COLLETTO (3) v.

0.1 colegia, colego, colette, collecte, collecti, collegia, colleto, colletta, collette.

0.2 Lat. collectus.

0.3 Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.): 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Convivio, 1304-7.

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

0.7 1 Mettere insieme, raccogliere (in gran quantità) in un unico punto. 1.1 Accumulare (ricchezze). 1.2 Raccogliere in sé, possedere. 1.3 Fig. Comporre (mettendo insieme tante unità). 1.4 Estens. Compiere. 2 Raccogliere (un fiore) con la mano.

0.8 Rossella Mosti 04.10.2002.

1 Mettere insieme, raccogliere (in gran quantità) in un unico punto.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 301, pag. 111: Se l'aqua de la mar illoga fiss collegia, / Pur una sola gota dra flama maledegia / No av perir.

[2] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), Extravagantes 2, pag. 724.18: Statuimo, etiamdeo, per la presente auctorità, che nessuni, excepto che 'l Summo Papa o suo Legato cardenale da lato e Vicario, esse constitucione [[...]] trovate e reformate, e tutte le inconveniencie e contrarij purgati e queste in uno collecte e collocate sotto debiti tituli [[...]] tore o mutare o ad esse in alcuna cosa derogare ardisca...

[3] Francesco di S. Peruzzi, a. 1365 (fior.), 95a.3, pag. 93: - Ralegratevi, Muse, or giubilate / con l'altre creature insieme elette, / dinanzi a le tre luci in un colette, / cantando tutti con soavitate / «osanna», una, due e tre fiate...

[4] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 12, par. 38, comp. 70a.12, pag. 170: Catedra vidi poscia da rethori: / cani correnti et alguni per prati / canendo se vedeano andar per modi, / collecti, o Iove, e paion che te ori, / callando voci, e sì come dalmati / c'adosso avessen l'inforçato chodi'.

1.1 Accumulare (ricchezze).

[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, canz. 3.57, pag. 256: Che siano vili appare ed imperfette, / ché, quantunque collette, / non posson quietar, ma dan più cura; / onde l'animo ch'è dritto e verace / per lor discorrimento non si sface.

[2] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 2, cap. 14, pag. 253.19: E guarda perversissima condizione c'hanno in sé le ricchezze, che, quantunque n'abbi molte ragunate, non chetano l'animo dell'uomo già mai, ma il mettono in maggiore cura e sollicitudine accendendo sempre il suo appetito, e più il fa affamato. E però d'esse bene disse il nostro poeta Dante che «quantunque collette, non posson quietare, ma dan più cura».

1.2 Raccogliere in sé, possedere.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 18.51, vol. 2, pag. 300: Ogne forma sustanzïal, che setta / è da matera ed è con lei unita, / specifica vertute ha in sé colletta...

1.3 Fig. Comporre (mettendo insieme tante unità).

[1] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaestio 180, pag. 130.27: Ancora sì com lo corpo fi nudrigao de pan, in-cossì l'anima fi nudrigada del corpo e del sangue de Criste. E cossì com lo pan è fagio de molte grane in-così lo corpo de [Criste] è colego da molti iusti.

1.4 Estens. Compiere.

[1] Pieraccio Tedaldi, XIV pm. (fior.), 18.6, pag. 734: Se colla vita io esco de la buca, / ov' io son castellano pel discreto / messer Filippo da Santo Gineto, / vece in Firenza per messer lo duca; / ch'egli o suo official mi riconduca, / quand'io arò il termine colleto, / se io accetto, ciò non glielo vèto, / frustato io sia con aspra marmeruca.

2 Raccogliere (un fiore) con la mano.

[1] Disputatio roxe et viole, XIII (lomb.), 199, pag. 108: Responde la Violeta: «per gran vertù son nada, / in tute parte eo apayro e sì posso fi colegia, / quello che m'à talento me acolie con alegreza, / senza negun perigoro ni dolia ni grameza...

[u.r. 16.03.2009]