CENTURIO s.m./agg.

0.1 centurii, centurio, çenturio, centurj.

0.2 Lat. centurio (DEI s.v. centurio).

0.3 St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.): 1.

0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.); Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Passione marciana, XIV (ven.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.).

In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.5 Per comizi centurii > comizio.

0.7 1 Ufficiale dell'esercito dell'antica Roma posto a capo di cento uomini. 1.1 Estens. Persona dotata di autorità sopra cento altre. 2 Agg. Suddiviso in centurie.

0.8 Maria Clotilde Camboni 05.09.2002.

1 Ufficiale dell'esercito dell'antica Roma posto a capo di cento uomini.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 163.25: Ancora in quello tempo centurio Penulla commacteo con Anibal in Apulia e morto fo centurio Penulla con .viij. m. cavalieri.

[2] Gl Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 9, pag. 50.18: Erano ancora centurioni che catuno i suoi cento uomini governavano, i quali Centurj sono oggi chiamati.

[3] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), Tavola capp., vol. 1, pag. 8.16: Quod centurio dissi diversi paroli in laudi di Cristu, et inperzò li evangelisti recitanu diversamenti.

[4] Passione marciana, XIV (ven.), 178, pag. 197: li morti di molimenti comença a resuscitare / e lo çueo çenturio a alta vos clamare: / «Questo si è vera mentre fiiol de l'alto pare, / ke queste me par anunciare».

1.1 Estens. Persona dotata di autorità sopra cento altre.

[1] Gl Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 21, 118-126, pag. 527, col. 1.3: Qui gli chiama per nome, e imponelli uno decurio, zoè guardadore de dese; e s'ello guidasse C, averave nomme centurio.

[2] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 22, 64-75, pag. 575.25: chiamasi decurio da dieci e cura, perch'era capitano e cura di dieci; cioè capodieci, come centurio capo di cento...

2 Agg. Suddiviso in centurie.

[1] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 8, cap. 12, vol. 2, pag. 242.12: egli fece tre leggi tutte piacevoli alla plebe e contrarie alli Padri: l'una, che tutto il popolo fosse costretto per le plebiscite: l'altra, che li Padri prestassero la loro autoritade alle leggi che si fanno ne' Comizii centurii, innanzi che fosse dato il suffragio...

[u.r. 20.10.2020]