PIACENTERO agg./s.m.

0.1 piacenter, piacentera, piacenteri, piacentero, piacentieri, piacientero, piagentera, piagenteri, piagentieri, piagientero, piagientiere, plagenter, plagentera.

0.2 Prov. plazentier.

0.3 Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.); Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.); Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.).

0.5 Si registrano qui anche le forme del tipo piacentiere con diverso suffisso.

0.7 1 Che procura piacere; piacevole, gradevole. 1.1 Sost. Cosa piacevole. 1.2 Lusinghiero, accondiscendente (detto di persona). 1.3 Sost. Chi cerca di accattivarsi la simpatia o l'appoggio di qno con il farlo oggetto di lodi o apprezzamenti esagerati o non veritieri; adulatore, lusingatore. 2 Che prova piacere, che è attratto da qsa o inclinato a qsa.

0.8 Gian Paolo Codebò 09.07.2002.

1 Che procura piacere; piacevole, gradevole.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 25, pag. 299.12: Perch'io voi piacentero e ricco ho molto, non solamente piacente ed utel cosa, ma piacentera e ricca, e riccha e piacentera donar vorrea...

[2] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 43.39, pag. 559: Di sua figura ò 'l fiore / de la più ric[c]a spera / e plagentera - che mai avesse amante.

[3] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 47.78, pag. 166: Folle, / perché d'amor t'i[n]speri?» / Dirò: «I tormenti feri / amor per me li volle; / l'ag[g]io, ch'e' mi ritolle, / li sguardi piagenteri: / piacegli pur ch'io peri, / poi la mi cela e stolle».

1.1 Sost. Cosa piacevole.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 147.10, pag. 217: Desio troppo è non legger fornire; / unde non già plasire, / ma despiacenza porge e mal sovente; / e di non plagenter come gioire, / senz'apresso noire, / pot'om alcun, ch'orrato a giusto sente?

1.2 Lusinghiero, accondiscendente (detto di persona).

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 60.43, pag. 202: Malvagia donna, folle fui al primero / che 'n voi misi talento, / e lo bel portamento / mi fece talentoso a tal mestero: / ché 'l puro ommo mai non guard'a tradimento, / ma 'l falso menzonero / si mostra piacentero / al dritto amico, e poi li dà tormento...

[2] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 4, pag. 24.12: Alle quali parole dando lo papa udienza, secondo che è usanza che all'animo occupato l'adulazione molto noccia e molto l'inganni, se incontanente dal principio non si caccia, indótto da quelli chierici piacentieri comandò che fosse mandato per Equizio...

[3] Arrighetto (ed. Bonaventura), XIV (tosc.), pag. 190.32: Lo piagientiere lusingatore e lo mal traditore ti sia in iguale odio...

1.3 Sost. Chi cerca di accattivarsi la simpatia o l'appoggio di qno con il farlo oggetto di lodi o apprezzamenti esagerati o non veritieri; adulatore, lusingatore.

[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 19, pag. 38.25: Questi lusingatori, e piacentieri t'abbonderanno, i quali ti seguivano, non per amore di te, ma per trarre di te.

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 18, proemio, pag. 327.26: Il piacentiere asentisce ciò che uomo dice, sia vero, o no; e questo atto il piùe ha lluogo nelli minori per compiacere alli maggiori; e questo peccato discende da avarizia.

2 Che prova piacere, che è attratto da qsa o inclinato a qsa.

[1] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 52.27, pag. 578: com'om[o] ch'è in lo mare / e la serena sente / quando fa 'l dolce canto, ch'è sì fero: / e l'om ch'è piacentero / de lo canto piacente / si fa 'nver lei parvente / e la serena aucidelo 'n cantare.

[u.r. 23.05.2007]