0.1 cchiara, cchiare, cchiari, cchiaro, cclaro, chara, charu, chera, chere, cheri, chiar, chiar', chiara, chiare, chiari, chiarissima, chiarissime, chiarissimi, chiarissimo, chiaro, chiere, chlara, chlarisimo, chlaro, chyaro, ciara, clar, clara, clare, clari, clarisima, clarisimo, clarisma, clarissema, clarissima, clarissimi, clarissimo, clarissimu, claro, claru, cliara, cliare, cliari, cliaro, cllara, cllaro, crera, giere, glarissima, kiara, kiari, kiaro, iaira, iairissima, iairissimo, iairo, pjaira, quiara, quiaro.
0.2 Lat. clarus (DELI 2 s.v. chiaro).
0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 1.4.
0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.); Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.); Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Doc. sen., 1277-82; Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.); Stat. pist., 1313; Simintendi, a. 1333 (prat.); Lett. volt., 1348-53.
In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.); Pamphilus volg., c. 1250 (venez.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Giacomino da Verona, Ierusalem, XIII sm. (ver.); Poes. an. padov., XIII sm.; Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.); Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).
In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Poes. an. urbin., XIII; Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.); Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.); Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. perug., 1342; Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).
In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Lett. palerm. (?), 1370.
0.5 In Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), accanto a claru 'chiaro' con funzione avverbiale occorre il latinismo clare.
Locuz. e fras. avere per chiaro 5.4.1; di chiaro 6.4; dì chiaro 1.7; far chiaro 5.5.1;giorno chiaro 1.7; in chiaro 5.3.2; per chiaro 5.4.
0.7 1 Che emana luce o splendore. 1.1 Fig. Reso splendente dalla luce delle virtù. 1.2 [Detto dell'occhio:] brillante e vivo. 1.3 Lucido al punto di riflettere le immagini (detto in partic. dello specchio). 1.4 [Detto di un metallo o di un oggetto metallico:] che appare luminoso per la capacità di riflettere la luce. 1.5 [Detto della tempesta:] che produce luce con i suoi fulmini. 1.6 Illuminato, che riceve luce o la lascia filtrare. 1.7 Fras. Dì chiaro, giorno chiaro: totalmente illuminato dalla luce del sole. 2 Privo di impurità e di sporcizia (sia fisica che morale). 2.1 [Detto dell'anima:] non macchiata dall'impurità del peccato. 2.2 [Detto del vetro, del cristallo o di una pietra preziosa:] trasparente e privo di impurità che ostacolino il passaggio della luce. 2.3 [Detto dell'acqua o di un altro liquido:] limpido e puro, senza aggiunte né particelle in sospensione. 2.4 [Detto del tempo atmosferico o del cielo:] privo di nubi, limpido. 2.5 [Detto del fuoco:] poco denso, leggero e che tende a salire. 3 In tonalità poco accesa (in assoluto, o attributo di un colore). 3.1 Che tende al bianco (per il proprio candore). 3.2 [Detto del colore della pelle o dell'incarnato, in partic. di quello femminile]. 4 Illustre, degno di fama. 4.1 Titolo concesso ai senatori romani. 5 Univoco, che non contiene elementi di dubbio. Che non lascia dubbi riguardo alla comprensione di un concetto o alla conoscenza di un fatto. 5.1 [Detto della voce, di un suono:] dal tono limpido e privo di incertezze. 5.2 [Detto di versi o di orazioni:] che possiede l'armonia dovuta al rispetto delle norme della metrica e della retorica. 5.3 Ben noto a tutti (in quanto assai visibile). 5.4 Locuz. avv. Per chiaro: come cosa certa. 5.5 [Detto di una persona:] privo di dubbi riguardo a qsa. 5.6 Non ostacolato. 5.7 Che comprende con facilità. 6 Avv. In modo facilmente comprensibile. In modo da non lasciare dubbi. 6.1 [Detto del vedere:] in maniera nitida e precisa. 6.2 [Detto dell'udire:] con precisa percezione dei suoni. 6.3 Con voce limpida e bella. 6.4 Locuz. avv. Di chiaro.
0.8 Francesca Faleri 10.10.2002.
[1] Patecchio, Frotula, XIII pi.di. (crem.), 67, pag. 588: bel om qe è scarso et avar; / [e] candela qe no luse clara; / perder bon vin per rëa carara...
[2] Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.), son. 5.3, pag. 270: fuoco A me adovene com'a lo zitello / quando lo foco davanti li pare, / che tanto li risembla chiaro e bello, / che stendive la mano per pigliare; / e lo foco lo 'ncende...
[3] Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.), 1.26, pag. 887: Umìle son quando la veo; / e orgoglioso ché goleo / quella per cui mi deleo / s'io la potesse avere; / e sono pro' per lei ch'è Deo, / tant'è chiaro il suo splendeo...
[4] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 2207, pag. 252: Ma or parea ritondo, / ora avea quadratura; / ora avea l'aria scura, / ora e chiara e lucente...
[5] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura aurea, 570, pag. 170: Illó no è vestimenta ni scurïa ni bruna, / Ma resplendent e clara, senza magia alcuna: / Quella ke men resplende plu lux ka sol ni luna...
[6] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 18, pag. 27.32: Deppo' questo trovamo lo terzo cielo, e·llo quale è posta una stella sola, grossa, chiarissima, lucente, la quale è chiamata Venere...
[7] Meo Abbracc., Lett. in prosa, a. 1294 (pist.>pis.), 35, pag. 399.4: Da lume chiaro, di natura, prende scuro, e non da scuro chiaro lume...
[8] Poes. an. urbin., XIII, 16.30, pag. 575: Pensando ke ssirà da nui deviso / lo claro lume ke nne allumenava, / non potemo vedere / conforto ke nne basti, / nui essendo remasti / sença d'avere - nullo guidatore.
[9] Giacomino da Verona, Ierusalem, XIII sm. (ver.), 46, pag. 629: Per çascaun canton sì è tre belle porte, / clare plu ke stelle et alte, long[h]e e grosse...
[10] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 2, pag. 21.23: e la cera è molto soave a rendere chiaro lume quando l'omo la concia per ardere.
[11] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 5, cap. 9, pag. 163.23: Elli era già notte quando le vele collaro; lo vento l'empío inmantanente; la luna luceva chiara, le stelle si vedevano senza nuvile.
[12] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 229.6: In lo tempo de questo, una stella clarissima in lo circuito dela prima luna andada e XIII del kalende, in lo commenzamento dela note.
[13] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 9, pag. 209.4: Veduto questo modo della vista, vedere si può leggiermente che, avegna che la stella sempre sia d'un modo lucente e chiara, e non riceva mutazione alcuna se non di movimento locale...
[14] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), pag. 168.25: E col thron semeient-ment ven el splendor, e par plu viaz perch'el è molt clar...
[15] Lodi Vergine, XIV in. (ver.), 51, pag. 80: K'el è vero, e la scriptura el narra, / ke De a l'om ke de vui parla e pensa / corona en cel ge dà splendente e clara, / regal carega e nova vestimenta.
[16] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 503, pag. 36: No gìo como l'altre anime, quando in cielo fo portata: / più chiara che·llo sole bene fo sbiendata.
[17] Gl Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 2, 43-57, pag. 60, col. 2.20: la quale ello appella «Lucia» e gintile, zoè chiara e nobele...
[18] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 1001, pag. 387, col. 1: videro gran lume chiaro, / che pariano loro lumere / fra quele fosche et nere...
[19] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 182.14: Eulo avea racchiusi i venti nell'eternale pregione; e la stella che fa fare gli lavorii era nata chiarissima nell'alto cielo.
[20] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 9, ott. 6.6, pag. 227: ti priego le dichiari / negli altrui danni il mio viver noioso, / li guai e li sospiri e' pianti amari / ne' quali stato sono e sto doglioso, / poi che de' suoi begli occhi i raggi chiari / mi s'occultaron per la sua partenza...
[21] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 1, pag. 20.15: Et cussì rumasi Eneas in la clara luchi et risplandia per visu et per forma et ancor per li capilli mustrava essiri simili a deu.
[22] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 21, pag. 172.11: Che come una stella è più chiara, che un'altra, così sarà un santo di più gloria, che un altro.
[23] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 631, pag. 41: Anchora disi: oimè, fiol dolzisimo, / non è quili li ochi che era luzenti / plu che non è el sol quando è plu chlarisimo.
[24] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 1887, pag. 88: Poi fo lo terço die venuto / k'era già el sole aparuto, / bello e chiaro e lucente.
[25] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 2, pag. 14.4: ed è la Luna tutta ritonda e la metade è chiarissima e l'altra è oscura, e secondo ch'ella corre intorno a noi mostra sua chiarità e sua oscurità...
[26] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 392, pag. 88: Et quilli che de questo Piczulani atticzaro, / Cristo ne lli à pagati, ché l'acaptaro caro, / Ca nelle case loro se vede lume chiaro, / Ca, poco depò questo, ad terra se gettaro.
[27] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 6.7, pag. 353: Di chiaro fuoco la notte risplende / e più ancor che dolcissimi canti / d'ogni nuovo stormento vi s'intende.
[28] Atrovare del vivo e del morto, a. 1375 (emil.), I, st. 28.4, pag. 152: E non se pò partire senza caxom / l'anima che va a salvaciom, / e per le pene grande se fa bela, / piùe bianca e più chiara che stela...
[29] Chiose falso Boccaccio, Par., 1375 (fior.), c. 23, pag. 643.9: E dicie l'altore ch'egli era sì chiaro, riluciente e risplendiente, che llo suo occhio no 'l potea comprendere.
[30] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 3, par. 13, comp. 42.92, pag. 121: Piramo tardo venne ala fontana, / e per li raggi chiari de Lucina / vide la lioncina / che contra il bosco tornava trottando.
- Che emana luce e calore (detto in partic. del fuoco).
[31] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 2, pag. 65.29: Così aveva detto Anchise, e già è udito per la città il fuoco più chiaro, e gl'incendii più dappresso vollono il caldo.
[32] Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.), pag. 29.5: A partire, prendi choparossa, le due parti, e salnitro e çolfo, la terça parte, e chatuna per metà; e fanne aqua istilata a pocho di fuocho ben chiaro.
[33] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 99, pag. 67.8: fallu bugliri con focu claru fini ki si consumanu fina a la tercza parti...
1.1 Fig. Reso splendente dalla luce delle virtù.
[1] Sommetta, 1284-87 (fior.), pag. 196.2: vel M. fratello suo salute con dolce e fraterno amore; vel salutem e caro amore; [[...]] vel salutem e chiaro amore; vel salutem con perseverança di tutto amore...
[2] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 25, pag. 302.23: O, se gustare poteste, amico tradolse mio, con sano vero palato, che gioia dolse, chiara e chara rende vertù e lla conoscie ed ama, verrebbe scifo e altero l'animo vostro...
[3] Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.), 9, pag. 248.39: E nos devem eser beil e clar davant Deu.
[4] Poes. an. sett., XIII (2), 155, pag. 50: Andemo driti per la via clara / Che ·n mostra i santi, scivaren l'amara.
[5] Amore di Gesù, XIV in. (ver.), 83, pag. 49: Ca ki à quella gemma preciosa / en lo so cor ben l'à tegnir ascosa; / ella ge l'à fa clar e lucento / plui ke n'è stella de Oriento...
[6] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 10, 1-6, pag. 172, col. 1.8: la ditta porta desuccida l'anima, la qual per lo peccà è fatta negra e sí delucida, che non luce né è chiara.
[7] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 6, pag. 678.17: E permette che sieno eretici per manifestare li buoni e li provati, e perché la veritá sia piú chiara e virtuosa, avendo contrario.
[8] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 34, pag. 168.23: Ma trachij e conduchij e fachij passar per tute queste cose tanto aspere e forte per çascaunna penna hi son pù sgurai e fachij pù cheri e pù luxenti, e como vassele d'ariento e de fin oro hi son insii del fogo pù preciosi e nobeli.
[9] Matteo Frescobaldi, Rime, a. 1348 (fior.), 2.57, pag. 64: Tu, mmia canzone, con gioia n'andrai, / ridendo co· lletizia molto chiara...
[10] Matteo Corr. (ed. Corsi), XIV pm. (padov.?), 1.116, pag. 150: e parli e ridi e tua beltà mi mostri / ed empi gli occhi miei del tuo chiar lume / e ogni tuo costume / ne l'alma mia gloriosamente inchiostri...
[11] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 17.13, pag. 562: sì che se veggia montar vostro onore, / tenendo cara la chiara onestate, / la qual fa duplicar vostra beltate.
[12] Diatessaron, a. 1373 (fior.), cap. 37, pag. 227.24: Se l'occhio tuo sarà puro, tutto il corpo tuo sarà chiaro; ma se l'occhio tuo sarà perverso, tutto il corpo tuo sarà tenebroso.
[13] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), Prologo, cap. 5, vol. 1, pag. 22.4: Set la Santa Scriptura, super omnes omnium gentium linguas exaltata per clara virtuti divina, ni dichi ki Deu fichi lu primu homu «de limo terre»...
[14] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 24, pag. 247.11: lo qua se iamà Geruntio, lo qua seando monte greve infermo vi' in visium venir a sì omi vestî de bia[n]co e de iairissimo viso.
[15] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 184.18: Qui sta el lume claro delle scientie...
1.1.1 Fig. Reso splendente dalla luce della bellezza.
[1] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), son. 10.12, pag. 84: Chera sovra l'altre rischiarate, / d'uno sprendore sprendente isprendete, / che più risprende che del sol li rai.
[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 69.41, pag. 287: 'N verso l'arbor levai el viso; disseme con chiaro riso: / «O tu, omo, ove se' miso? Molto è forte l'appianare».
[3] Fiore, XIII u.q. (fior.), 43.3, pag. 88: Amico, guarda s'tu fai cortesia / Di scondir del tu' amor tal damigella / Chente son io, che son sì chiara e bella / Che nulla falta i· me si troveria.
[4] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 19, pag. 151.27: piangeano amenduni teneramente, spesso guardando l'uno l'altro nel viso, e tal volta asciugando ora col dilicato dito, ora col lembo del vestimento, le lagrime de' chiari visi.
[5] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 4, pag. 113.16: Non di più laida forma di lui andava Enea; tanta bellezza esplende della sua chiara faccia!
[6] Ricciardo d. Albizzi (ed. Carducci), XIV m. (fior.), Io veggo, lasso.23, pag. 140: Poi che mostrato m'ha sua bella cera / ridente e chiara con sí buon volere, / i' mi penso d'avere / sicuramente sua grazia acquistata...
[7] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 14.61, pag. 224: volti di donne chiari e dilicati, / con gli occhi vaghi quanto a Venus piace...
[8] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 11, 25.2, pag. 143: Di me sì ebbe gran misericordia / ché mi mandò un angel chiaro e bello, / che non con pena, ma con gran concordia, / l'anima trasse del mio corpicello...
[9] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, par. 48, comp. 6.12, pag. 75: per vendicarsi de tal offensione / sença redemptione / converse in orsa la chiara fantina.
1.1.1.1 [Detto in partic. del volto e degli occhi della donna amata].
[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 27.6, pag. 316: Sanza mia donna non vi voria gire, / quella c'à blonda testa e claro viso, / che sanza lei non poteria gaudere...
[2] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [Panfilo], pag. 33.12: O madona Venus, no responde tu a mi, e no porçi le toi regle ali mei diti, né li toi clari ogli no à né no guarda alo meu elumenamento.
[3] Guido delle Colonne, XIII pm. (tosc.), 5.69, pag. 109: Or mi son bene accorto, / quando da voi mi venni, / che quando mente tenni / vostro amoroso viso netto e chiaro, / li vostri occhi piagenti / allora m'addobraro...
[4] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), canz. 10.14, pag. 63: Per quella, che m'ha in ballìa / e m'ha d'amore conquiso / vo pensoso nott'e dia, / per quella col chiaro viso...
[5] Poes. an. urbin., XIII, 20.17, pag. 581: Amor cortese e ssaio, / Amor col clar visaio, / Amor, co' vivarao, / Amore, e cco' faraio, / si mme divi lassare?
[6] Bondie Dietaiuti, XIII sm. (fior.), Canz. 2.8, pag. 121: Così, primeramente ch'eo guardai / lo vostro chiar visag[g]io, / che splende più che rag[g]io, / distrettamente, donna, inamorai.
[7] Poes. an. padov., XIII sm., 85, pag. 809: Ela li sta col viso claro / quan' li favela...
[8] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 82, pag. 311.12: Ma pur egli si riconforta vedendo il chiaro e bello viso della reina Ginevra; e celatamente egli di lei prendeva piacere e diletto.
[9] Matteo Corr. (ed. Corsi), XIV pm. (padov.?), 7.3, pag. 154: A 'namorarmi in te ben fu' matt'io, / ché tu non donna se', ma 'l dolor mio, / tu mi mostrasti prima il volto chiaro, / facendomi sentir di pace segno / e di cor dolce, amoroso e benegno.
[10] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 56.3, pag. 601: Se giovenetta ve vestì onestate, / el qual vistir devete tener caro, / per ciò che ve facea el viso chiaro, / più ch'a null'altra de la vostra etate, / non se convèn che del tutto guardiate / gustar lo dolce prendendo l'amaro...
[11] Contrasti Laur. XLII.38, XIV (tosc./merid.), 2.1, pag. 12: Bella, ch'ài lo viso chiaro, / tal marito t'ha Dio dato, / l'alto Idio lo ti levasse!
1.1.2 [In epiteti usati come attributo per la donna amata, la Vergine Maria, Gesù, i santi, ecc.].
[1] Poes. an. ven., XIII, 299, pag. 144: Merçè, merçè, o fresco claro çio, / Che m'à scanpado dal crudel spio...
[2] Poes. an. bologn., XIII, 9, pag. 9: Per salvar[e] lo segolo fusti al mondo creata, / stella dolce clarissima, gema glorificata.
[3] Poes. an. urbin., XIII, 44.24, pag. 628: Laudimola alegramente, / la clarastella lucente, / quella ke ssì dolçemente / per nui prega nocte e ddia.
[4] Garzo, S. Chiara, XIII sm. (fior.>pis.), 33, pag. 19: Quella sancta religiosa, / di Christo desiderosa, / clara stella radïosa, / intra l'altre è reclarata.
[5] Poes. an. abruzz.>march., XIII sm., 247, pag. 126: Oi caru Filiu, / Quando nascisti, mia clara stella, / Venne li Mai con g[r]an nuvella...
[6] Lodi Vergine, XIV in. (ver.), 85, pag. 81: Per vui radiante, clara stella, / redriça tuti a porto de salù / li marineri e le nave e la vela, / li quali el drito camin à perdù.
[7] Rime Mem. bologn., 1301-24, [1320] 79.12, pag. 107: Clara stella de la dya, / plu che dona che sia / sì bella allo meo parere / né se possa vedere / né a vuy se possa apareçare.
[8] Fazio degli Uberti, Rime pol., c. 1335-p. 1355 (tosc.), [c. 1335] 1.54, pag. 22: Poi che fortuna nel viso ti ride, / a te dico, Firenze, chiara luce, / segui chi ti conduce / e 'l forte Marte...
[9] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 1, ott. 131.6, pag. 293: e seco nella mente si diletta / d'aver per cotal donna tanta amara / fatica sostenuta; e lieto aspetta / d'avere in braccio quella stella chiara...
[10] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 1428, pag. 93: tu chlarastela, tu perfeto lume, / tu via del paradiso...
[11] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 66.1, pag. 611: Lo vago lume de la chiarastella, / passandome per gli occhie dentro al core, / accese sì la mia mente d'amore, / che 'l suo immaginare è sol de quella.
[12] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 16.34, pag. 233: Ave, roxa del çardino, / più pretioxa cha oro fino; / in ti venne el sole divino, / chiarastella matutina.
1.1.3 Privo di turbamento, sereno.
[1] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), disc. 1.62, pag. 68: Se paresse / a voi stesse, / or non v'amantate; / e vivete in allegranza / e compiete la speranza / di color, che n'han fidanza, / per l'altèra primavera; / ché 'l tempo è gaudente, / e la spera e la cèra / chiara de la gente.
[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 47: [59] D(omi)na Prude(n)sia alora, (con) volo(n)tà allegra et co(n) volto chiaro, disse: "Dirictame(n)te ài risposto.
[3] Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.), 18.14, pag. 377: e quanti son a suo ragionamento / sì sien allegri e con la chiara faccia.
[4] Nacchio di Pachio, Amicho mio, XIII/XIV (fior.), 3, pag. 104, col. 18: Amicho mio che mi ivitasti a cena, / di questa cena ti ringrazio molto; / havemo ben da cena e chiaro volto, / che valse più che tutta l'altra mena.
[5] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Antonio, cap. 5, pag. 108.6: e così in ogni cosa, e accidente servava la mente e la faccia tranquilla e chiara.
[6] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 390, pag. 27: Oimè, maistro mio, oimè dileto. / dizeva ela squarzandose lo volto, / oimè, chomo è mutato el chlaro aspeto!
[7] Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.), tenz. 13, 1.2, pag. 795: Sapere ti fo, Cucco, ch'io mi godo / e traggo vita chiara in alto monte...
[8] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 4, cap. 39, vol. 1, pag. 532.9: Ma elli come savio comportò con chiara e allegra faccia la sua cortese prigione...
[9] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 238.3, pag. 368: La Magdalena a quel parlar atenta / stava, e con dolorosi sospir piange. / Suo chiara faccia palida diventa...
[10] Gl Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VI (i), par. 24, pag. 350.22: Seco mi tenne, sì come cittadino, en la vita serena, cioè in questa vita mortale, la quale chiama «serena», cioè chiara, per rispetto a quella nella quale dannato dimorava.
[11] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 10, cap. 38, pag. 511.21: Ma nata il dì medesimo, che i giuochi fare si doveano, una chiara serenità, la pompa di quegli, incominciata a menare a porta Collina, fu rivocata e menata nel circo...
[12] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 28.12, pag. 65: Ognor si sforzan di darmi percossa / Cum fronte chiara et tenebroso petto...
[13] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 7, 16.3, pag. 89: ove sempre si vede con chiar viso, / ne la suo maiestà tutto sereno...
1.1.4 In buona salute e con buona disposizione d'animo.
[1] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), D. 116.9, pag. 238: Quei te fanno star chiaro e pien d'ardire / e venir fatti tutti i tuo' talenti, / che se pôn far nel mondo né seguire.
[2] Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.), 9.4, pag. 413: D'agosto sì vi do trenta castella / in una valle d'alpe montanina, / che non vi possa vento di marina, / per istar sani e chiari come stella...
[3] Libro pietre preziose, XIV in. (fior.), pag. 315.16: Le sue proprietà son queste: di fare l'uomo che 'l porta adosso allegro e chiaro del cuore e di tutto il corpo...
[4] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 187.18: Poi ch'ebboro mangiato, e fuoro chiari per lo dono del nobile Bacco, Perseo domanda de' cultivamenti e de' modi della contrada.
[5] Cenne de la Chitarra, XIII ex.-a. 1336 (aret.), 11.10, pag. 432: ben stanno en Pisa più chiari i pisani, / e 'l genovese lungo la marina.
[6] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 5, cap. 4, pag. 129.23: Facendo il vescovo il secondo anno come avea fatto il primo, nella fine dell'anno apparì il morto al vescovo, mentre che diceva la messa per lui, in una cocolla candida come neve, e colla faccia fresca e chiara...
[7] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81, (fior.), Sp. 11, pag. 148.34: Così è l'uomo un poco di tempo chiaro e fresco, e una febbre viene e hallo morto.
1.1.5 Positivo, dall'esito favorevole, apprezzato.
[1] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), son. 4.3, pag. 81: Qual omo è su la rota per ventura / non si ralegri perché sia inalzato, / ché, quanto piò si mostra chiara e pura, / alor si gira ed hallo disbasato.
[2] St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.), pag. 276.23: Et molto fo claro lo suo venimento, ma plu fo pessimo lo essimento.
[3] IV Catilinaria volg., 1313 (fior.), pag. 55.1: Chi èe quegli al quale questi tenpî, la veduta di questa cittade, no la possesione de la libertade, no questa medesima lucie e questa terra comune de la patria sia chiaro e sì dolcie come piacievole?
[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 7, cap. 1, vol. 2, pag. 104.21: Quista felicitati, la quali eu aiu ditta, clara fu; ma quilla la quali eu diroyu fu plù oscura, ma quantu a lu splenduri divinu esti proposta.
[5] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 3, cap. 6, pag. 230.24: testimoniando con canto e festeggiamento notturno il chiaro avvenimento della battaglia marina.
[6] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 26, vol. 1, pag. 223.25: E questa cotal gemma agli uomini peccatori, ed immondi parea molto terribile e oscura, ma alli buoni e netti, parea chiara ed amabile, e a molti infermi rendea sanità.
[7] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), Prol., vol. 1, pag. 4.6: più forte si maravigliano, e meno comprendono il divino giudicio, e poco conoscono il consiglio e i· rimedio dell'aversità, se per memoria di simiglianti casi avenuti ne' tempi passati non hanno alcuno amaestramento, e in quelle che lla chiara faccia della prosperità raporta non sanno usare il debito temperamento...
[8] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 57, terz. 53, vol. 3, pag. 138: Ma non sapevan ciò, che la fortuna / apparecchiava pe 'l tempo futuro; / che non fu chiara, quanto poi fu bruna.
1.2 [Detto dell'occhio:] brillante e vivo.
[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 9, pag. 98.6: Lo grande astore è maggiore che gli altri, e più grosso e più maniero, e migliore, e gli occhi ha begli e chiari e lucenti, e grossi piedi e grandi le unghie...
[2] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), [Pt. 4. Fisonomia], pag. 181.8: Quegli è luxurioso ch'àe colore intra rosso e bianco mischiato, e àe abondanzia di chapelli grossi e morbidi, e àe li ochi chiari e ridenti, e si diletta volontieri in udire parlare di ffemine...
1.3 Lucido al punto di riflettere le immagini (detto in partic. dello specchio).
[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 8, pag. 98.13: E tale fo mestieri che fosse chiara e forbita e polita come lo specchio, per recévare bene la luce e per gettare ragi ad altrui...
[2] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 98.14: ma quando lo specchio è ben chiaro e ben netto, allora si puote l'uomo mirar, e conoscere sue macchie.
[3] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 9, pag. 85.3: topazio è tanto chiaro che chi 'l guarda fiso vede se medesimo col capo di sotto...
[4] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 166.23: le cui pavimenta erano tucte de chiari lapilli relucenti ad modo de lucedissimo spezio.
1.4 [Detto di un metallo o di un oggetto metallico:] che appare luminoso per la capacità di riflettere la luce.
[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 418, pag. 615: coron' avrà clarissema plui de l'auro coladho...
[2] Fiore, XIII u.q. (fior.), 212.7, pag. 426: Ardimento s'occorse a la miccina / Con una spada molto chiara e fina, / E sì lle fece molto gran paura.
[3] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 8, vol. 2, pag. 146.13: lo fattore della ferita è presente, e trae lo nemico a ira, e ficcagli le chiare lancie per li contradi omari.
[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 8, pag. 277.20: e esso Pallante in mezzo della schiera con uno mantello, e risplendente e chiaro in armi dipinte...
[5] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 8, ott. 51.3, pag. 515: con un baston d'acciaio, chiaro e forbito, / si fé conoscer qual nell'armi egli era...
[6] Fiorio e Biancifiore, 1343 (ven.>tosc.), st. 30.6, pag. 87: E' li prestò uno destriere cor[r]ente / e uno isbergo chiaro ed elmo e scudo e lanza...
[7] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 3, par. 14, comp. 43.35, pag. 124: Uno scudo chiaro de trina senteça, / che nel mezo parvença / mostrava del Gorgòn gli effetti bassi, / portava al collo la nobile diva.
1.5 [Detto della tempesta:] che produce luce con i suoi fulmini. || Cfr. Aen., IX, 19: «unde haec tam clara repente tempestas?»
[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 9, pag. 502.11: O Iris, onore del cielo, chi te, acconcia a' nuvoli, mi mandò in terra? e onde questa chiara tempesta? così tosto io veggo fendere mezzo il cielo e le risprendienti stelle...
[2] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 9, pag. 155.15: O Yris, hunuri di lu chelu, cui fu killa ki ti misi a li nivuli et mandauti a mi in terra? Et da undi veni kista clara timpesta cussì tostu? Eu viyu apriri lu chelu per mezu et viyu li stilli risblandiri.
[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 9, pag. 285.21: Iri, onore e gloria del cielo, chi ti mandò a me dalle nuvile in terra? unde subbitamente questa così chiara tempesta? che veggio il mezzo del cielo aprirsi e le stelle muoversi.
1.6 Illuminato, che riceve luce o la lascia filtrare.
[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 2, proemio, pag. 33.16: sì che per la diversitade del luogo della multiplicazione de' raggi, li raggi illuminano più e meno, e per conseguente è chiaro ed ombroso.
[2] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 19, pag. 49.23: e la nebbia da lato delli ebrei era chiara e lucida, ma da lato di Faraone era oscura e tenebrosa.
1.6.1 [Detto di un ambiente chiuso:] luminoso, che lascia entrare la luce.
[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 53.145, pag. 310: che cinque cosse voler sor / l'omo chi casar vor; / zo è che la casa paira / longa, larga, ata e pjaira, / e de belle pree cernue...
[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 82, pag. 222.36: Noi diciamo d'una camera, ch'ell'è chiara il dì, e scura la notte.
[3] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 85, pag. 472.2: che in quella camera tenebre essere non lasciano per alcun tempo, ma luminosa e chiara come se il sole vi ferisse la tengono.
- Magione chiarissima: il luogo della vita eterna. || Cfr. Greg., Dial., IV, 17: «veni, quia in hac te mansione lucis suscipio».
[4] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 4, cap. 10, pag. 240.19: una notte per visione le apparve lo mio bisavo Felice papa, e mostrolle una abitazione di grandissima e eterna chiaritade e dissele: Vieni, chè in questa magione chiarissima ti riceverò.
[5] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 16, pag. 239.9: una noite per visium li aparse lo me' predecessor Felice papa e mostràli una abitacium de grandissima e eterna iairitae e diseli: «Vene, ché in questa maxum iairissima te receverò».
1.6.2 Chiaro mondo (opposto all'Inferno privo di luce).
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 34.134, vol. 1, pag. 598: Lo duca e io per quel cammino ascoso / intrammo a ritornar nel chiaro mondo...
[2] Gl Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 34, pag. 179.28: e vennero a vedere el chiaromondo, cioè el prughatorio...
1.7 Fras. Dì chiaro, giorno chiaro: totalmente illuminato dalla luce del sole.
[1] Cronica fior., XIII ex., pag. 126.27: stette ischurato più d'una ora e una mezza a cielo stellato; poi si rifece die chiaro.
[2] Semprebene, c. 1302 (bologn.>fior.), B.33, pag. 164: Rendetelami, donna, tutta en una: / ché no è in fortuna- tuttavia lo faro, / e presso a notte vene giorno chiaro.
[3] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 90, pag. 427.26: Ne la mane non è bene dì chiaro, anzi è tra lle tenebre e la luce.
[4] Lodi Vergine, XIV in. (ver.), 116, pag. 82: Segundo ancor ke en Ysaia se trova / de la rais de Jesse vu si' virga, / ke portà Cristo quel'alta flor nova, / ke çorno clar fe' de la noto negra.
[5] A. Pucci, Novello serm., p. 1333 (fior.), 366, pag. 36: La notte d'acqua fu sí gran tenpesta / che 'nfino a giorno chiaro non fe' resta...
[6] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 1, cap. 10, pag. 33.13: La maytina, zo lu jornu de Pascha, bem pir tempu, avanti ky fussj claru jornu, chistu patri sanctu cum duj iaconj soy andau alla casa uve era Marcellu mortu...
[7] Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.), cap. 32, pag. 184.6: E fatto che fu giorno chiaro, non conoscieno dove fossono, e nulla terra non vedeano, se non una piaggia...
[8] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 20, pag. 91.21: e fè descender l'angelo ad anonciar le bonne nove a hi pastor Çue' chi guardavan pegore, e criae le nove con tanto splendor ch'el convertì la nochie in dì chiar, una gran multitudin e convento d'angeli apparsse in l'aere...
[9] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 585, pag. 131: Li usciti, po che vicquero, in Aquila retornaro / Et alecuni de notte in Aquila rentraro; / Li caporali vennero po che fo jorno chiaro...
[10] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 2, cap. 55, vol. 1, pag. 290.12: Que' di fuori ch'attendieno il segno per entrare dentro, sentendo la tornata in rotta, sanza atendere il giorno chiaro, inanzi che lla novella si spandesse per lo Mugello, si ricolsono nell'alpe a salvamento...
[11] Ranieri Sardo, 1354-99 (pis.), pag. 201.2: et cho' llui vi montò Marcho da Travalda chon diciotto chonpangni et istectono insino a dì chiaro.
[12] San Brendano ven., XIV, pag. 100.3: E così menando lo dì, lo abado de lo luogo dise: «Lo è ora de andar a zena fin ch'elo è claro dì».
[13] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 7, cap. 2, pag. 194.37: conciò fosse cosa che Annibale i segni di notte movesse e cercasse luogo da agguati, e C. Marcello non altrimenti che di dì chiaro, e fatti avanti riguardare i cammini, il seguitasse.
[14] Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), L. 35, pag. 309.6: Ma, quando fo lo iuorno claro, ipso ademandao le 'ndivini de lo dicto sompno...
[15] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 7, 43.4, pag. 95: A Leon và, e sì gli dìe / che domattina io sì verrò ad ello / ché vo' saper domane, al chiaro die...
2 Privo di impurità e di sporcizia (sia fisica, sia morale).
[1] Meo Abbracc., Rime (ed. Contini), XIII sm. (pist.>pis.), 1.37, pag. 339: Donque n'ha torto ciascuno amadore / che si biasma d'Amore, / ch'è solo volontate chiara e pura, / che nasce, immaginato lo diletto / che porge la natura, / de la vi[s]ta...
[2] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 4, pag. 19.3: E queste macule alcuna ombra gittano sopra la chiarezza della bontade, sì che la fanno parere men chiara e men valente.
[3] Stat. pist., 1313, cap. 2, pag. 182.27: e la ymagine di santo Jacopo e del Crocifixo e l'altre figure le quali sono nella ditta cappella stranno nette e chiare.
[4] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 36, vol. 2, pag. 5.27: acciocchè quelli, li quali sono guidati per divino spirito, per la tolleranza delle ingiurie, e delle fatiche diventino più purgati, e chiari.
[5] Stat. sen., 1343 (2), L. 1, pag. 87.9: encontanente debbano giurare di fare la electione de' detti consoli de la Mercantia quatro per numaro, bene et lealmente, et con ogni puritade et chiara conscienza...
2.1 [Detto dell'anima:] non macchiata dall'impurità del peccato.
[1] Paolo Lanfranchi (ed. Contini), XIII ui.di. (tosc.), 3.13, pag. 356: Però il lor non gittaron in paro: / l'anima che mi d[i]eron chiara e pura, / già mai no l'averan[n]o in suo reparo.
[2] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 32, pag. 237.33: Or molto più fortemente lo calore dell'amore divino àe ad tollere et tolle la ruggine dell'anima, unde elli la fa chiara.
[3] Stat. prat., 1319-50, cap. 12, pag. 20.29: Anco ordiniamo, che ciascuno della nostra Compagnia si debbia confessare una volta il mese; e se la sua coscienza è netta e chiara, debbiasi comunicare quattro volte l'anno...
2.2 [Detto del vetro, del cristallo o di una pietra preziosa:] trasparente e privo di impurità che ostacolino il passaggio della luce.
[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 20, pag. 30.10: e trovamo tale chiara e trasparente e tale no, e tale è bella e tale è rustica; e tali so' chiare e nobili, come smeraldi e safiri e diamanti e rubini e molte altre; e altre trovamo vili e poco c[hi]are...
[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 1: [1] L'amore in modo di cristallo nasce, (et) coagolasi, p(re)ndesi, (et) co(n)gielasi, et in amistà si co[n]ve(r)te; p(er) buona (con)versatione (et) p(er) lu(n)ga usansa quazi in natura si conduce (et) sì come pietra chiara si fa.
[3] Giacomino da Verona, Ierusalem, XIII sm. (ver.), 70, pag. 630: Le colone e li ussi sì è d'un tal metal, / mei' è ke no è or, clar è plui de cristal...
[4] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 31, pag. 240.4: lo fibiaglio era d'oro fine, nel quale erano fissi due rubini chiarissimi di due gran cittadi.
[5] Libro pietre preziose, XIV in. (fior.), pag. 316.16: Berillo sì è di colore pallido, e s'elli èe senza cantora sì è chiaro.
[6] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 52.16: Lo Sole sedeva adornato in su la sedia di vestiri di porpora, risprendente di chiare pietre smeraldine.
[7] Lapidario estense, XIV pm. (trevis./friul.), cap. 34, pag. 157.19: Gagates è una petra leve e negra in colore e cliara.
[8] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 42, terz. 58, vol. 2, pag. 205: Vera cos'è, e chiar come cristallo, / che non avea ancor mura, nè fossi, / sicchè passar potevan senza fallo.
2.3 [Detto dell'acqua o di un altro liquido:] limpido e puro, senza aggiunte né particelle in sospensione.
[1] Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.), son. 5.12, pag. 270: Ma eo, che trag[g]io l'aigua de lo foco / (e no è null'om che lo potesse fare), / per lacrime ch'eo getto tutto coco, / chiare e salse quant'è acqua di mare.
[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 16, pag. 220.32: come l'acqua torbeda quando vene a la chiara...
[3] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 9 parr. 1-8, pag. 35.5: talora li suoi occhi mi parea che si volgessero ad uno fiume bello e corrente e chiarissimo, lo quale sen gia lungo questo cammino là ov'io era.
[4] Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.), 42.8, pag. 824: Carognia e carne morta sì devora: / quella è la vita che fa per usata; / non sa notare e no 'nde prende cura, / [e] fuggie l'acqua kiara e delicata.
[5] Disputatio roxe et viole, XIII (lomb.), 317, pag. 112: Li ariazoli clarissimi de flumi e de fontane / per le prade se sparzeno corando a mano a mane...
[6] Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.), 189, pag. 35: Ki veve l'acqua torveda, non li creder la clara.
[7] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 60.27, pag. 239: Pareme cielo stellato chi da queste tre è spogliato; / ècce un altro ciel velato: acque chiare solidate.
[8] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 50, pag. 69.11: che quando lo marito è morto, o d'alcuno pigliato, sempre l'aspecta e già mai non si coniunge con alcuno maschio, ma con grande desiderio l'aspecta né non si pone in verde ramo né non beve d'acqua chiara, e così persevera di fine a la fine.
[9] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 22.137, vol. 2, pag. 385: Dal lato onde 'l cammin nostro era chiuso, / cadea de l'alta roccia un liquor chiaro / e si spandeva per le foglie suso.
[10] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 518.15: Rivi d'acqua tante chiare e belgli che infine al fondo se vede la chiareçça la quale sença luna biancheçça demostra.
[11] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 10.2555, pag. 281: Di bevere acqua chiara prende sdegno; / Giammai non sta né canta in ramo verde.
[12] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 5, 100-108, pag. 126, col. 1.2: Sí come le peschere, ch'hano l'acqua chiara, li pissi veno a sommo quando vedeno alcuna cosa sovra l'acqua...
[13] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Paolo, cap. 1, pag. 87.25: quivi presso era una fonte d'acqua viva, e chiarissima.
[14] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 5, vol. 2, pag. 10.18: Trovai l'acque che non si moveano con mormorio; chiare infino al fondo, ove si sarebbe potuto anoverare ogni pietra.
[15] Cenne de la Chitarra, XIII ex.-a. 1336 (aret.), 11.5, pag. 432: Chiare vi son l'acque come cristallo; / or bevete, figliuoli, e ristorate...
[16] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 30, pag. 153.32: Narcisso fu uno giovane oltre misura bellissimo, e essendo egli a una chiara fontana, e vedendovi ell'ombra sua, parbeli molto bella e tanto, che della sua ombra innamorò...
[17] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 33, pag. 303.24: E continuando i lamentevoli passi, si trovò a Perugia, dalla quale partitosi, de' cammini ignorante, pervenne alle vene ad Onci, onde le chiarissime onde dell'Elsa vide uscire e cominciare nuovo fiume.
[18] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 43, pag. 200.20: E come l'uomo corporalmente meglio si vede nell'acqua chiara e riposata, che nella torbida e commossa; così spiritualmente l'uomo si vede meglio con la mente pacifica e quieta, che con la mente turbata.
[19] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 23, pag. 115.21: e apresso 'l sangue vegne fora un'altra grande onda d'aqua bella e chiera per lavar-ne tuti chi eromo bruti e soci.
[20] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 340.13: e quando l'ai così stacciata mettilo in un vasello di terra e intridilovi entro a modo di farinata con acqua netta e chiara...
[21] Fazio degli Uberti, Rime d'amore, a. 1367 (tosc.), 4.46, pag. 12: Surgono chiare e fresche le fontane, / l'acqua spargendo giú per la campagna...
[22] San Brendano ven., XIV, pag. 250.7: Ziascuna menava uno rielo ben grande: l'una s'iera d'aqua clarisima plu de cristalo, la segonda de vin, la terza de late...
[23] Contrasti Laur. XLII.38, XIV (tosc./merid.), 1.26, pag. 10: tre volte lo 'naffiai la settimana, / [che son dodici volte al mese, / con aqua chiara di viva fontana].
[24] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 197, pag. 99.8: [1] Pigla alumi di roccha, drami .ij., et acqua chara, libri quattra...
[25] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 140, S. Michele, vol. 3, pag. 1228.14: E ne la detta spelonca rampolla un'acqua chiara e molto dolce, de la quale bee il popolo dopo la comunione...
[26] Tristano Cors., XIV ex. (ven.), pag. 83.20: e quello li mena drito in la foresta in un bel prado con una fontana ciara e bela...
[27] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 70, pag. 185.16: et inpine de quella scorça una pingnacta nova, et mictece l'acq(u)a chiara, sì cch(e) sia le scorçe <de> cop(er)te de acqua...
2.3.1 [Detto del vino:] (con rif. al sapore o alla gradazione alcolica?).
[1] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 416, pag. 575: Vino blanco poco aspero eo pono lo prim[a]ro, / si ene odorifero, suctile e bene claro; / ad homo ch'è colerico no se le trova paro, / amico è de lo stomaco e de lo fecato caro...
[2] Doc. fior., 1291-1300, pag. 625.16: Diene lb. XIJ in ka. aprile LXXXXIIJ per due congnia i· mezo di vino kiaro.
[3] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 2, pag. 140.10: Vino chiaro e bene vermiglio, che sia un poco amaro e che porti assai aqua, sì è più chaldo. Vino nero e grosso, e à savore agretto, sì non è sì chaldo, ma inpertanto elli non è sì buono a usare...
[4] Pratica del vino, 1342/48 (fior.), pag. 12.28: Asai sia istato il vino forte ne la bote, che mete[n]dovi mosto e' n'abia dano niuno; ma vino chiaro n'averebe dano.
[5] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 9.196, pag. 63: Ogni huomo prima il buo(n) vin claro et mero / pone et, quando tutti èn di quel cargi, / a metter<e il> non sì buon gli è assa' ligero.
[1] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 3, pag. 151.17: Charne grassa e magra mescolata mente sì è chalda e umida tenperatamente, e -l sangue che d'essa è ingienerato sì è chiaro e sottile e buono.
2.4 [Detto del tempo atmosferico o del cielo:] privo di nubi, limpido.
[1] Ugo di Perso, XIII pi.di. (crem.), 2.64, pag. 591: La maior noia m'è quand a pena / me degn' audir qualqe bacal[ar]; / om qe de parlar no s'arefrena; / e plovesenar per tempo clar; / debitor qe me volçe la schena...
[2] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 26.1, pag. 309: A l'aire claro ò vista ploggia dare, / ed a lo scuro rendere clarore...
[3] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [La Vecchia], pag. 65.7: Lo dì lo qual è clar e sereno è plui plasenter e no è sì longo con' quelo q'è oscuro.
[4] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 4 bis, pag. 199.32: E trovavalise scolpito e designato sì mirabilemente, ch'e·lle scolpture se conoscìano li anni, e 'l tempo chiaro e lo scuro, e se la figura parea delogne o de presso...
[5] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 1, cap. 14, pag. 148.18: E perciò che 'l vento, il quale noi chiamiamo rovaio, vuoli vento a maestro, ispazza le nuvole e fa l'arie chiara e pura...
[6] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 6, cap. 19, pag. 413.19: repentemente essendo puro e chiaro sereno, uno cerchio circondò la ritondità del sole a modo dell'arco che in cielo si fa...
[7] Lunardo d. G., XIII sm. (pis.), 49, pag. 291: La chiar'aire fu scura...
[8] Inghilfredi, XIII sm. (lucch.), 1.18, pag. 75: L'omo selvagio ha 'n sé cotal natura / che piange quando vede il tempo chiaro, / però che la tempesta lo spaura...
[9] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 1177, pag. 80: E repossà infino al maytin, / Che 'l di aparsse claro e bello.
[10] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 269, pag. 185.21: E quand'e' fue bel giorno e chiaro, sì vidde Pompeo che la montagna era sì forte ch'ella no dotava niuno asalto...
[11] Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.), pag. 20.22: Et lo tempo era chiaro...
[12] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 1, cap. 9.700, pag. 169: Vapor sottili sua potenzia abbranca, / Sempre tirando su ne l'aria chiara, / E par che in ciel si mostri la via bianca.
[13] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 30, pag. 113.6: Pocu iorni da poy, standu l'ayru ben serenu e claru, una nebula sì se stise e stava supra lu altaru de kista ecclesia e cuperia lu tectu...
[14] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 1, pag. 17.23: Guarda dodici cigni a schiera, li quali l'uccello di Jove volando per la regione del cielo turbava nell'aere chiaro...
[15] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 37, pag. 115.23: E di poi un poco come ella levò il capo dall'orazione, avvegna che in prima fosse l'aere chiarissimo e non turbato, venne piova e tante coruscazioni e tonitrui...
[16] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 20, pag. 93.35: sul monte de Tabor se transfigurò e la soa cera luxiva e resplendeva a moho del sol quando el è pù chiar e tuto seren l'aer.
[17] Jacopo Passavanti, Tratt. sogni, c. 1355 (fior.), pag. 329.27: e altri sogni fa fare l'aria sottile e chiara, e altri la grossa e la nebbiosa...
[18] Boccaccio, Decameron, c. 1370, V, 3, pag. 351.21: e poco appresso, levatasi la luna e 'l tempo essendo chiarissimo, non avendo Pietro ardire d'adormentarsi...
[19] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 14.11, pag. 37: Amor et fede et purità importa / con pia clemencia la tortora biancha, / il chiaro ciel leticia con salute, / il sol giusticia et la sorela francha...
[20] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 35, pag. 296.1: Ma venendo lo iorno charo e resbandente, Ulixe co lo re Anthenore se receptaro ne lo palaczo suo ryale, ube fo receputo co multa festa.
[21] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 2, cap. 37, pag. 149.18: E depoe in poco, como ella levà la testa d'oratium, avegna che l'aire fuse inprima iaira e non turbida, vene tanta piova e tanti lampi e truni e tempesta...
2.5 [Detto del fuoco:] poco denso, leggero e che tende a salire.
[1] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 4.23, pag. 461: Amor per tal ragion sta 'n cor gentile / per qual lo foco in cima del doplero: / splendeli al su' diletto, clar, sottile; / no li stari' altra guisa, tant'è fero.
3 In tonalità poco accesa (in assoluto, o attributo di un colore).
[1] Doc. fior., 1278-79, pag. 463.19: Mandai a Pisa a vendere a Lippo Iakopi panni XXVIJ in due some, i quali fuoro kotali: sei stanforti gientili, i due verdi kiari e due verdi bruni e due sanguingni...
[2] Doc. sen., 1277-82, pag. 1.7: Ancho XVII lib. minus II sol. nel dì di tredici braccia di verde chiaro di Cielona a vendite nel primo f.
[3] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 16, pag. 221.8: e per questa simile cascione aguardando e·llo cielo, parene vedere lo die, lo quale è chiaro, lo cielo azzurro chiaro, e la notte, la quale è oscura, quello azzurro più oscuro.
[4] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 37, pag. 197.20: ma ai panni gentilissimi o bianchi, o di chiaro colore; piglia ogne macoluzza...
[5] Libro Gallerani di Londra, 1305-1308 (sen.), pag. 91.2: Ittem 3 lb. 6 s. 8 d. sterl. che die dare uno palafreno baio rosso chiaro, il quale compramo da messer Stefano di Gravesenda...
[6] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 12, pag. 96.11: la terza maniera sì è collera villellina, ch'e somigliante a ttuorllo d'uovo, la quale è fatta di flema che viene di grande fredura e di collera rossa chiara, e sì è meno chalda del'altra...
[7] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 26, 1-12, pag. 540, col. 1.30: sí che quando lo fummo è de vapuri suttili, la fiamma si è tutta chiara; e quand'è de vapuri grossi, la fiamma è. scura...
[8] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 18, pag. 274.38: Deh, come non muti tu ora il chiaro colore, poi che ha la tua donna mutato il cuore?
[9] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 8, pag. 280.21: il mare schiumava d'onde bianche, e dalfini chiari come argento in cerchio tondo spezzavano l'acqua con la coda...
[10] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 11, cap. 60, vol. 2, pag. 663.4: Li grilli erano di lunghezza d'un dito colle gambe lunghe e rosse, e ll'alie grandi, col dosso ombreggiava in verde chiaro.
[11] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 5, pag. 136.14: Ma ne li corseri devimo elegere el cavallo d'un colore chiaro, e lgli altri devimo despreççare...
3.1 Che tende al bianco (per il proprio candore).
[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 416, pag. 615: de clare margarete serà tut adornadho, / blanqe plui qe no è neve né de flore de pradho...
[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 16, pag. 221.11: e emperciò se vede la stella chiara e non de colore d'azzurro.
[3] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 167.36: l'unghie chiare e colorite, il piè piccolo e ben chalza[n]te e snello...
[4] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 85, S. Paolo, vol. 2, pag. 743.12: «Ecco ch'entrarono ora ne la città Piero e Paulo vestiti di vestimento chiaro ed aveano le corone lucenti e splendienti di luce ne' capi loro».
[5] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 14, 40.5, pag. 186: el corpo suo, ch'era nero cotanto, / d'altra bianchezza invan qua giù si parla! / ché diventò più chiaro o altr'e tanto / che bianca nieve...
- [Detto dell'occhio, per indicarne la salute].
[6] Libro pietre preziose, XIV in. (fior.), pag. 314.18: Et ancora è buona pietra a forbire li occhi, e renderli molto belli e chiari.
3.2 [Detto del colore della pelle o dell'incarnato, in partic. di quello femminile].
[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 31, pag. 240.6: Cleopatra bellissima si sforzò di piacere a Cesare, e Cesare guardava la sua fronte chiarissima et ampia e piana sopra li celli sottili e ben volti...
[2] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 311-20, pag. 94.14: Né era la mia cara donna, anzi tua, anzi del diavolo, contenta d'aver carne assai solamente, ma le voleva lucenti e chiare, come se una giovinetta di pregio fosse...
[1] Ugo di Perso, XIII pi.di. (crem.), 3.46, pag. 593: e me noia çovene maregna; / de c[l]aro om[o] demandar que 'n sia...
[2] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 12 (46), pag. 239.22: verò p(er) fare quelle cose che p(er)tiranno ad stato e grandeça d(e)la vostra glarissima cità.
[3] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 260.18: Et onne homo lo saça ka Cesar fo homo chiarissimo e de grande ingenio e molto forte...
[4] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 26, pag. 352.25: La magnanimità è ragionevole e spontaneo cuminciamento di fare le cose malagevole, e compimento de le chiare cose.
[5] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 2, cap. 12, pag. 42.2: La seconda ragione si è, che 'l filosofo dice, che giustizia e drittura è la più chiara e la più nobile virtù delle altre...
[6] Bono Giamboni, Trattato, a. 1292 (fior.), cap. 1, pag. 123.4: - Filosofia, verace maestra, priegoti che mi debbia mostrare la via de' buoni e piacevoli costumi laonde l'uomo è chiaro e grazioso al mondo e grande e prezioso appo Iddio -.
[7] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 214.23: e 'l monestiero Ultese fondà in le parte de Germania, el qual era plu chiaro de tuti l'altri monestieri.
[8] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 5, 85-99, pag. 124, col. 1.15: Tacite, si soçunge, io divenni chiarissimo e glorioso.
[9] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Elena, pag. 156.23: nondimeno la mia nominanza è chiara ed onorevole; ed infino ad ora sanza peccato giocando mi sono dilettata...
[10] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 16, vol. 2, pag. 186.27: Eciamdeu li dei insemblamenti et li citadini di Ruma ficiru claru et gluriusu Marcu Valeriu in dui cosi notabili...
[11] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 1, pag. 13.9: Una età verrà, passati cinque anni, quando la casa d'Assaraco porrà in servitude Pitia e la chiara Micena...
[12] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 4, pag. 16.26: Né per tute queste cose tanto greve e forte el sente alcun dagno, ance deven pù chiar pù nobel e pù magnifico...
[13] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 91.12: Mostrato è sommariamente qual fosse l'origine, gli studii e la vita e' costumi, e quali sieno l'opere state dello splendido uomo Dante Alighieri, poeta chiarissimo...
[14] Boccaccio, Decameron, c. 1370, V, 9, pag. 385.18: Coppo di Borghese Domenichi, il quale fu nella nostra città, e forse ancora è, uomo di grande e di reverenda auttorità ne' dì nostri, e per costumi e per vertù molto più che per nobiltà di sangue chiarissimo e degno d'eterna fama...
[15] Gl Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 2, pag. 111.16: E però li omini virtuosi sono intitulati «clari», però che chiaramente viveno...
- [Con specificata la qualità o l'abilità per cui si è degni di fama].
[16] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 41.5: Era homo di grande astengnensa et in vertù chiaro, padre di tre milia monaci.
[17] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), Prologo, pag. 165.29: Bellissimo di corpo, chiaro per arme e di sangue splendiente fu Enea figliuolo d'Anchise e nipote del re Priamo...
[18] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), Prol., pag. 4.20: Non bisogna adunca nominari particularimenti: cui foru sì clari in sapiencia, sì lustri [in] ingeniu, sì serenissimi in omni virtuti, comu fu la romana potencia?
[19] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 5, cap. 17, vol. 1, pag. 189.5: e fu molto tenuto chiaro di fede e di vita da papa Stefano ottavo...
[20] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 25.40, pag. 326: Tanto ben ebbe, che in arme fu chiaro...
[21] Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), L. 32., pag. 269.9: Questo Pallamides regnava con multo valore, perzò che illo era homo fortissimo e curagioso in battaglya e cavallaruso e chiaro de grande prieyo de cavallaria...
[22] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 6, cap. 11, pag. 110.27: di quindi n'andò al vico di Feronia, tempio in quel tempo per ricchezze chiarissimo.
4.1 Titolo concesso ai senatori romani.
[1] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 532.18: De lo offitio de' Sanatori Sanatori dicti erano per dimostrança de loro gran senno, quasi vol dire padri e maestri de tucti gli altri uficiagli. E costoro in loro tittolo chiarissimi s'apellavano.
5 Univoco, che non contiene elementi di dubbio; che non lascia dubbi riguardo alla comprensione di un concetto o alla conoscenza di un fatto.
[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 87.21: lla forza, cioè la significazione di quella parola e di quel nome si conviene diffinire, cioè aprire e rispianare che viene a dire e che signiffica, non per exempli ma per parole brevi e chiare et intendevole.
[2] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 25, pag. 301.30: e chi Dio segue e simiglia, monterà dove è Dio, sì come noi testimonia apertamente ragione espressa e chiara, e divina Scrittura santa.
[3] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 54, pag. 565: la subita mutacione noce, / la fisica lo dice ad clara voce.
[4] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 3.30, pag. 32: che sse far dimostranza / volesse, in dir, del suo gran valimento, / daria conoscimento / a ciascun, chiaro, di lei, fermamente...
[5] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 4, pag. 15.5: E se l'omo è nigligento de rekerere e sollicitare la amistate, ela no pote esser sì clara dal començamento e viva k'ela no deventi obscura e morta...
[6] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 76, pag. 88.11: La vita dell'omo sença fermo proponimento è vaga e non ferma, et nulla cosa è più soçça che dubitare en quella che è cierta e chiara.
[7] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 48, pag. 272.15: et erano sue parole vive e di grande scienzia, e chiare e nette e bene ordinate.
[8] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 23, pag. 261.9: A la quale vexenda se po' dare molto clara et aperta resposta...
[9] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 140.336, pag. 586: No è sì pjaira question, / che no ge fa defension, / ch'ela no sea alô venzua, / se no serà ben mantegnua.
[10] Stat. sen., c. 1318, cap. 129, pag. 119.14: ad ciò che coloro li quali sanno gramatica e li altri letterati possano avere pieno e chiaro intendimento de le predette cose.
[11] Lett. pist., 1320-22, 4, pag. 39.28: per lui ti fue significhata la morte del Veschovo. Ed ora ti fie più ch[i]ara per la letera del Priore.
[12] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 117, pag. 388.35: e fo cotante parole di cosa così chiara, e manifesta, perocchè dubitare non si può...
[13] Stat. pis., a. 1327, L. 4, cap. 84, pag. 228.4: che sia creduto et debbiasi dare fede alla chiara scriptura del quaterno del suprascripto guelcho del suprascripto pagamento...
[14] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 12.4651, pag. 397: Quanto è più forte, tant'è più arrogante; / Così dell'altre cose. E questo è chiaro.
[15] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 8, 19-30, pag. 134, col. 1.2: Qui vol dire l'A.: 'l'alegoría che pono è sí chiara, ch'ogni velume che la fesse oscura è sí sotile che cum l'ingegno facilemente se pò decernere'...
[16] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), Proemio, par. 2, pag. 54.3: Evidentemente tutto giorno appariscono, e sono apparite e sono per apparire cose, le quali debbono essere a noi assai manifeste e chiare dopo questi mutamenti di stati...
[17] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 15, pag. 97.16: Petru sì diche a sanctu Gregoriu: «Zo chi tu ày dictu modu è cussì charu e viraiu, ki no è nullu ki nche pocza dire lu cuntrariu».
[18] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 5, vol. 1, pag. 39.20: Lu seguenti sonniu, ià sia chò que sia unu pocu pluy longu, non pertantu per la sua clara evidentia non si lassi.
[19] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 34, pag. 167.34: Ma s'el no volesse mostrar la soa virtue, sia-te manifesto e chiar, o re, fin d'adesso che nu no serviremo a hi to' de' falci...
[20] Stat. sen., 1343 (2), L. 4, pag. 165.8: et el presente capito[lo] si legga a' consoli nuovi in ogni sei mesi quando giurano el loro officio per lo notaio de la detta università a chiaro entendimento...
[21] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), tenz. 16, 1.8, pag. 805: mal operare o ben non noce o vale, / ché 'l chiar saver non pòi deventar bruno.
[22] Perugia e Corciano, c. 1350 (perug.), cap. 27, pag. 125.6: E quisto è biene chiaro per lo Romano, quale favella de Carlo e de' suoie palladine...
[23] Lett. volt., 1348-53, pag. 202.22: le prove dela possessione sieno chiare e lucide...
[24] Enrico Dandolo, Cron. Venexia, 1360-62 (venez.), pag. 262.24: Intendando che çaschuna cosa che per mi fose lasada overo ignorada, ad quelli laso che la legierà che corigia, tuta fiada con bon pensamento et cum evidentia chiara de quello che agiungesse overo tramutasse.
[25] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 17, par. 13, pag. 111.25: essere può conchiuso per avidenti e cchiare dimostrazioni che a nniuna singhulare persona...
[26] Fazio degli Uberti, Rime varie, a. 1367 (tosc.), 2.39, pag. 42: che questo mondo è di gran pena ospizio: / e di ciò chiaro indizio / abbiam per nova e per antica istoria...
[27] Lett. palerm. (?), 1370, pag. 126.3: Reverende pater, cum omni debita reverencia vulendu a la vostra reverenda paternitati fari clara informacioni di tuttu killu ki a nnuy esti avinutu...
[28] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 3, pag. 137.7: Questa parte è multo chiara, però io non la expono quanto a la littera.
[29] Matteo Corsini, 1373 (fior.), cap. 9, pag. 24.9: e mostrollo con sì chiare e aperte ragioni, che molti uomini, quanto erano più intendenti, più tosto si uccideano...
[30] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 136, pag. 308.32: Questa è cosa sí chiara e manifesta che non possono dire di no.
[31] Gasparo da Verona, XIV (ver.), 4b.3, pag. 17: Quando doi gran noachier prende ripreggio, / et se consilian per grand'agonia, / l'è pur chiar segno che nova albasia / vegian in l'aire adversa al suo pareggio.
[32] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 20.4, pag. 49: intelecto eguale di sentenza face / banda chiascuna per chiara soa norma.
[33] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 35, pag. 292.7: e de onne cosa me respose e dixe viro, excepto de le anime, de le quali may no pocti obtenere da illo certo né claro resposto.
[34] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 27, pag. 252.19: Questa è sì iaira raxum, che nisum animo non dei dubità.
5.1 [Detto della voce, di un suono:] dal tono limpido e privo di incertezze.
[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 123.6: Avea sognato la notte che nel seno li volava un pulcino di molto bianchissimo colore e con molto chiara boce, e del suo seno uscia cantando e volava in cielo.
[2] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 18, pag. 58.8: Et ànno facta lor raxone multo polita, e multo l'àn vestita del bel colore, açò k'ella sia plù deletevole denanti da li vostri ocli, et ànnole dato multo bel sono e claro, perké li sia plui favorevole vostra audientia.
[3] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 3, cap. 5, pag. 42.14: e che la veduta e l'udita e la voce loro sia ben chiara e purificata.
[4] Legg. S. Caterina ver., XIV in., 1132, pag. 293: [L]a verçen Katerina sì se fu levada, / la leva i ocli en celo e dis a voxo clara...
[5] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 13, vol. 3, pag. 133.1: e, quello ch'io vorrei spezialmente poterti torre, più fugievole non solamente che 'l cervio menato da' chiari abaiamenti, ma ancora che' veloci venti o che l'aura.
[6] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 2, vol. 2, pag. 66.12: Gneyu Lentulu Marcellanu essendu consulu, con zò sia cosa que, sta[n]du a lu consiliu, se lamentassi di lu gran putiri di Pompeyu e tuctu lu populu li consentissi con vuci clara: «Gridati, - dis' issu - segnuri Rumani, dementre que vuy putiti...
[7] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 4, cap. 14, pag. 245.24: Li quali essendo morti, come fu sera furono uditi li loro spiriti cantare con chiara voce, sì che eziandio quelli che li avevano morti, udendo quelle voci molto maravigliandosi temettero.
[8] Ceffi, Dicerie, XIV pm. (fior.), cap. 16, pag. 41.9: ancora l'hanno donato chiarissimo suono per inducere a loro più favorevole vostra audienza.
[9] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 11 [Fazio?].4, pag. 27: Sovente nel mio cor nasce un pensero / che pone all'alma di dolor ghirlanda, / sì che conven ch'io spanda / di fuor, con chiara voce, il mio parlare...
[10] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. I (i), par. 47, pag. 29.9: Il che avviene o perché da alcuna seccheza intrinsica è sì rasciutta la via del polmone, dal quale la prolazione si muove, che le parole non ne possono uscire sonore e chiare...
[11] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 9, S. Giovanni ap., vol. 1, pag. 111.15: Allotta fece portare giù il cataletto e isciogliere lo corpo, e dinanzi a tutti disse con chiara voce: «Il Signore mio Jesù Cristo sì ti desta, Drusiana...
[12] Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.), cant. 1, ott. 71.7, pag. 400: Allora il buon Iesù con voce chiara / chiamò l'antica e reverenda Sara.
[13] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 20, pag. 243.5: Li quai seando morti, como fu seira, odìn li lor spiriti cantar cum iaira voxe...
5.2 [Detto di versi o di orazioni:] che possiede l'armonia dovuta al rispetto delle norme della metrica e della retorica.
[1] Fazio degli Uberti, Rime d'amore, a. 1367 (tosc.), 3.5, pag. 7: e canterei con versi tanto chiari, / che non che' nostri cuor, ma que' de' draghi / fare', udendo, appaghi...
5.3 Ben noto a tutti (in quanto assai visibile).
[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio rose cum viola, 175, pag. 83: Paresment nasco e pairo sover l'erbeta cara, / No sto destregia in i orti, ma sont pares e clara...
[2] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 70, pag. 315.20: sonon sì manifeste e sì clare e sì palese per tute contrade, che çaschauno de quili chi ènnon qui ap[er]tamente le conosce e sanlo...
[3] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 6, pag. 197.7: esaminate li meriti e le corone; [voi] i quali sempre foste chiaro braccio e manifesto della Santa Chiesa...
[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 1, vol. 1, pag. 16.25: a chò que la gloria de Attiliu fussi pluy clara et pluy amata, sufferssiru li dei ke li Cartaginisi facissiru segundu lur custumi commu quilli qui deviannu essiri consumati et destructi...
[5] Gl Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.), cap. 11, pag. 85.10: La settima condizione si è, che dee essere nuda, cioè chiara ed aperta, sicchè non lasci l'uomo, per vergogna, di scoprire ogni sua laida infermitade.
[6] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Cupidinis III.146, pag. 221: Stanco riposo e riposato affanno, / Chiaro disnore e gloria oscura e nigra, / Perfida lealtate e fido inganno...
[7] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 12, 8.3, pag. 152: vedendo 'l popol tanti chiari e scorti / miracoli che Giosafà a tutti / facìe nel nome di Iesù, accorti / si convertivan tutti con gran lutti / a la cristiana fé santa e verace...
5.3.1 [Dir.] Noto a tutti (perché reso pubblico).
[1] Stat. fior., 1334, L. I, cap. 48, pag. 233.29: cotale debitore da indi inanzi in domandare o difendere non sia udito per li Consoli, infino a tanto che indugierà a pagare se ciò sarà dinunziato a' Consoli, e fie loro chiaro per sentenzia o comandamento.
[2] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 140, par. 7, vol. 2, pag. 201.15: Ma puoie ke pace farà con lo nemico suo overo nemice, possa d'alora ennante po' la pace facta a sua volontà e termene renunçare la licentia sopradicta, atantoké chiaro e legetemamente manefesto essere faccia a meser lo capetanio overo al suo giudece ke pace fé...
5.3.2 Locuz. avv. In chiaro: in pubblico, in modo ufficiale.
[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 5, cap. 26, vol. 1, pag. 642.10: vedute e intese delle sue magnifiche opere fatte come grande poeta, volle ch'alla virtù dell'uomo s'agiugnesse l'onore della dignità, e pubbricandolo in chiaro poeta in plubico parlamento, con solenne festa il coronò dello ottato alloro...
5.4 Locuz. avv. Per chiaro: come cosa certa.
[1] Preghiera alla Vergine, XIV in. (ver.), 67, pag. 88: e' ben lo cognosco e ben lo so per clar / ke vui quel'alta stella si' del mar...
5.4.1 Fras. Avere per chiaro: conoscere con certezza.
[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 3, cap. 106, vol. 1, pag. 462.18: a molti rimase in dubbio il detto contratto, e molti l'ebbono per chiaro acostandosi alle ragioni del maestro Francesco...
[2] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 29.46, pag. 65: che Çael, Ermes e loico maggiore / ànno per chiaro, sensa alchun ritegno, / che l'anima d'un regno / può far d'un'altra, in l'altro, lieta o grama...
5.5 [Detto di una persona:] privo di dubbi riguardo a qsa.
[1] Dotto Reali, Lett. a Meo, a. 1294 (lucch.>pis.), pag. 391.14: mi movo per fare me chiaro del mio difetto.
[2] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 28, pag. 293.23: Adunque essendo chiari della loro partita, sonata la loro trombetta a raccolta con gli loro gonfaloni spiegati, si dirizzarono inverso la cittade di Durem...
[3] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 4, pag. 22.13: Poi disse: «Acciò che voi crediate che non fu di mia volontà ma per forza m'avenne, ve ne farò chiari»...
[4] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 5, cap. 6, pag. 157.31: E anche se volesse iscendere alle cose più particulari, per averne più vergogna, o per esser più chiaro d'essere ben confesso, puòllo fare...
[5] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 8.1, pag. 359: Assai puoi esser chiar com'io son giunto, / lettore, da Tingitana a Cartago, / lungo il Mediterran, di punto in punto.
[6] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 37, terz. 100, vol. 2, pag. 154: ma saviamente riprenda l'effetto / di quel, ch'io lascio, col Canto seguente, / che chiaro ti farà d'ogni sospetto...
5.5.1 Fras. Far chiaro qno: informare e dare indicazioni tali da non lasciare dubbi.
[1] Paolino Pieri, Merlino (ed. Cursietti), p. 1310-a. 1330 (fior.), 49, pag. 54.24: Disse maestro Antonio: «D'un'altra cosa voglio che ttu mi facci chiaro: se llo nimico aberga in ogni uomo, imperciò che ciascuno è peccatore».
[2] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 91-100, pag. 52.5: e appresso mi facci chiaro chi colui sia col piacere del quale qui venisti ad aiutarmi.
[3] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 23.68, pag. 250: Poi, con parole accorte, dolci e dome, / io lo pregai che mi facesse chiaro / onde venia e qual era il suo nome.
[4] Boccaccio, Decameron, c. 1370, III, 6, pag. 213.31: pregò Ricciardo che, per amor di quella donna la quale egli più amava, gli dovesse piacere di farla chiara di ciò che detto aveva di Filippello.
[5] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 100, pag. 224.10: io vi voglio far chiaro che voi vi perdete le parole, però che quanti voi ne vedete a questa predica, accattano, e non prestano...
[6] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 13, par. 14, comp. 78.372, pag. 186: Per me pensar no ·l so, compagno caro, / ond'io ti prego fammi di ciò chiaro».
[1] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 2, pag. 157.9: lo quale apparimento è fatto secondo che la conoscenza dell'anima è chiara o impedita.
[2] Pieraccio Tedaldi, XIV pm. (fior.), 9.8, pag. 725: e sempre mai ch'i' dimorassi in vita / lui servirei con chiara voglia e snella.
5.7 Che comprende con facilità.
[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 23: Et altro dice Ysoppo: l'infingitori mutano costumi ma no(n) puono nuocere ala chiara me(n)te, sì come la dicta loro opra fusse lor tolta...
[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 21, pag. 30.25: Molto lo lodavano per prode e per valente e con chiaro senno.
[3] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. III, cap. 33, pag. 311.30: chi fu di magiore e di più chiaro senno che Davì profeta...
[4] Bestiario d'Amore, XIV in. (pis.), pag. 83.15: ma ella ave sì chiaro lo ['n]tendimento che neuna chosa non li fae biçonio sia presso le chose a prenderle, ch'ella non la prenda e vedela inmantene[n]te...
[5] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 9, 64-72, pag. 160, col. 1.3: Çoè come poeticamente el mostra che l'intelletto chiaro, e desposta la materia, prende superna et elta forma...
[6] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 1, pag. 609.11: Considera, misera anima, quanto Iddio t'ha data nobile natura secondo il corpo, quanto nobile secondo l'anima, quanto libera volontá, quanto la tua memoria, quanto chiara intelligenzia, quanto grande abitazione promessa...
[7] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 39.1, pag. 819: O voi ch'avete chiari gl'intelletti, / le menti giuste e negli animi amore...
[8] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 3, vol. 1, pag. 17.27: Or così dico, che l'intelletto picciolo e rozzo è di bisogno di credere a cui ha chiaro, ed alto intendimento.
[9] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 14.77, pag. 71: Ma io mi credo che parole ebree / parrebbono a ciascun chiaro intelletto / il dir che le ricchezze fosser ree...
[10] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 240.9, pag. 304: Voi, con quel cor, che di sì chiaro ingegno, / di sì alta vertute il cielo alluma, / quanto mai piovve da benigna stella, / devete dir, pietosa et senza sdegno: / Che pò questi altro?
[11] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 152, Ognissanti, vol. 3, pag. 1365.14: i dolcissimi parlari, li chiarissimi ingegni, le copiosissime schiere de' sottili parlanti, de li astuti e de' maestri sono sottomessi a Cristo.
5.7.1 [Detto degli occhi o della vista:] che percepisce le immagini in maniera precisa.
[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 1, pag. 77.3: mangia finocchi per avere chiara veduta.
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 22.126, vol. 3, pag. 370: «Tu se' sì presso a l'ultima salute», / cominciò Bëatrice, «che tu dei / aver le luci tue chiare e acute...
[3] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 5, pag. 30.27: Dio disse a lui: dimmi; chi fece la bocca dell'uomo? chi fece lo muto e lo sordo? e chi fece l'occhio chiaro e l'occhio cieco?
[4] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 41-50, pag. 44.16: in tanto la vista di quegli aguzzò e rendé chiara, che a me stesso manifestamente scoprendosi il mio errore, non solamente, riguardandolo, me ne vergognai, ma da compunzione debita mosso, ne lagrimai...
[5] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 154, pag. 364.23: Unde procedette l'amore? Dal lume della chiara visione con la quale vedeva...
[6] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 360, rubr., pag. 374.11: Lo re domanda: perché i giovani ànno più chiara la vista che i vecchi?
6 Avv. In modo facilmente comprensibile. In modo da non lasciare dubbi.
[1] Dino Compagni, Rime, XIII ui.di. (fior.), 6.108, pag. 387: Se buon pregi vole aver Notaro, / In leal fama procacci sè vivere, / Ed in chiaro rogare e 'n bello scrivere, / E d'inbreviar sue scritte non si' avaro...
[2] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 4.228, pag. 500: Fillolo, fillo mio, / ke divissi murire / non me lo volse dire, / nanti m'assecurao / e cclaro me mustrao / [ne l'annunciazïone] / la mia conceptïone / portar sença graveça / o nessuna agresteça...
[3] Stat. pis., 1321, cap. 33, pag. 220.14: et iurare alle sancte Dio evangelia, sopra l'anima sua, fare et adoperare la dicta loro arte della sensalia a buona fede, sensa fraude, così per lo compratore come per lo venditore, et piò chiaro che al meglio poterà.
[4] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 26, 1-12, pag. 618, col. 2.4: lo quale vizio chiaro appare ch'è peccado mortale...
[5] Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.), 106, pag. 380: Poi vede chiar come pentuti stanno, / et purgasi ciascun del suo mal fare...
[6] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 5, ott. 57.4, pag. 171: ma poi ch'a te servir l'alma s'è data / tutta, sì come chiaro puoi vedere, / non la lasciar morire sconsolata...
[7] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 1, pag. 15.15: Che Moise fusse in quel tempo questo si può vedere assai chiaro.
[8] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), tenz. 16, 5.7, pag. 809: Ma come ciò fia, i' non trovo alcuno / che 'l mostre per essemplo e 'n modo tale, / che chiar se veggia ond'è l'atto finale...
[9] Dom. Scolari, c. 1360 (perug.), 20, pag. 11: Fa la parola mia sì luminosa, / che ne l'altrui concepto mostri chiaro / quel che prende mia vista tenebrosa.
[10] Stat. fior., a. 1364, cap. 47, pag. 112.4: e ogni cosa scrivere sì che pe' consoli della detta arte, che per lo tempo saranno, possano chiaro e aperto vedere tutta la verità...
[11] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 5, pag. 20.3: E vedete, carissime Suoro in Cristo, che v'è stato mostrato tanto chiaro, acciò che conosciate la cagione di tale grazia...
[12] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 21.2, pag. 51: O fratel quasi, o dilecto sodale, / ben posso nel tuo dir chiaro vedere / quanto mi porti amor et buon volere...
- [Con rif. alla produzione di un messaggio].
[13] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. I, cap. 2: [82] Da costri(n)g(er)e è la lingua che no(n) parli oscuro u dubioso ma chiaro (et) ap(er)to...
[14] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 87, pag. 247.26: Ancora il ti dirò più chiaro.
[15] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 19, pag. 94.20: Poi dicie el testo assai chiaro e manifesto come Dante era di Fiorença...
[16] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 21, vol. 2, pag. 339.28: E così anco per questo rispetto è detto Bocca di Dio, perchè in Lui Dio più chiaro ci parlò, e mostrò la volontà sua.
- [Con rif. alla ricezione di un messaggio].
[17] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 2, cap. 4, pag. 241.16: acciò ch'elli abbia molti occhi dond'elli possa chiaro vedere e chiaro conósciare...
[18] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 12.19, pag. 80: Disnaturat'ò natura, seguendo / di sottometter vogli'altrui 'n servaggio: / ché chiar conosco che l'uman lignaggio / d'aver fugge signor natoralmente...
[19] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 353.13: e chi leggere sapesse, puote vedere ed intendere chiaro che questo chastello à commesso maliziosamente per avarizia contra al nostro comune e suo padre e mantenitore...
[20] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 21, par. 5, vol. 2, pag. 77.30: Per ki mi pari ki omni lecturi vidirà claru ki lu iudeu strania la scriptura di li profeti da li facti di Cristu...
- [Usato come generico rafforzativo].
[21] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), Prologo, cap. 4, vol. 1, pag. 19.11: Addunca ben dicu, veru et claru dicu, ki omni pura forma esti infinita.
[22] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 77, terz. 50, vol. 4, pag. 28: e dice chiar, che se la gente nostra / non fosse stata a quel punto a Bologna, / che quel Legato perdeva la giostra, / ed erane con danno, e con vergogna / cacciato fuori, e la Chiesa con lui...
6.1 [Detto del vedere:] in maniera nitida e precisa.
[1] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 1644, pag. 60: Li ogi sen lavó e lo menton, / Posa vide plu claro ka un falcon.
[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 2, cap. 4, pag. 240.14: La prima ragione si è, che siccome molti occhi veggono più chiaro che non fa un solo, e molte mani possono più fare che non fa una...
[3] Palamedés pis., c. 1300, pt. 2, cap. 10, pag. 53.12: e per ciò vedea elli ben chiaro per tutta la cammera, che llà sotto era.
[4] Fatti dei Romani, 1313 (fior.), pag. 207.6: sì come l'aghuglia ch'è sengniore e re di tutti gli ucielli, e medesimamente come l'aghuglia vede chiaro e vola alto...
[5] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 90, pag. 262.40: le vetriere, per le quali si vede chiaro nelle case chiuse...
[6] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 79, pag. 292.25: sì viddono apertamente e chiaro il ponte del ferro, e allora passarono.
[7] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 280.1, pag. 354: Mai non fui in parte ove sì chiar vedessi / quel che veder vorrei poi ch'io nol vidi...
[8] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 1, L'Avvento, vol. 1, pag. 9.25: E però che quelli che lungo tempo sono stati in carcere hanno gli occhi ottenebrati e non possono vedere chiaro, poi che siamo de la carcere liberati...
[9] Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.), cant. 2, ott. 90.4, pag. 427: Fe' Moïsè far di rame un serpente, / e sopr' un alto legno apiccar fello / 'n un loco, che quel gran popul e gente / da press' o lunga chiar potien vedello...
6.2 [Detto dell'udire:] con precisa percezione dei suoni.
[1] Diretano bando, XIV (tosc.), cap. 20, pag. 15.13: Et alla tal[pa] ricovera natura al suo difecto per voce sì perfectamente, che nulla criatura che viva nonn ode sì chiaro.
[1] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 3, ott. 39.6, pag. 339: sai tu chi sia colei che dimostrosse / l'altrieri a noi, cantando tanto chiaro, / in quel giardino?
6.4 Locuz. avv. Di chiaro. || Gen. con funzione di rafforzativo generico.
[1] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 21, pag. 97.24: çò apparì de chiar quando Yesu curò lo paralitico e disse-ghe: «figlio, e' te perdono le toe peccae»...
[2] Andrea Malavolti, Rime, a. 1373 (tosc.), 161a.15, pag. 163: Agiungole di chiaro un altro detto, / che fu per trar da voi frutto e diletto.
[3] Ranieri Sardo, 1354-99 (pis.), pag. 247.15: E di chiaro si dicie et tiene sieno al soldo de' Fiorentini et che lloro ce l'ànno facta.
[4] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 216, pag. 562.10: e io ti dico di fermo e di chiaro che questo non può avvenire di qui a trentasei migliaia d'anni...
[5] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 59.4: l'imparar fo tal, / ch'ie sè de claro che duo mesi stette / el fellon maladetto...
- [Con rif. al vedere].
[6] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 29, pag. 141.29: Dal fero porcho salvaio e lion crudel Nabuchodonossor nu havemo visto de chiar e cognessuo che 'l nostro Segnor governa questo mondo e reçe l'universo...
[u.r. 26.10.2020]