0.1 traccutaggine, tracutaggine, trascutaggine.
0.2 Da tracotare.
0.3 Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55: 1.1.
0.4 Att. solo in Boccaccio.
0.7 1 Mancanza che deriva da un'omissione, un difetto di memoria, di considerazione o di attenzione. 1.1 Difetto nella capacità di apprezzare o considerare qsa o qno in modo proporzionato al suo valore.
0.8 Gian Paolo Codebò 13.11.2002.
1 Mancanza che deriva da un'omissione, un difetto di memoria, di considerazione o di attenzione.
[1] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 471-80, pag. 127.20: Qual miseria, qual tiepidezza, qual trascutaggine te a te così aveva della memoria tratto, che venendoti meno costei, tu estimassi che tutto l'altro mondo ti dovesse esser venuto meno...
[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, introduzione, pag. 19.10: E per ciò, acciò che noi per ischifaltà o per traccutaggine non cadessimo in quello di che noi per avventura per alcuna maniera volendo potremmo scampare...
[3] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 6, pag. 117.35: Il quale, quantunque molto si maravigliasse, ricordandosi d'averla molte volte avanti in quel castel medesimo veduta e mai non riconosciutala, pur nondimeno conobbe incontanente l'odor materno; e, se medesimo della sua preterita trascutaggine biasimando, lei nelle braccia ricevuta lagrimando teneramente basciò.
1.1 Difetto nella capacità di apprezzare o considerare qsa o qno in modo proporzionato al suo valore.
[1] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 41.16: Oh ingrata patria, quale demenzia, quale trascutaggine ti teneva, quando tu il tuo carissimo cittadino, il tuo benefattore precipuo, il tuo unico poeta con crudeltà disusata mettesti in fuga, e poscia tenuta t'ha?
[u.r. 22.02.2007]