CONCHIGLIA s.f.

0.1 cocchiglie, cochiglie, conchigli, conchiglie, conchilio, conchilla, conchille, conchilli, concilia. cfr. (0.6 N) cochilla, cochille.

0.2 Lat. conchylium (DEI s.v. conchiglia).

0.3 Tesoro volg., XIII ex. (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Tesoro volg., XIII ex. (fior.).

0.5 Anche s.m. (conchigli, conchilio, conchilli).

0.6 N Nell'ed. Gaiter del Tesoro volg. i passi citati in 1 [1] e 1.1 [1] e [2] presentano le varianti cochilla, cochille, sul fr. ant. coquille: cfr. <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 4, cap. 4, pp. 108-109.

0.7 1 [Zool.] Mollusco (considerato un pesce negli ess.) ricoperto da un involucro calcareo. 1.1 [Con rif. specif. all'ostrica e al granchio]. 1.2 [Per errata interpretazione di Inf. XXVI, 14].

0.8 Paolo Squillacioti 30.09.2002.

1 [Zool.] Mollusco (considerato un pesce negli ess.) ricoperto da un involucro calcareo.

[1] Gl Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 4, cap. 4, pag. 65.2: Conchilla è un pesce di mare, lo quale sta chiuso con due ossa grosse, ed apre e chiude, e sta in fondo di mare, e la mattina e la sera viene a sommo, e toglie la rugiada. E poi sta al sole, e indurano alquanto queste gocciole della rugiada, ciascuna secondo che le sono, non tanto ch'elle sian compiute di fermezza...

[2] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 5, cap. 5, pag. 198.18: Imperciò che 'l senso solo da tutte altre cognizioni privato, agli animali immobili ha dato luogo, sì come sono le conchiglie del mare, e ciascune altre cose che a' sassi accostandosi si nutricano...

- Masch.

[3] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 89, pag. 257.20: Quanto potete voi mettere nel vostro stomaco, che giammai non si satolla di questi pesci, conchilli di mare, che tanto da lunga son recati?

[4] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 9, cap. 1, pag. 607.5: E chiuse con edificii larghi ed alti le bocche del lago di Lucria infino a quello tempo abbandonato, acciò che avesse più fresco uso di conchigli.

- Fatto a conchiglia: che ha la forma di una conchiglia.

[5] Doc. tosc., a. 1362-65, pag. 250.31: II tefanie fatte a cocchiglie, dorate, con ismalti, di mar. XII 1/1, per fior. VIII fior. C.

1.1 [Con rif. specif. all'ostrica e al granchio]. || Nel Tesoro volg.

[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 4, cap. 4, pag. 66.3: Anche è in mare un'altra conchilla d'un'altra maniera, che si chiamano moricche, e le più genti le chiamano l'ostrice, in ciò che quando l'uomo gli taglia intorno, eglino nascono lacrime, di che l'uomo tigne le porpore di diversi colori, e quella tintura è delle sue carni.

[2] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 4, cap. 4, pag. 66.8: Ed un'altra conchilla è che l'uomo la chiama cancro, però che ella ha gambe, ed è nimica dell'ostrice, ch'ella mangia la loro carne per grande ingegno...

1.2 [Per errata interpretazione di Inf. XXVI, 14]. || Cfr. bornio agg./s.m.

[1] Gl Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 26, pag. 390.14: Che n'avean fati i borni etc. Bornia si è una concilia marina e ha figura de quella noi dicimo «sallita»; ed è montata de gradi, facta a sconcilia. || Pisoni-Bellomo, p. 390: «Maramauro pensa probabilmente alla brogna che significa appunto 'nicchio, conchiglia che usano i porcari per chiamare i porci'».

[u.r. 13.11.2020]