CLIENTE s.m.

0.1 cliente, clienti.

0.2 Lat. cliens, clientem (DELI 2 s.v. cliente).

0.3 Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.): 1.

0.4 In testi sett.: Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

0.5 Forse femm. cliente in 1 [2].

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Persona che si affida ad un avvocato. 2 Individuo sottoposto alla protezione di un patrono (anche fig.).

0.8 Elisa Guadagnini 14.10.2002.

1 Persona che si affida ad un avvocato.

[1] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. I, pag. 481.26: En quel luogo spesse volte manca parole al bel diserdor e nove cose vien e la cason soa è da fir fatta. Venus del tempio che è confin delo luogo se beffa d'esso: quello che poco nançi era patron, mo' desira essere cliente.

[2] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. III, pag. 542.12: Lo rico dia doni; quel che saverà rason sia facundo; spesse volte faça la cason over question dela cliente; nui che facemo li versi mandemo solamente versi.

2 Individuo sottoposto alla protezione di un patrono (anche fig.).

[1] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 12, par. 65, comp. 75.5, pag. 175: INclita fu Lucrecia gloriosa. / NObile fu la Camilla prechiara. / CLIenti molti ebbe Didone cara.

[u.r. 03.11.2020]