CESSO (3) agg./avv.

0.1 cessa, cesso.

0.2 Da cessare.

0.3 Doc. sen., 1294-1375, [1295]: 2.2.

0.4 In testi tosc.: Doc. sen., 1294-1375, [1295]; Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.); Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.).

0.5 Locuz. e fras. da cesso 2.1.1; di cesso 2.1; di cesso a 2.2; di cesso da 2.2.1; in cesso 2.1.2; in cesso da 2.2.2.

0.7 1 In disparte, lontano, ad una distanza percepibile. 2 In disparte, lontano, ad una distanza percepibile. 2.1 [Con verbi di stato:] locuz. avv. Di cesso. 2.2 [Per indicare la posizione di un elemento in rif. ad un altro:] locuz. prep. Di cesso a.

0.8 Francesca Faleri 30.07.2002.

1 Che sta a una certa distanza.

[1] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 10.402, pag. 114: Fu ritornata con sancto Giovanni / a la sua casa, che lì era ine cessa...

2 In disparte, lontano, ad una distanza percepibile.

[1] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 6, ott. 47.6, pag. 434: Quivi era un carro orrevole per esso, / sovra 'l quale e' montò; e messa avante / la gente sua, non però molto cesso, / inverso Attene il camin prese tosto, / sì come avea nella mente disposto.

2.1 [Con verbi di stato:] locuz. avv. Di cesso.

[1] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 3.7, pag. 121: or mi vi va tu stesso / da la mia parte, sì che bene istia; / e dille ca d'amor so' morto adesso, / se non m'aiuta la sua cortesia: / e quando tu le parli, istà di cesso, / ch'i' ho d'ogni persona gelosia.

[2] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 4, ott. 54.6, pag. 371: Maggior letizia non credo sentisse / allor Tereo quando li fu concesso / per Pandion che Filomena en gisse / alla sua suora in Trazia con esso, / che or Penteo; ma come ch'avenisse, / essendogli ella non molto di cesso, / inver di lui alquanto gli occhi alzati, / ebbe li suoi di botto affigurati.

[3] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 41, pag. 71.18: E, detto questo, comandò alla sua gente che tutta stesse di cesso.

2.1.1 Locuz. avv. Da cesso.

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 8.2343, pag. 270: In femmina lo maschio trasfigura / Pernice, discordandosi del sesso, / E quando puo', degli altri l'uova fura. / Per invidia le cova e fa figliuoli: / Da lei ciascun si parte e sta da cesso, / Verso la madre proprïa fa voli.

[2] Giannozzo Sacchetti (ed. Sacchetti), a. 1379 (fior.), Mentr'io d'amor pensava.30, pag. 86: «O tu, che stai da cesso - e pur bisbigli, / va, chiama que' roncigli!»

[3] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 22, 55-63, pag. 573.36: ma stieno le male branche un poco da cesso sì, che non abbino paura delle loro minaccie e vendette, ch'io fischierò come è nostro uso di fare, allora ch' alcun si mette fuori.

2.1.2 Locuz. avv. In cesso.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 22.100, vol. 1, pag. 373: «Se voi volete vedere o udire», / ricominciò lo spaürato appresso, / «Toschi o Lombardi, io ne farò venire; / ma stieno i Malebranche un poco in cesso, / sì ch'ei non teman de le lor vendette...

2.2 [Per indicare la posizione di un elemento in rif. ad un altro:] locuz. prep. Di cesso a.

[1] Doc. sen., 1294-1375, [1295], pag. 160.28: che sia seliciato dinanzi a la fonte e sie fatto uno pectorale dinanzi a la fonte, di pietre overo di mactoni, e sie fatto di cesso a le more de la fonte VIIJ braccia...

2.2.1 Locuz. prep. Di cesso da.

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. III, pag. 320.12: e quella il cui fiato de la bocca sie grave, non favelli mai a digiuno e sempre alquanto stea di cesso dal viso de l'uomo...

2.2.2 Locuz. prep. In cesso da.

[1] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 22, pag. 351.10: «Ma stien etc., idest un poco in cesso da me, e stando in questo loco, per un che sono io, ve ne farò venir sete Quando suflerò etc. aciò che se fazano di sopra a la pece».

[u.r. 26.05.2021]