CENNO s.m.

0.1 cegno, cengnio, cengno, cenni, cenno, çeno, cienni, cienno, cigni, cingno, cinni, cinno, cinny, cynno.

0.2 Lat. tardo cinnus (DELI 2 s.v. cenno).

0.3 Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Stat. fior., 1310/13; Simintendi, a. 1333 (prat.); Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.); Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.).

In testi sett.: Memoriali bologn., 1279-1300; Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Bettarini), XIII ui.di. (tod.); Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).

0.5 Locuz. e fras. cenno corporale 1.1; cenno di campana 1.2.1; cenno di fuoco 1.2.1; dare di cenno 1.5.6; fare cenno 1.5.1, 1.5.3; fare cenno a 1.5.4; fare cenno verso 1.5.2; per cenno 1.2.2;rendere cenno 1.5.5.

0.7 1 Movimento del corpo o espressione del viso che vuole volontariamente comunicare qsa; gesto dotato di finalità semantica. 1.1 Locuz. nom. Cenno corporale: movimento del corpo che vuole volontariamente comunicare qsa; gesto dotato di finalità semantica. 1.2 Estens. Qualsiasi atto comunicativo non verbale; ordine; segnale convenzionale prestabilito dotato di un certo significato. 1.3 Fig. Atto comunicativo incompleto, cursorio o sommario. 1.4 Fig. Atto o evento che più o meno volontariamente e in maniera più o meno indiziaria rivela qsa; segnale, indizio. 1.5 Fras.

0.8 Maria Clotilde Camboni 15.07.2002.

1 Movimento del corpo o espressione del viso che vuole volontariamente comunicare qsa; gesto dotato di finalità semantica.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 739, pag. 201: chi saputamente / un grave punto sente / in fatt' o in dett' o in cenno, / quelli è chiamato senno...

[2] Jacopone (ed. Bettarini), XIII ui.di. (tod.), Oimè lascio dolente, 40, pag. 51: Quanno 'n assemblamento / bella donna vedea, / facìali sguardamento / e cinni per mastria; / se no gli era 'n talento, / vantanno me ne gia: / da me non remanea / c'avesse dessenore.

[3] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 143.73, pag. 601: Per re' guardo o riso o guigno, / desdexeiver zogo e cingno...

[4] Stat. fior., 1310/13, cap. 57, pag. 47.4: nè ardischi o possi cotale conperatore o venditore che fosse a l'altrui bottega o dinanzi ad alcuno bottegaio chiamare o fare alcuno cenno...

[5] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 97.11: Quel padre e rettore delli dei, lo quale hae la mano armata di saette, lo quale col cenno scommuove tutto 'l mondo...

[6] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 451.8: Ma Elena [[...]] per simiglianti segni gli rispuose ammonendolo con savi cenni, che egli si faccia più presso intra coloro che giuocano.

[7] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 3, par. 13, comp. 42.42, pag. 120: Ma la vertù dele amorose spine, / che ne' lor cuori ardenti eranno fitte, / trovò la via che gli amanti benigni, / con ocultanti cigni / e con parole tacite et attrite, / s'entendevanno insieme per tal modo / che lor amor tenevan fermo e sodo.

1.1 Locuz. nom. Cenno corporale: movimento del corpo che vuole volontariamente comunicare qsa; gesto dotato di finalità semantica.

[1] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 18, pag. 177.14: Qual, dunque, savio dirà mai che 'l muto sia più degno d'adomandare e d'avere quello che disidera, lo quale si sforza di mostrarlo con cenni corporali...

1.2 Estens. Qualsiasi atto comunicativo non verbale; ordine; segnale convenzionale prestabilito dotato di un certo significato.

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 9, pag. 104.19: gli provi egli prima, e gli tenti [[...]] come a' segni delle trombe, o agli altri segni ubbidiscano, ed agli ammonimenti, ed a' cenni.

[2] Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.), 7, pag. 95.13: quando Pompeio vidde che la gente sua tucta moria, e che remedio alcuno essere no i potea più, fece quello cenno, come era usanza alora, a la sua gente che se devesse partire.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 22.8, vol. 1, pag. 364: Io vidi già cavalier muover campo [[..]] / quando con trombe, e quando con campane, / con tamburi e con cenni di castella, / e con cose nostrali e con istrane...

[4] Gl Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 22, 1-12, pag. 530, col. 2.39:Cenni, cioè: singni de castella, come de die bandere bianche, negre, rosse etc. e cum fumi; e se ll'è de notte con foghi.

[5] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. III, pag. 137.6: Ah, vergognomi; questa parte ha cenni segreti.

[6] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 7, pag. 101.19: intre lo tumulto de quilli che solazavano a lo tiemplo, fecele uno acto per cinno Helena a Paris che se le devesse plu appressemare.

[7] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 22, 1-12, pag. 568.19: con cenni di castella; cioè fummi, se è di di'; o con fuochi, se è di notte...

1.2.1 Locuz. nom. Cenno di fuoco, cenno di campana: atto comunicativo compiuto per mezzo di segnali luminosi o sonori.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. X, cap. 233, vol. 2, pag. 414.12: quegli di Fucecchio feciono la notte cenni di fuoco per soccorso a le castella vicine...

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XI, cap. 216, vol. 2, pag. 782.30: Tutta l'altra gente della terra a cavallo e a piè uscirono per la porta del Leone, a uno cennodi campana...

[3] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 891, pag. 388.25: Il castellano avea fatti certi cennidi fuochi non usati...

1.2.2 Fras. Per cenno: al segnale prestabilito.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XI, cap. 26, vol. 2, pag. 550.13: la gente del duca e de' Fiorentini [[...]] incontanente per cenno doveano cavalcare a Lucca, e prendere la terra.

1.3 Fig. Atto comunicativo incompleto, cursorio o sommario.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 6.141, vol. 2, pag. 102: Atene e Lacedemona, che fenno / l'antiche leggi e furon sì civili, / fecero al viver bene un picciol cenno / verso di te, che fai tanto sottili / provedimenti...

[2] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 41.96, pag. 109: lì alquanto tempo mi ritenni, / Con quel dolore, che può immaginare / Chi ha uditi i sopradetti cenni.

1.3.1 Fig. Minima quantità.

[1] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 43.144, pag. 125: Vogli, pietoso Padre, al tutto menno / D'angosce far quel popol tribolato, / Che d'allegrezza mô non sente cenno.

1.4 Fig. Atto o evento che più o meno volontariamente e in maniera più o meno indiziaria rivela qsa; segnale, indizio.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 22.27, vol. 2, pag. 372: poscia rispuose: / «Ogne tuo dir d'amor m'è caro cenno.

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 20, proemio, pag. 360.25: E questo modo [[di conoscere ciò che succederà]] procede da cenni contingenti, e però può in alcuno fallare e la complessione e la figura e la statu[r]a e la fisonomia.

[3] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Ilarione, cap. 5, pag. 167.2: Un giovane della predetta terra di Gaza essendo innamorato d'una santa vergine di Cristo, e vedendo che non poteva venire al suo intendimento per quantunque segni e cenni d'amore, che egli le mostrasse...

1.4.1 Fig. Segno rivelatore della volontà divina.

[1] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 3, vol. 1, pag. 11.14: el vento allenò, e' marinai con molta tribulazione ebbono la vela dentro tutta molle; e subito parve che fosse un cenno, e ebbono gittate l'ancore in mare...

1.5 Fras.

1.5.1 Fras. Fare cenno: dire, comunicare.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 6, cap. 10, pag. 379.3: E poscia fatto cenno a Caninio della venuta sua...

[2] Memoriali bologn., 1279-1300, 35.12, pag. 67: Ma chi vole finire no ne faza cenno, / ché l'on che dice e no ne fa nïente / si mete in blasimo e 'l nimico è campato.

[3] Stat. viterb., c. 1345, pag. 160.7: Et quando ci fussaru altre genti, oi fossaro da longa l'uno dall'altro, quello che dice «Laudato sia (Iesu) (Cristo) crocifixo» faccia çenno e inchieni un poco lu capo, e l'atro risponna pianu e inchieni un pocu lu capo.

[4] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 13, pag. 235.29: e diseli: «Ch'è questo, segnor, or sunme perdonai li me' peccai?». A la qua san Per cum un benigno viso çeno cum la testa «sì», e diseli: «Vene».

1.5.2 Fras. Fare cenno verso qsa: indicare fuggevolmente qsa.

[1] Novellino, XIII u.v. (fior.), 65b, pag. 279.17: Vidde l'ombra dello re sue lo pino; pensosi quello ch'era. Ysotta venne alla finestra; Tristano li fece cenno verso lo pino; Ysotta si 'nde avidde...

1.5.3 Fras. Fare cenno: dare un ordine o dire a qno di compiere una certa azione; dare un segnale.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 1, cap. 5, pag. 75.12: fece cenno a' suoi cavalieri che tenessero il capo basso...

[2] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 2.25, pag. 175.8: misonsi tra il cavaliere e le due guardie, parlando con loro, e a lui feciono cenno di partirsi; e così segretamente si partì...

[3] Armannino, Fiorita (05), 1325 (tosc.), pag. 547.36: Allora Ulisse fece cenno a' suoi tronbadori, e quali tutti insieme cominciarono a sonare...

[4] Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.), cap. 25, pag. 139.7: uno grande Scriba [[...]] fece cenno che il popolo istesse cheto e dessongli udienza.

1.5.4 Fras. Fare cenno a qno: richiamare l'attenzione di qno per mezzo di gesti o espressioni del viso.

[1] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 5, cap. 3, pag. 105.14: aprendo gli occhi, fece cenno a uno de' preti ch'erano intorno al corpo; e appressandosi il prete al cataletto, disse che si volea confessare.

1.5.5 Fras. Rendere cenno: rispondere a un segnale prestabilito con un altro.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 8.5, vol. 1, pag. 127: Io dico, seguitando, ch'assai prima / che noi fossimo al piè de l'alta torre, / li occhi nostri n'andar suso a la cima / per due fiammette che i vedemmo porre, / e un'altra da lungi render cenno, / tanto ch'a pena il potea l'occhio tòrre.

1.5.6 Fras. Dare di cenno (a qno): ordinare o dire a qno di compiere una certa azione.

[1] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 9, pag. 57.20: missore Lucchino, deo de cenno a un sio donziello, che li portassi dalla cammora un sio elmo.

[u.r. 11.03.2023]