 In testi tosc.: Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.); Doc. pist., 1297-1303; x Doc. fior., 1317; Almansore volg., XIV po.q. (fior.); Doc. fior., 1360-63.
In testi mediani e merid.: Doc. orviet., 1339-68, [1339].
0.7 1 Plur. Strumento costituito da una robusta lama metallica piegata in modo da formare due bracci accostabili elasticamente usato per afferrare qsa con cui si vuole evitare il contatto diretto (specif. il fuoco). 2 Nome dato a un osso cartilaginoso del ginocchio. 3 Fras. Pigliare, prendere molla: smettere di fare qsa, cessare; abbandonare un comportamento, desistere.
0.8 Gian Paolo Codebò; Irene Falini 25.09.2019.
1 Plur. Strumento costituito da una robusta lama metallica piegata in modo da formare due bracci accostabili elasticamente usato per afferrare qsa con cui si vuole evitare il contatto diretto (specif. il fuoco).
[1] Doc. pist., 1297-1303, pag. 188.12: Queste sono le massaritie del Puelle: [[...]] una schure, una ma(n)narecta, uno sarchio, uno paio di molle.
[2] x Doc. fior., 1317, pag. 373: Molle d'aguzare [cioè ruote] per una s. iiij.
[3] Doc. orviet., 1339-68, [1339], pag. 124.3: III lb. II s. diedi a Petrucciole di Bartuccio merciante p(er) volloni e vollette e moglie.
[4] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 338.13: poni lo coreggiuolo in luogo piano sanza nullo carbone ivi suso e batti un poco colle molli o colle grazinghe l'orlo del coreggiuolo...
[5] Doc. orviet., 1339-68, [1353], pag. 136.8: una chatena da fuochu, unu paiu di chatenelle, unu spitu di ferru, unu paiu di moglie da fuochu...
[6] Doc. fior., 1360-63, pag. 212.6: pagai per far rachonciare le molli s. j d. iiij.o.
[7] Esopo tosc., p. 1388, cap. 47, pag. 203.8: E vedendo istare il lupo in zoccoli e in tanto agio al fuoco colle molle in mano...
2 Nome dato a un osso cartilaginoso del ginocchio.
[1] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. I, cap. 2, pag. 42.21: E a la iunctura ch'è nel ginocchio è sopraposto uno osso ritondo kartilaginoso, cioè di tenerume, il quale è kiamato occhio del ginocchio e da alcuno è kiamato molla.
3 Fras. Pigliare, prendere molla: smettere di fare qsa, cessare; abbandonare un comportamento, desistere.
[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 10.57, pag. 23: Or pur non prendan molla / de far lor vita croia / e de parlar de noia / e d'acquistar desprigio.
[2] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 181.7, pag. 237: Nè saggia apparve mai fidanza folla, / Nè mai avrà quel che piglia molla, / Nè vincesi battaglia stando 'n letto.
[u.r. 25.09.2019]