VOGLIOSO agg.

0.1 vogliosa, vogliosi, voglioso, vollioso.

0.2 Da voglia.

0.3 Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.): 2.

0.4 In testi tosc.: Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.); Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.); Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.); Fatti dei Romani, 1313 (fior.).

In testi mediani e merid.: Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.).

0.5 Locuz. e fras. voglioso morbo 1.

0.7 1 Che prova desiderio (anche amoroso) per qno o qsa. 1.1 Che dimostra inclinazione o interesse verso qsa. 2 Che si fa o sceglie per libera e spontanea decisione. 3 [Con signif. neg. legato al campo semantico dell'irrazionalità:] che risente delle disordinate e irrazionali sollecitazioni della volontà. 4 Disposto e intenzionato a impegnarsi per il raggiungimento di un fine, per una causa o un obiettivo; volenteroso.

0.8 Gian Paolo Codebò 05.10.2002.

1 Che prova desiderio (anche amoroso) per qno o qsa.

[1] Guittone, Rime (ed. Contini), a. 1294 (tosc.), Canz. 3.105, pag. 204: la mia gioia gioiosa / vidila in grande spiagenza, / ché disseme piangendo: - Amore meo, / mal vidi el giorno ch'eo / foi de te pria vogliosa, / poi ch'en sì dolorosa / parte deggio de ciò, lasso, finire...

[2] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 8.50, pag. 36: Lo mio greve follore, / lassa me dolorosa!, / fu quand'io dispetosa / credea ch'egli altra amasse, / o che 'nver' me fallasse / lo suo verace amore: / s'io ne sento dolore / ragion è, poi ched io ne fui vogliosa; / e, s'io parto dogliosa, / nonn è già meraviglia.

[3] Terino da Castelfior., XIII sm. (tosc.), canz. 1.48, pag. 140: io non voglio a lingua adimandare / quello ond'io son voglioso...

[4] Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.), 7, pag. 94.8: Unde Pompeio, vedendo che la battallia pur convenia che fussi, ordenò tucta la gente sua e con alegro e fiero viso disse fra loro sì umele e savie e franchissime parole, ch' è ciascuno de li suoi più coraggioso e vollioso de mellio fare.

[5] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 1, pag. 4.14: per li miseri alcuna cosa ho riservata, la quale alli occhi loro, già è più tempo, ho dimostrata; e in ciò li ho fatti maggiormente vogliosi. || Intendo 'e li ho resi maggiormente desiderosi di questo (in ciò)'.

[6] Fatti dei Romani, 1313 (fior.), pag. 209.21: Isvegliati e studiati, dunque, e prendi quore e vighore, e fa la cosa pervenire tostamente a ciò che dee! - Quando Qurio ebe così parlato, se Ciesare era prima voglioso di volere la bataglia, quelli li radoppiò la voglia...

[7] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 9, cap. 15, vol. 2, pag. 302.19: messer Geri della casa de' Pazzi di Firenze, cavaliere segace e di grande cuore, voglioso e vago di novità come più volte mostrò per l'opere sue. || Così se si intende voglioso come legato a vago; in caso contrario andrà ricondotto a 4.

- Voglioso morbo: cupidigia. || (Ageno, Sacchetti, Rime, p. 503).

[8] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 308.194, pag. 380: E con veleno o aspido o angue / morde / e fa trar sangue / ogni rettore, / che rattore con giovenezza sede; / e chi nol vede è orbo, / che il vogliosomorbo signoreggia.

1.1 Che dimostra inclinazione o interesse verso qsa.

[1] Dante da Maiano, XIII ex. (fior.), 29.10, pag. 86: Da che procede, lasso, esto distino, / che sempre fui e son d'amor voglioso / senza nullo ardimento di pregare?

[2] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), 9, pag. 122.11: Onde figurativamente le dette furie per paura di non essere corrette, ond'elle perdan posseditorî per correzione d'alcuno virtudioso, cosí chiamandolo dicono incontro al presente autore, acciò che voglioso del peccato diventi...

[3] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 90.20, pag. 635: E 'l Capitan per alcun parentado / lasserà 'l fatto andar? ma' vergognoso / sirà de ciò ch'è de ben far voglioso.

[4] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 10, cap. 95, vol. 2, pag. 570.19: avendo coll'animo grande a vile il loro aversario, il Pitetto Meschuno maestro e pratico di arme colla brigata sua vogliosa di zuffa...

2 Che si fa o sceglie per libera e spontanea decisione.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 27, pag. 331.27: Sostenete promente, bel frate mio, e voi e vostri conpagni Pisani miei, e, che necessaro è voi, faite vollioso; ché, curucciando in doglia, dollia si crescie a dollia e perde merto...

[2] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 48.1, pag. 125: Onne vogliosa d'omo infermitate / impossibele dico esser sanando, / e spezialmente quando / è in carne di folle odioso amore. || «Che sia voluta» (Egidi).

[3] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 201.10, pag. 248: E anco vol saver certo ciascono, / che non vertù po dir se non vogliosa, / o, se per onor move, in mert'alcono...

3 [Con signif. neg. legato al campo semantico dell'irrazionalità:] che risente delle disordinate e irrazionali sollecitazioni della volontà.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 9, cap. 87, vol. 2, pag. 411.9: Loro stato sovente si muove co· vogliosa e straboccata leggerezza, e cercando libertà l'hanno trovata, ma no· ll'hanno saputa ordinare né tenere, come addietro nell'opera nostra si può trovare.

4 Disposto e intenzionato a impegnarsi per il raggiungimento di un fine, per una causa o un obiettivo; volenteroso.

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 96.6, pag. 318: ch'io vist'ho d'una pietra solamente / cominciar ponte e venire ad affetto, / ed un voglioso basso esser potente: / ond'io medesmo gioia mi 'mprometto / né disperar già non mi vo' neiente...

[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 11, cap. 50, vol. 2, pag. 652.11: il capitano di Pisani sentendo la cavalcata, no· meno coraggioso e voglioso che messer Piero, i quali amendue si studiavano di fare inanzi la venuta dell'Inghilesi, raunò della gente da cavallo di Pisani circa a secento, e pedoni assai...

[u.r. 29.10.2013]