0.1 cativançe, cattivanza, cattivanze, ccattivança, gattivanza.
0.2 Da cattivo 1.
0.3 Elegia giudeo-it., XIII in. (it. mediano): 1.
0.4 In testi tosc.: Neri de' Visdomini (ed. Contini), XIII sm. (fior.); Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.).
In testi sett.: Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.).
In testi mediani e merid.: Elegia giudeo-it., XIII in. (it. mediano); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.).
0.7 1 Condizione di chi è fatto prigioniero, cattività. 1.1 Soggezione al peccato. 2 Inclinazione ad agire disattendendo una norma. 2.1 Estens. Azione, comportamento riprovevole, dannoso o doloroso per gli altri. 2.2 Sciagura.
0.8 Chiara Coluccia 17.12.2002.
1 Condizione di chi è fatto prigioniero, cattività.
[1] Elegia giudeo-it., XIII in. (it. mediano), 54, pag. 39: Ne la prisa foro devisati: / ki abbe la soro e ·cki lo frate; / e 'n gattivanza foro menati.
[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 27.20, pag. 102: Ma s'eo me voglio a te dirizare / e non peccare, credo per certo / ca de te, luce, verrà spereiare, / c'allumenare farrà lo mio petto: / mo so accecato en un fondo scurato, / nel qual m'ha menato la mia cattivanza. / La mia cattivanza l'alma ha menata / là 'v'è predata da tre nimici, / e lo più forte la tene abbracciata / e 'ncatenata, e mustranse amici...
2 Inclinazione ad agire disattendendo una norma.
[1] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 27.24, pag. 70: E questa così misera fortuna / Si chiama fievolezza propiamente; / Che molta cattivanza in sè raguna.
[2] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 7, pag. 17.21: Allo scegliere del campo e del sito si vuole porre mente, che per cattivanza del lavoratore, e pigrezza non sia viziata la terra, e produca tralignanti arbuscelli; che avvegnachè si possa medicare per studioso lavorío, tuttavia è meglio scegliere campo che sia senza colpa, che stare a speranza di correggere.
- Sentimento di vigliaccheria, codardia.
[3] Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.), 2.12, pag. 20: Da vespi, da mosconi e d'altri vermi / sempre trafitti son per dimostranza / de la lor vita misera non viva, / nè morta tucta di vil gattivanza, / otiosi, gravi, di pigrezza infermi, / senz'altro nome che gente gattiva.
2.1 Estens. Azione, comportamento riprovevole, dannoso o doloroso per gli altri.
[1] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 3, pag. 17.21: Alora lo gentile homo non fo lente, mixe mano a uno stoco, ch'ello avea a lado, e sì passò lo vicario d'oltra parte incontra e çetòlo morto custui per le malvaxe e descunçe overe, ch'ello feva a li bolognixi. Le novelle andòno a l'imperadore, e ello no mostrò che de ço curasse, e mandò a li bolognixi che de ço non dovesene avere paura neguna, imperçò ch'ello savea bene che per la soa superbia e le soe proprie malitie e cativançe ello i era incontrado, e erane ben degno.
[2] Paolino Pieri, Merlino (ed. Cursietti), p. 1310-a. 1330 (fior.), 23, pag. 25.10: E co[sì] aviene a ciascuno che fa le cattivanze: che il male torna sopra di lui.
[3] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), III, cap. 8, pag. 113.6: Agli scialaquatori e guastatori debbono essere dati curatori, acciò che poi ch'egli avessono consumato ogni cosa, non fossono costretti d'imbolare, però che quegli che è usato di spendere alla larga et in cattivanze, quando viene in mendicaggine, bisogno è, o che la vada mendicando, o ch'egli imboli...
[4] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 116, pag. 258.32: Dice lo Inquisitore: - Se' tu prete Juccio, il quale fai tante cattivanze? - E quelli rispose: - Non fe' mai niuna cattività.
[1] Neri de' Visdomini (ed. Contini), XIII sm. (fior.), 5, pag. 367: L'animo è turbato / e 'l cor è in grande eranza / del vano erro ch'avanza - infra la gente; / non pò tener celato / la grande cat[t]ivanza / lo mio cor che pesanza - tien sovente.
[u.r. 21.01.2009]