0.1 cholei, chulié', cole', colei, coley, collei, colley, culei, culey, culié', cullié', quelei.
0.2 Lat. parl. *eccum illaei (DELI 2 s.v. colei).
0.3 Pamphilus volg., c. 1250 (venez.): 1.
0.4 In testi tosc.: Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.); Jacopo Cavalcanti, a. 1287 (fior.); Stat. sen., 1298; Betto Mettefuoco, XIII sm. (pis.); Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.); Stat. lucch., XIV m.
In testi sett.: Pamphilus volg., c. 1250 (venez.); Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.).
In testi mediani e merid.: Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.).
0.7 1 Pronome dimostrativo di terza persona femminile sing.; quella donna, quella ragazza, ecc. 1.1 [In espressioni indicanti la Madonna]. 2 Poss. [Anteposto al sost.:] suo (rif. a un sogg. di genere femm.), di lei.
0.8 Pär Larson 16.09.2002.
1 Pronome dimostrativo di terza persona femminile sing.; quella donna, quella ragazza, ecc.
[1] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [Panfilo], pag. 31.35: E cumçoseacausa qe la femena sea nada d'un bevolco, pur k'ela sea rica, ella leçe de mile omini uno lo qual ella vole en marido. Et en la beleça de quelei la paura sì sovraprende le nostre menbre...
[2] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), canz. 5.14, pag. 56: Ell'è quella c'ha morta villania, / l'orgoglio e la follia; / e senno e caunoscensa / da colei prende crescensa.
[3] Jacopo Cavalcanti, a. 1287 (fior.), 3.10, pag. 239: S'ha tanta possa quanto conta quelli, / provi le sue vertù contra colei / che vive de le mie pene cantando.
[3] Stat. sen., 1298, dist. 4, cap. 3, pag. 240.5: Et sia licito a colui cui fussero li panni, di ritenere del prezzo di colui o vero di colei che contra facesse, XIJ denari per ogne coppia di panni.
[4] Betto Mettefuoco, XIII sm. (pis.), 28, pag. 294: E dico 'nver' di mei: / «Lasso, perché colei - eo amai tanto?» / Possa riprendo 'l dire / c'ho fatto, e dico: «Sire, / o Deo, cotal fenita / facesse la mia vita, - fôra santo».
[5] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 29, pag. 194.2: Or potresti tu dire et dimandare di due cose: prima perché lo peccato di colei nuoce ad queste femine et perché queste l'ànno, anco che pene sono queste.
[6] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. II, pag. 288.1: Bascia colei piangente, da' la gioia de la lussuria a colei piangente: pace serae.
[7] Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.), pag. 20.13: Quan Enea abe complito de legere quello breve, molto se fece alegro, a reguardar incomenzau unde la sagecta venuta fosse; a la fonesta vede star Lavina, allora ben se accorse donde venia la sagecta et in plu modi soa alegrecza cresce vedendo colley tanto conta et bella, la quale più veduta non avea.
[8] Ant. da Tempo, Rime (ed. Grion), 1332 (tosc.-padov.), 33.3, pag. 124: Mercede è la parola che più chiama / Çascun amante prima quando brama. / I' ho chiamata çà molto colei; / Ela non mi risponde, / Anzi da me come fura s' asconde, / Privando gli occhi mei.
[9] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 20.25: Qui adorano le ninfe coritide, e le deitadi de' monti, e Temi idia che dae le risposte de' fati, la quale allora teneva i tempi. Alcuno uomo non fue migliore di colui, nè che più amasse la dirittura; nè alcuna idea da avere più in reverenza che colei.
[10] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 449.9: Maravigliavasi ancora in colei della maravigliosa bellezza del suo naso regolato, che le mascelle divide in due parti eguali, nè di troppa lunghezza inverso giù, nè di troppa cortezza...
[11] N. Quirini (ed. Lazzarini), XIV pm. (venez.>trevis.), Amor, se eo falisse.21, pag. 93: Se tua possança è di tanta vertute / che signoreça altrui, / esser tu dei colui / a cui spiacer onni torto devria; / adunque fa che la tua segnoria / distrinça omai culei / che gli sospiri mei / pensa a mia vita esser deça salute...
[12] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 481, pag. 33: El è stato sempre vostro fratelo / amaistrando vui in la santa fede, / abiate doncha pietade d'elo. / Se de lui non volete aver merzede, / prendave pietate de cholei, / lasa, dolente, che morir se chrede!
[13] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 92.5, pag. 637: Beata Madalena, per lo acceso / corale amor de la divina grazia, / qual te fe' abandonare ei van solazia / e nei celistïal lo core inteso, / te prego per colei qual non paleso / più nel parlar, che ne fuor fatti strazia, / che te piaccia operar sì, che li spazia / passen più breve e con più picciol peso.
[14] Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.), 2.2, pag. 695: Êl mi rincresce sì lo star di fuore / dai mura de colei ch'ogni ben mostra, / ch'io con Tristan ne prendiria la giostra...
[15] Stat. lucch., XIV m., pag. 212.25: Et sia tenuta, per virtù di santa obediensa et socto grave pena, accusare alla badessa colei ke parlasse come non dovesse o cose che si disconvenisse a lloro o allo stato della relegione o se ssì vi dicesse alcuna di quelle cose ke di sopra sono vietate di palegiare.
[16] Tristano Veneto, XIV, cap. 80, pag. 99.19: E quando ella lo ave uno gran peço d'ora reguardado, ella li disse tuta planciando: «Tristan, - disse chulié' - molto me maraveyo che vui non avé preso altro conseio de vui, inperciò che vui non fé altro in questa tera se no apeciorar et languir da çorno in çorno, né vui non podé viver né murir.
1.1 [In espressioni indicanti la Madonna].
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 33.4, vol. 3, pag. 543: «Vergine Madre, figlia del tuo figlio, / umile e alta più che creatura, / termine fisso d'etterno consiglio, / tu se' colei che l'umana natura / nobilitasti sì, che 'l suo fattore / non disdegnò di farsi sua fattura.
[2] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 9.4395, pag. 382: In donna non fu mai virtù perfetta, / Salvo in Colei che, innanzi il cominciare, / Creata fu ed in eterno eletta.
[3] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 15.2, pag. 32: Çascuno sforçi 'l core e lo desyo / sempre servire e honorare culey / ch'estingue gli falli dov'èno rey, / né may mise so servo en oblio.
[4] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 63.10: Volle lo Spirito Santo mostrare nel rubo verdissimo, nel quale Moisè vide, quasi come una fiamma ardente, Iddio, la verginità di Colei che più che altra creatura fu pura, e che dovea essere abitazione e ricetto del Signore della natura, non doversi, per la concezione né per lo parto del Verbo del Padre, contaminare.
[5] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 10, 1.4, pag. 124: Vergine, madre santa del tuo padre, / che degna di portarlo nel tuo alvo / fusti, per l'opre tue sante e legiadre, / tu se' colei per cui ciascuno è salvo, / se dell'opere inique sconce e ladre / ognun vorrà sì far che ne sia calvo, / tu se' colei per cui tanti perdoni / s' hanno dal tuo figliuolo e tanti doni.
2 Poss. [Anteposto al sost.:] suo (rif. a un sogg. di genere femm.), di lei.
[1] Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.), ch. 204, pag. 880.18: Perché? Certo per la colei bellezza ed amore.
[2] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 27, pag. 491.25: Giunse Pirramo più tardo al luogo; trovòe il sanguinoso dilacerato velo di Tisbe; stimò colei essere dilacerata dalla fiera; compiansela; e reputando sè essere la cagione della colei morte, e non volendo senza lei più vivere, con la spada, che avea cinta, se stesso mortalmente fedìe, [e] cadde in terra.
[3] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 40, pag. 119.23: Ma tra la erronea gente si dubitava non Lucina sopra i suoi altari stesse con le mani comprese, resistendo a' suoi parti, come fece alla dolente Iole, quando ingannata da Galanta la convertì in mustella; e con divoti fuochi s'ingegnavano di mitigare la colei ira, per liberare Giulia di tale pericolo.
[4] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 1, cap. 7, pag. 88.13: Diedela per moglie a uno uomo di piccola condizione, e non la diede al maggiore uomo del regno di Persia, acciò che l'onore del regno non pervenisse nella colei famiglia.
[5] Novelle Panciatich., XIV m. (fior.), 138, pag. 135.23: Questa che l'avea morto, incontanente pensò una grande et pessima retade: prese il suo figliuolo morto, et miselo nelle pezze et nelle fa[s]cie di quello della compangna sua, et tolse il colei figliuolo ch'era vivo et miselo nelle sue fascie.
[u.r. 06.11.2020]