CÈRNERE v.

0.1 cern', cerna, cernando, çernate, cerne, cernè, cernê, cerne', cernea, cernendo, cernendogli, cerner, çerner, cernerà , cernerai, cernere, cernerete, cerneriti, cernesse, cernete, cerneva, cerni, cerno, cernono, cernù, cernua, cernue, cernüe, cernui, cernuo, cernuta, cernuti, certa, certe, chirnutu, ciernendo, ciernesi, ciernete, cirnuta, zerna, zerne, zerni.

0.2 Lat. cernere (DELI 2 s.v. cernere).

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Doc. prat., 1275; Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Terramagnino da Pisa, XIII sm. (pis.); Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.); Stat. sen., 1305; Gloss. lat.-aret., XIV m.; Stat. fior., a. 1364.

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Disticha Catonis venez., XIII; Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Stat. trent., c. 1340; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Niccolò de' Scacchi, p. 1369 (ver.).

In testi mediani e merid.: Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.).

0.5 Si trattano sotto cernere le occ. incerte che potrebbero appartenere al paradigma di cernire.

Nota le forme del participio forte certo in 3.

Locuz. e fras. cernere il bene dal male 1.2.

0.7 1 Individuare qsa in un gruppo, distinguerla grazie al ragionamento o all'attività dei sensi. Capire un concetto, recepire un messaggio, percepire una sensazione. 1.1 Percepire e distinguere grazie alla vista. 1.2 Fras. Cernere il bene dal male. 1.3 Sost. Il capire. 2 Scegliere da un insieme uno o più elementi in base alle loro caratteristiche. 2.1 Separare per organizzare in gruppi gli elementi di un insieme. 2.2 Identificare (una possibilità). 3 Negli aridi, dividere la parte più raffinata da quella più grossolana con un'operazione di setaccio. 3.1 Nei cereali, separare i chicchi dalle impurità. 4 [Dir.] Cernere i focolari: fare un censimento.

0.8 Francesca Faleri 09.09.2002.

1 Individuare qsa in un gruppo, distinguerla grazie al ragionamento o all'attività dei sensi. Capire un concetto, recepire un messaggio, percepire una sensazione.

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 14, pag. 600: né so se cerne qual sïa lo peçor: / tuti son pleni d'ira e de furor / et è pl[u]i nigri de corvi ni d'avoltor.

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 41: La ragione bene aggiu(n)ta cerne quello che sia octimo, la abbandonata involvesi in molti errori.

[3] Disticha Catonis venez., XIII, L. 2, dist. 4, pag. 57.3: Tu irado de la no certana causa no voler tençonar, enperçò ke la ira enbriga l'anemo, k'el no possa çerner la verità.

[4] Terramagnino da Pisa, XIII sm. (pis.), 12, pag. 328: Se pensate, che dico cernerete.

[5] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 29, pag. 268.38: Conve·se et dé·se fare che questo offitiale sia remoso da questo offitio, e un altro bom, lo quale vu' cerneriti per utile, sia posto in logo de questo.

[6] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 21.11, pag. 203: Chi vor donca esser prudente / e bem terminar so faito, / cerna bem lo primer traito, / per finir adornamenti.

[7] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 26.35, vol. 3, pag. 429: più che in altra convien che si mova / la mente, amando, di ciascun che cerne / il vero in che si fonda questa prova.

[8] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 1452, pag. 94: Tu sempre el nostro ben e 'l meio zerni; / tu nostra vita, chonforto e baldeza, / tu al porto de salù tuti governi.

[9] Dom. da Monticchiello, Rime, 1358 (sen.), 3.16, pag. 37: Amor cerno fra molte persone / le quali a lui si lagnan tutte quante / assegnando ciascuna sua ragione.

[10] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 19.97, pag. 310: E perché il ver per te chiaro si cerna, / morto Filippo, Carlo apresso fue, / che da cinque anni nel reame verna.

[11] Niccolò de' Scacchi, p. 1369 (ver.), 104, pag. 574: Ma voglio che cancelli / La toa sperança omay, perchè non vive / Homo da cui derive / Tua liberation, per quel ch'io cerna; / Ma par che ogni hom ti sperna, / E più collor che più ti son tenuti...

[12] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 9, pag. 203.1: E questo è lo aire nero etc., idest l'ira che non lassa cernere el vero, sì como te dissi sopra: «Ira impedit animum ne possit cernere verum».

[13] Giannozzo Sacchetti (ed. Sacchetti), a. 1379 (fior.), Il biasimar, che tanto altero fai, 77, pag. 77: ma que' che seggon sopra gli alti scanni / per mantener la terra e giudicare, / quel che sanno operare / ciascun ne cerne ne' gravi perigli, / l'onore e 'l ben che fanno a' nostri gigli.

[14] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 29.123, pag. 200: De Abraàm figli ve cognosco et cerno, / et de cercarme voi non sete stanchi / per volerme pigliare et darme morte, / perché al meo dir voi remanete manchi.

[15] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 302.141, pag. 356: Ancor ciascuno dentro al suo cor cerna / che vesta bianca è di vita etterna, / là dove non si vede alcuna macchia...

1.1 Percepire e distinguere grazie alla vista.

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, 6.21, pag. 70: Reggeva 'l mondo, con poco, rubello. / Dal punto donde 'l sol nascendo sale, / Infin dove nasconde la sua luce, / Che non la cerne più occhio mortale...

[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 2, cap. 60, vol. 1, pag. 299.25: Questa battaglia nonn ebbe ordine né modo, anzi fu aviluppata e sparta come la tempesta marina; e però com'ella fu varia e nom potuta bene cernere e vedere, no· ll'abbiamo potuta con più certo e chiaro ordine recitare.

[3] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 9.77, pag. 210: Io so bene che quanto t'ho mostrato / che la vista nol cerne apertamente / per lo spazio ch'è lungo, dov'io guato.

[4] Gl Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 10, parr. 29-45, pag. 161.18: Item questa dictione 'pincerna', che sona a dire «sescalcho», fi bestiçata con queste due dictione, videlicet 'pan', che èe a dire lo pane, e 'cerne', che èe a dire «guarda», vel 'prospicit'.

1.2 Fras. Cernere il bene dal male.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 757, pag. 202: in mezzo è la ragione / e la discrezïone, / che cerne ben da male, / e lo torto e l'iguale...

[2] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 1, pag. 14.12: E però, dolcie amico, non credete ghaudere ove tribula onni homo, nè ricchessa cherete in povertà, ma ben da mal ciernete e dda bon meglio e dda meglio ottimo senpre, ove si trova.

[3] Guittone, Rime (ed. Contini), a. 1294 (tosc.), Canz. 12.140, pag. 240: Adonque mostri / vostra gran scienza in ben cerner da male.

1.3 Sost. Il capire.

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 39.87, pag. 245: e per schivar un gran darmajo / bon zerne fa so avantajo...

2 Scegliere da un insieme uno o più elementi in base alle loro caratteristiche.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De quinquaginta curialitatibus ad mensam, 108, pag. 319: Se tu tai carne on pesso on oltre bon pitanze, / Da la plu bella parte ghe dibli cerne inanze.

[2] Anonimo Genovese (ed. Contini), a. 1311, 8.63, pag. 729: ordenâmenti fé so stô / de garèe e de gente, / cernüe discretamente / sì como antigamenti sor...

[3] Stat. trent., c. 1340, cap. 28, pag. 28.31: It. sì statuemo e sì ordenemo ch'el sian cernù per ogna quartero de Trento duy discreti e boni homeni de la nostra fradaya, che deba visitare li malay ch'aveso grando malo...

[4] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 21, pag. 104.16: E' v'ò eleçuo e cernuo de tuto 'l mondo e sé v'ò metuo a l'offitio d'esser me' messi...

[5] Fazio degli Uberti, Rime varie, a. 1367 (tosc.), 3.16, pag. 43: La vostra compagnia sí fatta cernere, / ch'abbia vergogna di vil cose tessere...

[6] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 10.69, pag. 264: però che con ragion cerne el migliore / e, poi chi ha passion, prende 'l pigiore.

[7] Sam Gregorio in vorgà, XIV sm. (lig.), L. 3, cap. 37, pag. 213.4: E poa ch'eli fum tuti amasai a quelo aspetaculo, eca Santulo fu menao in meço e fu cernuo e eleçuo un fortissimo omo infra lor, de lo quar non era dubio che a un corpo li taglerea la testa.

2.1 Separare per organizzare in gruppi gli elementi di un insieme.

[1] Jacopo Alighieri, Capitolo, 1322 (fior.), 55, pag. 365: Et questo in diece parti cerne et vaglia: / ruffiani, lusinghieri et simonia / et chi di far facture si travaglia...

[2] Stat. fior., a. 1364, cap. 17, pag. 80.2: scrivere debbano tutti huomini e persone della detta arte de' vinattieri, così e' cittadini come contadini di Firencçe, co' loro nomi, sopranomi, e luoghi e contrade, di tutti che fanno, overo fare fanno, la detta arte de' vinattieri; cernendogli per quartieri, e ancora e' cittadini da' contadini.

2.2 Identificare (una possibilità).

[1] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 41.154, pag. 287: Iexù, ché te non deffendi? / Salvato àe gli altri et sé salva(r) no(n) cerne. / S'egli è re de Israèl, ora dismonta / giù de la croce per virtù superne.

3 Negli aridi, dividere la parte più raffinata da quella più grossolana con un'operazione di setaccio.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. I, cap. 1: co(n) ciò sia cosa che sensa doctrina no(n) fa pro' medicina, [[...]] né sensa doctrina ti dia pane la certa farina, ode la doctrina se vuoli schifare la ruina.

[2] Stat. sen., 1305, cap. 18, pag. 26.7: E chesto cotal frate, el quale è detto et offiziale, debbia èssare soprastante sopra del fornaio e di coloro li quali cernono la farina, e di coloro li quali stanno al forno.

[3] Stat. sen., c. 1318, cap. 22, pag. 32.15: E lo detto cotale officiale degga essere soprastante sopra el fornieri e sopra coloro li quali cernono la farina, e coloro li quali stano al forno...

[4] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 307.23: cigotrigoniçço, as, per ce(r)nere.

[5] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 61, pag. 177.21: et sia de sinopido o(nce) j. de farina de granu b(e)n cernuta o(nce) x, et p(r)ima trita lo sinopido et stemperalo diligentem(en)te coll'acqua; et poi àgi la farina p(re)d(ic)ta...

- [Detto della terra, quando usata come materiale da costruzione].

[6] Doc. sen., 1368 (3), pag. 265.17: E l'operario debba dare a loro, pietre, rocchioni, ovvero mattoni, come piaciarà a l'operario, appiè el muro e la terra certa, e la calcina e la rena appiè el muro in mortaio...

- Estens.

[7] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), D. 126.6, pag. 248: non ha nel mondo sì laido vasello, / che lungo lei non paresse un diletto, / così ha 'l viso di bellezze netto; / infin ch'ella non cerne al burattello / biacca, allume scagliuol' e bambagello, / par a veder un segno maladetto!

- Fig.

[8] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 73.9, pag. 374: e semper in atizar veja / ogni mâ che 'l apareja, / cernando ben me' consejo / con sotir e bon cernejo...

3.1 Nei cereali, separare i chicchi dalle impurità.

[1] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), Di la guardia..., pag. 572.7: E quandu si divi pruvindari di oriu, oi di altru so simili, dàlli lu oriu beni mundatu e chirnutu, kí la pulviri li faria viniri tussi e farialu dessiccari dintru a li interiuri.

4 [Dir.] Cernere i focolari: fare un censimento.

[1] Doc. prat., 1275, pag. 508.1: <Ser Torello f. ser Guiglelmo> Tuccio Bonetti p(er)ché stettero a cernere li focholari (e) a purifichare gl'erori de' deti focholari p(er) v dì, s. v. Cencio Biliotti p(er) simigla(n)te chagione s. v.

[u.r. 26.05.2021]