CEFFO s.m.

0.1 cieffo, ceffo.

0.2 Fr. chef (DELI 2 s.v. ceffo).

0.3 Rustico Filippi, XIII sm. (fior.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Rustico Filippi, XIII sm. (fior.); Simintendi, a. 1333 (prat.).

0.5 Locuz. e fras. a ceffo torto 1.1.3;fare ceffo 1.1.2.

0.7 1 [Anat.] Muso, bocca di un animale. 1.1 Estens. Bocca umana (con connotazione spregiativa).

0.8 Maria Clotilde Camboni 20.01.2002.

1 [Anat.] Muso, bocca di un animale.

[1] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 118, pag. 185.12: Elli ànno due gambe dinanzi, presso al capo, e non ànno piede, salvo un'unghia fatta come di leone; lo ceffo à molto grande, lo naso magior ch'un gran pane, la bocca tale che bene inghiottirebbe un uomo al tratto, li denti grandissimi; ed è sì ismisuratamente grande e fiera, che no è uomo né bestia che no la dotti e non n'abbia paura.

[2] Gl Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 17, 43-51, pag. 445, col. 1.4: Ceffo, in lingua toscana si è 'l muso...

[3] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 156.16: Ecco una leonessa che viene, abbiente lo schiumoso ceffo sanguinoso di ricente morte di buoi, per lasciare la sete nell'acque della vicina fonte.

[4] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 20.69, pag. 242: Così parlando, dritto al cammin nostro / trovammo Anigro: uccide se vi caccia / bestia il ceffo ovvero uccello il rostro. / Io volea bere e rinfrescar la faccia, / quando disse Solin: «Non far, ché in esso / è tosco e sangue»...

[5] Gl Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 17, pag. 293.17: Qui D. fa una comparatione de li cani: quando son morsi Da pulci etc. se moveno Or col ceffo, idest con boca, or col pè etc..

1.1 Estens. Bocca umana (con connotazione spregiativa).

[1] Rustico Filippi, XIII sm. (fior.), son. 28.6, pag. 77: Quando ser Pepo vede alcuna potta / egli anitrisce sì come distriere / e no sta queto: inanzi salta e trotta / e canzisce che par pur uno somiere; / e com' baiardo ad ella si ragrotta / e ponvi il ceffo molto volontiere, / ed ancor de la lingua già non dotta / e spesse volte mordele il cimiere.

[2] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 12.4683, pag. 399: Non veggio il Conte che per ira ed asto / Tien forte l'arcivescovo Ruggero / Prendendo del suo ceffo il fiero pasto.

1.1.1 Fig. Viso, faccia.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 34.65, vol. 1, pag. 590: De li altri due c'hanno il capo di sotto, / quel che pende dal nero ceffo è Bruto: / vedi come si storce, e non fa motto!; / e l'altro è Cassio, che par sì membruto.

1.1.2 Fras. Fare ceffo: atteggiare il viso ad un'espressione di scontento, essere disgustato.

[1] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 896, pag. 390.10: vennono lettere dallo re Carlo, ch'egli era in possessione dello reame di Gierusalem e di Sicilia, lo quale volgarmente s'appella lo reame di Puglia. [[...]] Di che grande allegrezza si fece per Firenze, comecchè dentro assai di cittadini ne feciono cieffo, perchè sapeano nel segreto non essere molto amico de' Fiorentini, e chi per avere di lui sparlato; pure nel generale si mostrò grande festa, ed il fante fu vestito e fatto doni...

1.1.3 Locuz. avv. A ceffo torto: con espressione ostile.

[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 123, pag. 274.5: Venuto il cappone in tavola, la matrigna, che guatava il figliastro in cagnesco, a ceffo torto, comincia a pispigliare pianamente al marito, dicendo...

[u.r. 20.10.2020]