BUONANOTTE s.f.

0.1 buona notte.

0.2 Da buono e notte.

0.3 Boccaccio, Decameron, c. 1370: 1.

0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Decameron, c. 1370.

N Att. solo fior.

0.7 1 [Formula di saluto o augurio, usata per accomiatarsi nelle ore serali o notturne].

0.8 Fabio Romanini 29.08.2002.

1 [Formula di saluto o augurio, usata per accomiatarsi nelle ore serali o notturne].

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, III, conclusione, pag. 258.32: ora parendogli da dormire, comandò che con la buona notte ciascuno alla sua camera si tornasse.

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, V, 4, pag. 360.6: e considerando che la figliuola aveva avuta la buona notte e erasi ben riposata e aveva l'usignuol preso, si tacque.

[3] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 198, pag. 506.36: e cercato sotto trovò la detta borsa; la qual subito si cacciò sotto, e rimise il mattone, sanza curarsene troppo, e tornossi a casa, avendo la buona notte...

[u.r. 26.09.2008]