0.1 buongiorni, buon giorno, buono giorno.
0.2 Da buono e giorno || Calco sul fiamm. godendag (DEI s.v. buongiorno).
0.3 Giovanni Villani (ed. Porta) a. 1348 (fior.): 1.
0.4 In testi tosc.: Giovanni Villani, a. 1348 (fior.).
N Att. solo fior.
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 [Armi] Lungo bastone dalla grossa impungnatura, con all'estremità un ferro acuto (in uso presso le popolazioni fiamminghe), lo stesso che godendac.
0.8 Fabio Romanini 29.08.2002.
1 [Armi] Lungo bastone dalla grossa impungnatura, con all'estremità un ferro acuto (in uso presso le popolazioni fiamminghe), lo stesso che godendac.
[1] Gl Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. IX, cap. 56, vol. 2, pag. 95.20: uno grande bastone noderuto come manica di spiedo, e dal capo grosso ferrato e puntaguto, legato con anello di ferro da ferire e da forare; e questa salvaggia e grossa armadura chiamano godendac, cioè in nostra lingua buono giorno.
[2] Gl A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 38, terz. 75, vol. 2, pag. 162: e godendardi avean come spiedi, / ed acconciarsi, siccome alla caccia / s'aspettano i cinghiari; e quì provvedi; / ciascuno avea un bastone di due braccia, / col capo grosso, chiamato buon giorno / in nostra lingua, e d'altro non s'impaccia.
[3] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 39, terz. 23, vol. 2, pag. 168: Ed a' Fiamminghi crescendo l'ardire, / co' lor buongiorni, e co' lor godendardi, / cavagli, e Cavalier facean morire...
[u.r. 03.02.2021]