CENSO s.m.

0.1 cense, censi, censo, censso, censu, ceyns, ciensi, ciensj, cienso, cienxi, cienxj, cienxo, cienzo.

0.2 Lat. census (DELI 2 s.v. censire).

0.3 Doc. aret., 1240: 1.

0.4 In testi tosc.: Doc. aret., 1240; Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Cronica fior., XIII ex.; Doc. pist., 1302-3; Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.); Stat. pis., 1322-51.

In testi sett.: Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.

In testi mediani e merid.: Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.); Lett. napol., 1356; Anonimo Rom., Cronica, XIV; Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. avere a censo 1.1.5; censo divino 2.3.1; fare censo 1.1.3; lasciare a censo 1.1.4; prendere il censo 2.1.1; recare a censo 1.1.2; rendere censo 1.2.1; tenere il censo 1.1.1.

0.7 1 [Dir.] Somma di denaro (o altro bene) che deve essere corrisposta all'autorità civile o religiosa dai soggetti a tale autorità; tributo. 1.1 Fras. 1.2 Estens. Ciò che viene offerto a qno per ingraziarselo o per onorarlo. 2 I beni posseduti da una persona fisica o da un'istituzione (in base all'ammontare dei quali questa è tenuta a pagare i tributi). 2.1 Conta di tutti i cittadini, accompagnata dalla stima di tutti i loro beni; censimento. 2.2 Fascia di reddito stabilita, funzionale alla suddivisione della popolazione in gruppi in base alla ricchezza; sottoinsieme della popolazione risultante da questa suddivisione. 2.3 Fig. Qualsiasi cosa posseduta da una persona il cui possesso sia da considerare pos. e benefico per il possessore. 3 [Mat.] Nell'algebra, quadrato di una quantità numerica ignota (ma ricavabile); seconda potenza di un'incognita.

0.8 Maria Clotilde Camboni 27.07.2002.

1 [Dir.] Somma di denaro (o altro bene) che deve essere corrisposta all'autorità civile o religiosa dai soggetti a tale autorità; tributo.

[1] Doc. aret., 1240, pag. 161.1: Umeni de Quarata dela terra de Scopeto ij s. censo. Gratia da Galogniano (e) Leolo ij s. censo.

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 7, pag. 36.6: e le possessioni reddè loro, e ordinò che al segnore la quinta parte de' frutti per censo dovessero mai sempre dare.

[3] Gl Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 6, cap. 21, pag. 423.2: comandò che tutte le provincie del mondo dessero il censo, cioè il tributo...

[4] Cronica fior., XIII ex., pag. 89.24: pagano di censo lire CCC per anno, e uno cero grande alla chiesa di Sancto Giovanni Baptista.

[5] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 214.38: Arstolfo re deli Longobardi [[...]] occupà Toschana e la valle de Spoliti, in fine a Roma pervenne, [[...]] del cavo de zaschadun demandando censo...

[6] Doc. pist., 1302-3, pag. 303.9: de avere p(er) terzo di fiorini Clxxxxij d'oro avuti dal'ordine de' frati Umiliati di Melano p(er) censo d'uno a(n)no p(er) due libre d'oro, chome al ditto libro (e) folio, fiorini lxiiij d'oro.

[7] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 219, vol. 1, pag. 182.5: nel detto consèllio si proponga che fare si debia de li predetti censi ritenuti et non pagati et debiti...

[8] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 209.8: adaracievero egl palia e alltre cense, quagle se degono apresentare al ditto comuno...

[9] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 7, vol. 2, pag. 215.12: lu populu se sfurzau di lapidari Quintu Metellu censuri, però ca issu non vulia recipiri lu censu da Luciu Equiciu commu da filyu di Graccu...

[10] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 16, pag. 76.29: per inganno gli mossero molte questioni per comprenderlo nel parlare, e lo chiamarono maestro verace, dicendo se era lecito di dare il censo a Cesare, o no...

[11] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 21, pag. 101.28: Cristo chi veçe dentro e a fondo e per tuta la caxa ghe disse: «O ypocriti o falci perqué me tentê-vu? Mostrê-me lo denar chi se dà per censo».

[12] Stat. pis., 1322-51, cap. 134 rubr., pag. 574.14: Del censo che lo Comune di Pisa de' avere in Palermo.

[13] Lett. napol., 1356, 3, pag. 127.32: pillando om(n)e altro modo che ve pare p(er) avirise moneta p(ro) censu...

[14] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 169.3: Intanto ordinao alquanti suoi fattori e mannaoli coglienno lo focatico. Coizero dunqua lo cienzo antico dello puopolo de Roma, e onne dìe la moneta vene a Roma...

[15] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 159.15: tutti li debiti, censi et tributi ipso pigliava.

1.1 Fras.

1.1.1 Fras. Tenere il censo: riscuotere le tasse per conto di qualcun altro, presumibilmente trattenendo una percentuale.

[1] Doc. pist., 1302-3, pag. 306.4: [[la camera di Bonifacio VIII]] de avere p(er) terzo di s. ij p(r)o(venegini) avuti da Offreduccio donzello di P(a)p(a) p(er) lo ce[n]soche tiene dalla Chiesa, conta(n)ti, dì s(oprascrit)to, dr. viij p(r)o(venegini). [[...]] E de avere p(er) terzo di s. ij p(r)o(venegini) avuti da Niccola della Strafula p(er) lo censo tiene nella valle di Stafula, dr. viij p(r)o(venegini).

1.1.2 Fras. Recare a censo: obbligare qno a pagare un tributo.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), Prologo, pag. 165.22: così i latini [sic] e prossimani popoli, come le barbare e strane nazioni, o per amore o per forza, sotto il nostro romano impero tutti furono a censo recati.

1.1.3 Fras. Fare censo: pagare un tributo a qno (e quindi essergli soggetti).

[1] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 98, par. 4, vol. 2, pag. 459.13: l'altre terre, uneversetade overo luocora racomandate e che se racomanderonno al comuno e al popolo de Peroscia, le qual facciono honore e reverentia e censo al ditto comuno e gl'altre servitie secondo egl patte e le conventione fatte...

1.1.4 [Da parte di un'autorità:] fras. Lasciare a censo: concedere a qno l'uso di qsa in cambio di un tributo annuale.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 6, cap. 63, vol. 1, pag. 788.15: renderebbono liberamente certe terre nomate della Schiavonia a ssua volontà, e certe altre volieno ritenere e riconoscere da llui, co· quello convenevole censo a ddare ogn'anno a· rre ch'a llui piacesse[[...]]. A· rre parve strano che volessono trarre Giadra del suo reame e metterla i· libertà, e che per patto li convenisse lasciare le sue terre al Comune di Vinegia a censo...

1.1.5 [Con oggetto una città:] fras. Avere a censo: avere qsa sotto la propria giurisdizione dando un tributo a chi ha l'effettiva autorità su quella cosa.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 9, cap. 91, vol. 2, pag. 415.22: Dappoi che Bologna fu nelle mani del legato di Spagna, nonistante che i signori di Milano circundata l'avessono d'assedio, continovo in corte [[...]] il papa e ' cardinali intempellavano, mostrando in grido che lla Chiesa loro facea torto, però che ll'avieno ancora per quattro anni a censo della Chiesa di Roma...

1.2 Estens. Ciò che viene offerto a qno per ingraziarselo o per onorarlo.

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 3.3556, pag. 336: Questi maligni spiriti che sanno / Degli elementi le virtù celate, / Per cosa natural questi atti fanno, / Sì che, chiamati, con li lor tributi / D'umano sangue e con li morti gatti / E con ugne e capelli ed altri vuti / E con resine, carne, mirra e incenso, / Con olio d'aloè e con altri patti, / Fanno questi atti veggendo lor censo.

[2] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 15, pag. 124.6: «I duci de' greci, stancati per la lunga guerra ed essendo per partirsi, mostraro a' troiani di volere in compensazione del Palladio fare alcun censo al tempio loro e poi partirsi, acciò che avessero buoni venti a tornare a casa loro...

1.2.1 Fras. Rendere censo (a qno): onorare qno.

[1] Pieraccio Tedaldi, XIV pm. (fior.), 6.8, pag. 722: chi nel cor mi pinse tal vaghezza, / ubbligato gli son di render censo.

2 I beni posseduti da una persona fisica o da un'istituzione (in base all'ammontare dei quali questa è tenuta a pagare i tributi).

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. III, pag. 314.9: Io non richeggio ora veste di segmento, né la lana, la quale rosseggia per la murice di Tyria; conciosia che per più lieve prezzo tanti colori siano usciti fuori, che furore è portare l'aver suo e il suo censo sopra il corpo?

[2] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 142, S. Remigio, vol. 3, pag. 1248.10: volendo il detto re Lodovico, fatto cristiano, dotare la chiesa Maggiore di censo, disse a santo Remigio che quantunque terra elli girasse mentre che 'l re dormisse ne la merigge, tutta quanta gliele donerebbe.

2.1 Conta di tutti i cittadini, accompagnata dalla stima di tutti i loro beni; censimento.

[1] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 3, cap. 3, vol. 1, pag. 245.11: fece Quinzio il Censo: e furono contati, secondo la storia, cento venti quattro milia di cittadini, senza gli orfani e le orfane.

[2] Gl Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 4, cap. 8, vol. 1, pag. 375.8: il Censo, cioè estimo, che di lungo tempo non era stato fatto nel popolo di Roma, non si potea più indugiare...

2.1.1 Fras. Prendere il censo: contare tutti i cittadini stimado al tempo stesso i loro beni; fare il censimento.

[1] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 9, cap. 37, pag. 441.20: Appresso presero il censo di dodici colonie, portantili i censori loro, che mai stato fatto davanti non era: e questo fecero acciò che quanto numero di militi, tanto numero di pecunia valessero...

2.2 Fascia di reddito stabilita, funzionale alla suddivisione della popolazione in gruppi in base alla ricchezza; sottoinsieme della popolazione risultante da questa suddivisione.

[1] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 1, cap. 43, vol. 1, pag. 76.15: Quest'ultima conestaboleria fu di quelli che aveano undici mila denari. Sotto quel medesimo censo, fu fatta una centuria, franca di fatti d'arme.

[2] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 6, cap. 35, pag. 154.16: edissero i consoli, che le private persone secondo il censo e gli ordini, sì come avanti, i remiganti dessero, e i dati fossero collo stipendio di trenta dì.

2.3 Fig. Qualsiasi cosa posseduta da una persona il cui possesso sia da considerare pos. e benefico per il possessore.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 23, pag. 348.2: tieni questa sana e salutevole forma de la vita, ke tu dee tanto al corpo quanto a la sua forza basta, [[...]] et così averai lo censo de la salute del corpo, lo quale èe sopr'ongne censo.

2.3.1 Locuz. nom. Censo divino: la ricompensa soprannaturale data ai giusti.

[1] Ant. da Tempo, Rime (ed. Grion), 1332 (tosc.-padov.), 17.14, pag. 101: Secura caritate Dio talenta; / A censo divin nato è 'l caritoso.

3 [Mat.] Nell'algebra, quadrato di una quantità numerica ignota (ma ricavabile); seconda potenza di un'incognita.

[1] Paolo dell'Abbaco, Trattato, a. 1374 (fior.), 174, pag. 143.31: multjpricha 3 coxe via 4 coxe, fanno 12 ciensi, e di' choxj`: 12 cienxj sono ighualj a 60. Dicie la predetta reghola che, quando glj cienxi sono equalj al numero, dobiamo partjre il numero ne' ciensi e quello che nne vjene, la sua radicie, vale la choxa. Però partj 60 in 12, che nne viene 5, e lla radicie di 5 vale ciaschuna choxa...

[2] Paolo dell'Abbaco, Trattato, a. 1374 (fior.), 182, pag. 147.4: Un'altra reghola dicie coxj`: 5 ciensj sono ighali a 30 choxe, che verrà la choxa e il cienxo? Dicie la reghola che ttu dej partjre le choxe ne' ciensj, e però partj 30 in 5, ne viene 6; e 6 vale la chosa e 36 vale il cienxo. Ed è fatta.

[u.r. 20.10.2020]