CLAUSURA s.f.

0.1 clausura, clausure.

0.2 Lat. tardo clausura (DELI 2 s.v. clausura).

0.3 Poes. an. urbin., XIII: 2.

0.4 In testi tosc.: Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.); Laudario Magliabech., XIV sm. (fior.); Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Stat. catan., c. 1344.

0.5 Locuz. e fras. fare clausura 1.

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Impedimento ad entrare e uscire o a comunicare tra un interno e un esterno (anche fig.). 1.1 [Relig.] Condizione dei religiosi tenuti a non uscire dal proprio convento. 2 Ciò che impedisce il passaggio e la comunicazione tra un interno e un esterno (anche fig.).

0.8 Elisa Guadagnini 14.10.2002.

1 Impedimento ad entrare e uscire o a comunicare tra un interno e un esterno (anche fig.).

[1] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 11.16, vol. 1, pag. 131: Giardin ornato de fresca verdura, / fosti serrato de forte clausura: / tuo fructo nato non pose natura / ma grande sperança.

[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 92, pag. 433.4: La quarta cosa ch'avemo a considerare di questa nave si è la clausura, e questa è la propria ragione e la bella: vedi che questa arca si era tutta chiusa; però era detta arca, non nave, ché la nave si è aperta di sopra, ma quella avea tetto e era chiusa.

- Fras. Fare clausura: chiudersi, isolarsi completamente.

[3] Laudario Magliabech., XIV sm. (fior.), 46.11, pag. 208: Tre son questi nemici, / che giettan co' difici / all'anima che da llor fa clausura; / sempre ànno cura di farla perire.

1.1 [Relig.] Condizione dei religiosi tenuti a non uscire dal proprio convento.

[1] Stat. catan., c. 1344, cap. 6, pag. 36.8: Et in li festi solemni oy maiuri dupli, comu su li festi di lu Signuri e di la sua Matri, nullu haya licencia di ischiri fora di la clausura.

[2] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 22, 37-51, pag. 610.37: li miei monaci santi e buoni e contemplativi, che dentro ai chiostri; cioè dentro a le clausure de' monasteri, Fermano i piedi; cioè le loro affezioni...

2 Ciò che impedisce il passaggio e la comunicazione tra un interno e un esterno (anche fig.).

[1] Poes. an. urbin., XIII, 25.77, pag. 598: La bocca ò avuta aperta e la lengua talgente, / de li Toi servi, Amore, so' stato mal dicente, / freno nullo ç'ò posto e clausura nigente, / e dat'ò i mai consilli per altrüi ingannare.

[2] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Antonio, cap. 9, pag. 119.1: E dobbiamo sapere che non è molto difficile a discernere e a conoscere li buoni spiriti dai rei, che i buoni apparendo vengono con tranquillitade e dolcezza [[...]], per la presenza de' quali la mente, conceputo nuovo desiderio e fervore, pare che con essi, rompendo la clausura del corpo, voglia volare al cielo.

[3] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 30, pag. 253.32: Lo quale poy che fo facto sì commo convenne e foronce intrati quilli M huomini a ccavallo e quelle clausure foro serrate...

[u.r. 03.11.2020]