0.1 ceterando, ceterare, cetro.
0.2 Da cetra.
0.3 Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.): 1.
0.4 In testi tosc.: Novellino, XIII u.v. (fior.).
In testi mediani e merid.: Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.).
0.7 1 [Mus.] Suonare uno strumento musicale (in partic. la cetra).
0.8 Francesca Faleri 29.07.2002.
1 [Mus.] Suonare uno strumento musicale (in partic. la cetra).
[1] Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.), 44, pag. 28: Quello ke non convèsete, guàrdate no lo fare: / Né mess'ad omo ladecu, né a pprevete saltare, / Né la spad'a la femina, né a mmasculu filare, / Né lo saltare all'asinu, né a bove ceterare.
[2] Novellino, XIII u.v. (fior.), 12, pag. 156.5: Antigono prese la cetera e ruppela e gittolla nel fango, e disse ad Alexandro cotali parole: «Al tuo tempo et etade si conviene regnare, e non ceterare».
[3] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 12.6, pag. 287: E ciò ch'io veggio e per vero odo, impetro / ne la mia mente, e poi così lo noto / in questi versi con ch'io sono e cetro.
[4] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 114, Assunz. Maria, vol. 3, pag. 993.13: Oggi la vergine beata ricevettoro i cieli rallegrando, gli Angeli gaudendo, gli Arcangeli giubilando, li Troni esultando, le Dominazioni salmeggiando, li Principati armonizzando, le Podestadi ceterando, li Cherubini e ' Serafini innizando e menandola infino a la sedia de la supernale maestade di Dio.
[u.r. 12.04.2010]