CIELO s.m.

0.1 ccelo, ccielo, ce, , , ceilo, cel, cèl, çel, celi, celli, cello, çello, cellu, celo, cèlo, çelo, celu, çelu, cer, cey, cheli, chelu, ciel, ciel', cïel, cieli, cieli', cielj, ciello, çiello, cielo, çielo, cielu, zelo, ziel, zieli, zielo.

0.2 Lat. caelum (DELI 2 s.v. cielo).

0.3Proverbia que dicuntur, XII u.q. (venez.): 1.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.); Alta maiestà , 1252-53 (lucch.); Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Doc. sen., 1294 (2); Doc. prat., 1293-1306; Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.); Lucidario lucch., XIII/XIV.

In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XII u.q. (venez.); Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Caducità , XIII (ver.); Poes. an. bergam., XIII ex.; Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Preghiera a s. Marco, XIV in. (venez.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.); Matteo Corr. (ed. Corsi), XIV pm. (padov.?); Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Doc. udin., 1354; Columba da Vinchio, XIV (piem.); Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).

In testi mediani e merid.: Elegia giudeo-it., XIII in. (it. mediano); Ritmo cass., XIII in.; S. Francesco, Laudes, c. 1224 (assis.); Miracole de Roma, XIII m. (rom.); Poes. an. urbin., XIII; Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.); Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); x Doc. eugub., 1324-46 [1325]; Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.); Stat. assis., 1329; Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Doc. orviet., 1339-68, [1353]; Stat. cass., XIV; Gloss. lat.-eugub., XIV sm.

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Per gire al cielo > gire 1; gire in cielo > gire 1.

Locuz. e fras. a ciel messo 2.1.3; a cielo aperto 2.1.1; a cielo sereno 2.1.1, 2.1.2; a cielo vivo 2.1.1; ad alti nel cielo 4.5.1;al cielo 1.1.3; allo scoperto cielo 2.1.1; alti cieli 4.5.2; alto cielo 4.5.2; a mezzo del cielo 3.1.4;a mezzo il cielo 3.1.4; andare in cielo 1.4.7;cadere dal cielo 4.5.3; chiudere tutto il cielo 2.1.4;cieli dei cieli 4.5.2; cieli delle sfere celestiali 3.1.2; cielo acqueo 3.2.1.4.1; cielo chiaro 3.2.1.7;cielo corporale 1.1.1; cielo cristallino 3.2.1.4; cielo dei cieli 4.5.2; cielo del fuoco 3.2.1.5; cielo dell'aere di sopra 3.2.1.6; cielo della luce 3.2.1.2; cielo dell'umiltà 4.5.2; cielo di fiamma 3.2.1.1; cielo di sopra 4.5.2; cielo empireo 3.2.1.1; cielo giocondo 4.5.2; cielo intellettuale 4.3.2; cielo pacifico 4.5.2; cielo ragionevole 4.3; cielo santo 4.5.2; cielo sereno 4.5.2; cielo soprasostanziale 4.1.2;cielo sovrano 4.5.2; cielo spirituale 4.3; cielo stellato 3.2.1.3; cielo stellifero 3.2.1.3; cielo supremo 4.5.2; cielo trionfante 4.5.2; cielo umano 1.1.1;cogliere cielo 2.1.6; da cielo 4.5.1; dai cieli 4.5.1; dal cielo 1.1.4, 4.5.1; d'aperto cielo 2.1.1;dei cieli 4.5.1; del cielo 4.5.1; di cielo 4.5.1; discendere dal cielo 4.5.5; di sotto al cielo 1.4.1;esercitare un cielo 4.2.2; essere serrato il cielo 2.1.4;fare un cielo 4.5.7; freddo cielo 1.1.2; fuocato cielo 3.2.1.5; gelato cielo 1.1.2; in aperto cielo 2.1.1;in cielo 1.1.3; levare in cielo 4.5.6; liquido cielo 6; mezzo cielo 3.1.3; mezzo il cielo 3.1.3;nell'alto cielo 3.1.5; nel mezzo cielo 3.1.4; oltre al cielo 1.4.2; oltre i cieli 1.4.2; oltre il cielo 1.4.2; passare i cieli 1.4.3; passare il cielo 1.4.3; perdere il cielo 2.4; primo cielo 4.5.2; salire sopra ogni cielo 1.4.5; serrare il cielo 2.1.4;sommo cielo 4.5.2; sopra del cielo 1.4.2; sopra i cieli 1.4.2; sopra il cielo 1.4.2; sopra tutti i cieli 1.4.2; sotto caldissimo cielo 2.2.1.1; sotto il cielo 1.4.1, 2.1.1; sotto il cielo sereno 1.4.1;sotto il puro cielo 2.1.1; stare chiuso il cielo 2.1.4; toccare il cielo 1.4.6; toccare il cielo con la testa 1.4.7;trapassare i cieli 1.4.3; trapassare il cielo 1.4.3, 1.4.4; usare l'aperto cielo 2.1.5; vedere in cielo 4.5.4; verso il cielo 1.1.3; voltare al cielo 7.

0.7 1 Volta apparente visibile sopra la terra; luogo posto in alto rispetto alla terra. 1.1 Locuz. 1.2 Fig. [Dal punto di vista di un osservatore che vi si trovi sotto:] volta costruita come simulacro di quella apparente posta sopra la terra; copertura di una stanza, di un edificio etc., soffitto. 1.3 Fig. Cosa che copre e quindi nasconde e dissimula. 1.4 Fig. [In varie espressioni fras., spesso esprimenti rafforzamento iperbolico:] il limite estremo del mondo umano, oltre il quale non si può andare. 2 Sfera gassosa che circonda la terra; aria, atmosfera; sede dei fenomeni atmosferici; mezzo di conduzione del suono. 2.1 Locuz. e fras. 2.2 Estens. L'insieme dei fenomeni atmosferici e delle condizioni climatiche di un determinato momento; il tempo atmosferico (sopratutto se inclemente); le intemperie. 2.3 Estens. La parte di atmosfera posta sopra un particolare luogo; la regione aerea corrispondente a una particolare regione terrestre. 2.4 Fig. Fras. Perdere il cielo: non percepire più la luce, non vedere più. 3 [Astr.] Luogo dove si trovano gli astri; nelle concezioni geocentriche, insieme delle sfere concentriche che circondano la terra (ognuna delle quali è detta anch'essa cielo: cfr. 3.2). 3.1 Locuz. 3.2 [Astr.] Nelle concezioni geocentriche, ognuna delle sfere concentriche che circondano la terra. 3.3 [Astr.] Gli astri in quanto corpi dotati di influenza sulla terra; la loro disposizione in un dato momento. 3.4 Immagine mentale ricostruita del luogo dove si trovano gli astri (?). 3.5 Fig. Il sentimento d'amore. 4 [Relig.] Sede della divinità e in genere del soprannaturale (spesso in opposizione al mondo terreno cristiano o pagano); dimora dei trapassati che hanno raggiunto la beatitudine eterna; il Paradiso (e coloro che vi si trovano, angeli o santi: cfr. [17], [18]); l'Olimpo pagano. 4.1 [Relig.] Fig. La divinità cristiana, il suo cospetto, la sua volontà; l'insieme delle divinità pagane. 4.2 [Relig.] La beatitudine eterna. 4.3 Uomo giusto; cuore, anima dell'uomo giusto. Locuz. nom. Cielo spirituale, cielo ragionevole: il cuore dell'uomo giusto. 4.4 [Relig.] Fig. 4.5 Locuz. e fras. 5 Colore azzurro, simile a quello del cielo sereno. 6 L'etere, la sostanza della quale secondo la concezione dell'epoca era fatto il cielo al di sopra della sfera dell'aria. Locuz. nom. Liquido cielo. 7 Fras. Voltare al cielo: signif. non accertato. 8 Signif. non accertato.

0.8 Maria Clotilde Camboni 22.04.2002.

1 Volta apparente visibile sopra la terra; luogo posto in alto rispetto alla terra.

[1] Proverbia que dicuntur, XII u.q. (venez.), 349, pag. 538: Le stele de lo celo ni la rena de mare / né le flor de li arbori no porav'om contare...

[2] S. Francesco, Laudes, c. 1224 (assis.), 11, pag. 33: Laudato si', mi' Signore, per sora luna e le stelle: / in celu l'ài formate clarite et pretiose et belle.

[3] Alta maiestà , 1252-53 (lucch.), 2, pag. 128: Alta maiestà celestïale, / tu che facesti cielo e gente e mare...

[4] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 4, pag. 563: perçò a Dio me supplico, che pote in terra e mare / e lo cielo simil[iter] solo verbo creare...

[5] Gl xGramm. lat.-it., XIII ex. (ver.), pag. 520: Hoc celum, -li, hi celi, lo cielo.

[6] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 16, pag. 132.39: lo cielo cuopre lo mondo, come l'una scodella cuopre l'altra...

[7] x Doc. eugub., 1324-46, [1325], pag. 22: pa(n)no cotonato de colore de cappa de cielo...

[8] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 4.1.32, pag. 11: E s'ascurò el sole et in celo e no parea stella.

1.1 Locuz.

1.1.1 Locuz. nom. Cielo umano, corporale: volta apparente visibile sopra la terra.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 71.37, pag. 300: Cielo umano passa, l'angelico trapassa, / ed entra en la caligine col Figlio della Virgine.

[2] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaestio 11, pag. 90.11: Tre maynere in del celo: el è uno celocorporal lo quale nu vedemo con li ogi corporale...

1.1.2 [Astr.] Locuz. nom. Gelato cielo, freddo cielo: la parte settentrionale della volta celeste.

[1] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Leandro, pag. 173.26: io ragguarderò quella stella che è chiamata Andromaden, coronata di chiaro splendore, ovvero quell'altra che è chiamata Orsa Parasis, la quale risplende nel gelato cielo verso Aquilone...

[2] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 61.1: 'l serpente ch'ee posto prossimano al freddo cielo...

1.1.3 Locuz. avv. Al cielo, in cielo, verso il cielo: verso l'alto.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 129.12: e levao mano ad cielo e dixe...

[2] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 1951, pag. 65: Et levan li ogii inverso cel / Et al segnor sí guardano dreo.

[3] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 123.7: Avea sognato la notte che nel seno li volava un pulcino di molto bianchissimo colore e con molto chiara boce, e del suo seno uscia cantando e volava in cielo.

[4] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 6, pag. 201.30: le trovamo scéndare e·lli loro epicicli e venire giù enverso la terra, e trovamole econtra salire sù enverso lo cielo; e anco le trovamo salire e scéndare per altro verso...

[5] Poes. an. urbin., XIII, 22.68, pag. 587: Quando perde a la fïata / a lo ioco dell'açaro, / a celo guarda - et unqua non retarda / a ddirme villania».

[6] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 26, 121-142, pag. 685.6: in suso; cioè verso lo cielo...

[7] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 1, cap. 2, pag. 79.23: inçenoiàse in oratium, levà le man a cel...

1.1.4 Locuz. avv. Dal cielo: dall'alto (?).

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 121.19: Et etiamdio cadero le prete de lo cielo per tucto lo mundo.

[2] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 164.25: In quisto millessimo piovve de cielo in Peroscia terra e acqua e sangue mistecato ensieme.

[3] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 151.4: Puoi staieva pento como de cielo cadevano moiti falconi e cadevano muorti in mieso de quella ardentissima fiamma.

1.2 Fig. [Dal punto di vista di un osservatore che vi si trovi sotto:] volta costruita come simulacro di quella apparente posta sopra la terra; copertura di una stanza, di un edificio etc., soffitto.

[1] Miracole de Roma, XIII m. (rom.), 2, pag. 562.32: Et lo celo era de rame, et adhornato de flori narati.

[2] Giacomino da Verona, Babilonia, XIII sm. (ver.), 41, pag. 639: Sovra la cità è fato un cel reondo / d'açal e de ferro, d'andranego e de bronço...

[3] Legg. S. Torpè, XIII/XIV (pis.), cap. 1, pag. 55.24: «Io credo poter fare un cielo a similitudine de l'altro cielo che si muove sopra di noi»; e non fu nissuno che alle sue parole contradicesse. Et allora lo imperatore fece fare un cielo di rame dorato...

[4] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 2, pag. 39.7: Veramenti supta lu chelu di lu palazu era unu grandissimu autaru...

[5] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 85, pag. 471.26: è in questa torre, tra le cento camere, una che [[...]] ha questa propietà, che alcuno non vi può dentro passare sì malinconico, che mirando al cielo della camera...

[6] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 8, pag. 62.15: E la coperta di sopra dal lato di fuori è di pelle di leoni e 'l cielo dal lato d'entro è d'ermellini, e havvi grande sala e camere.

[7] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 9, pag. 59.18: lo palmento della sala era copierto de tappiti [[...]]. Lo cielo de sopra era de cortina, fatto a stelle d'aoro.

[8] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 92, pag. 214.11: la cappa di cielo tornò che non arebbe coperto un ciel d'un piccol forno...

1.3 Fig. Cosa che copre e quindi nasconde e dissimula.

[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 11, proemio, pag. 171.3: Sono altri, li quali quelle cose, le quali il cielo del disdegno chiude dentro con tacere, sparlano manifestamente di fuori...

1.4 Fig. [In varie espressioni fras., spesso esprimenti rafforzamento iperbolico:] il limite estremo del mondo umano, oltre il quale non si può andare.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 218.30: Ancora parea ke gessisse lo foco de la terra e gisse quasi a ccielo.

[2] Lib. Antichr., XIII t.q. (ven.eug.>umbr.-march.), 198, pag. 110: le vox al cel[o] levarà...

[3] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. IV, cap. 4: se la sup(er)bia mo(n)trà infine a ccielo (et) col capo tocch(e)rà le nebbe, ala fine pur si p(er)drà (et) andrà a luogo putrido.

[4] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 4, pag. 239.30: va il grido al cielo. Dibattesi tutta la città: e stridiscono tutti.

[5] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 7, pag. 313.30: Non accompagnare la tua figliuola a' Latini: verranno li strani, li quali esalteranno il nome al cielo e spanderanno in tutto il giro della terra.

[6] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 7, pag. 93.22: uomo, che parlando delle alte cose toccherebbe il Cielo.

[7] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 21, pag. 394.2: per questo in istato, ed in fama, ed in senno, ed in valore salìe Roma di qui al Cielo.

[8] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 7, pag. 367.31: li mari erano alti a cielo e da ogni parte percoteano la resistente nave...

[9] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 2, cap. 4, pag. 171.9: non potrae avere luogo fermo il monte de le cose acquistate, ancora che sia pari al cielo.

[10] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 13, pag. 63.20: questa lor malitia tanta e sì grande la qual era destexa a tochar lo cel...

1.4.1 Locuz. avv. Sotto il cielo, di sotto al cielo, sotto il cielo sereno: nel mondo terreno; fra le creature mortali.

[1] Quindici segni, 1270-90 (pis.), 234, pag. 257, col. 1: Lo decimo giorno serà grave, / ché socto lo cielo nullo non ave / che sì sia fiero e disperato / che allor non sia isgomentato, / che non tremi di paura...

[2] Caducità , XIII (ver.), 183, pag. 660: Sença remissïon, miser<o> cativo, / s' tu mori en quella sì com<o> m'è deviso, / tuta la çento ke soto l<o> cel vivo / no t'avo dar un sol dì paraìso.

[3] Cavalca, Rime (ed. Fiacchi), a. 1342 (pis.), A Dio eletta..77, pag. 76: Ciò ch'è di sotto al ciel sì metti in bando...

[4] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 195.27, pag. 215: a morte tanto re venisse, / ch'era sì grande sotto il ciel sereno.

1.4.2 Locuz. avv. Sopra, oltre il cielo (i cieli), oltre al cielo, sopra del cielo, sopra tutti i cieli: al di là del mondo fisico; nel mondo soprannaturale, in Paradiso.

[1] ? Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 4.43, pag. 463: Splende 'n la 'ntelligenzïa del cielo / Deo crïator più che ['n] nostr'occhi 'l sole: / ella intende suo fattor oltra 'l cielo, / e 'l ciel volgiando, a Lui obedir tole...

[2] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 6.36, vol. 1, pag. 112: Ave, madre incoronata, / sovra i cieli exaltata, / da tutti li sancti venerata...

[3] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 1, cap. 9, vol. 1, pag. 30.8: E sappiate, che tempo non appartiene niente alle creature che sono sopra 'l cielo, ma appartiene a quelle che sono di sotto...

[4] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 20.8, pag. 10: Presenta di madonna la su' altezza, / ché splende oltra li ciel' la sua chiarezza / del viso suo splendïent' e sereno.

[5] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 297.9, pag. 121: sì ch'oltr'al cielo splende il mio valore».

[6] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 12, cap. 6, pag. 84, col. 18.15: per altissima contemplatione sopra tutti i cieli nel conspecto della beatissima Trinità elevato.

[7] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 30, pag. 663.18: trasportato fu ad altro lume, cioè al cielo cristallino, il quale si è di quelle acque che sono sopra li cieli.

[8] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 9, pag. 38.22: Se voi siete risuscitati con Cristo, cercate le cose di sopra del cielo, e quivi sia il vostro diletto e non in terra.

[9] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 521-30, pag. 136.21: lui e per virtù e per meriti sopra i cieli estiman tenere le piante de' piedi; e così in contrario, quantunque virtuoso [[...]] con parole che degne paiono di fede nel profondo di ninferno il tuffate e nascondete.

[10] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 21.81, pag. 10: Aiuta l'alma mia che non si' stanca, / tanto ch'i' possa sopra 'l ciel cantare.

[11] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 28, 40-57, pag. 742.2: a differenzia del mondo che è sopra cielo che è eterno, e non s'apprende se non co lo intelletto, e però si chiama mondo intelligibile...

1.4.3 Fras. Passare, trapassare il cielo (i cieli): uscire dal mondo fisico (e quindi entrare nello spirituale, giungere nel mondo soprannaturale di fronte alla divinità).

[1] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 4.53, pag. 463: Deo mi dirà: «Che presomisti?», / sïando l'alma mia a lui davanti. / «Lo ciel passasti e 'nfin a Me venisti...

[2] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 31, parr. 8-17.22, pag. 129: chè luce de la sua umilitate / passò li cieli con tanta vertute, / che fè maravigliar l'etterno sire...

[3] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 87.9: Onde l'orazione del santo uomo trapassa il cielo, come non vincerà ella i nimici?

[4] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 62, pag. 443.16: noi troviamo già uomini col pensiero avere trapassati i cieli e gustata della etterna pace.

1.4.4 Fras. Trapassare il cielo: arrivare con la conoscenza fino al soprannaturale oltrepassando i limiti del naturale.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 1, cap. 3, vol. 1, pag. 12.3: La prima è la più alta di queste tre scienze che sono stratte di teorica, cioè teologia, che trapassa il cielo e mostra la natura delle cose che non hanno punto di corpo, nè non conversano in tra le corporali cose.

1.4.5 Fras. Salire sopra ogni cielo: arrivare a uno stato di beatitudine che oltrepassa ogni limite.

[1] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 19 (S).26, pag. 277: guardando lo mie Sire, / sovr'ogne ciel salischo. / Salischo 'n tale alteçça, / più su null'è trovato...

1.4.6 Fras. Toccare il cielo: giungere ad un estremo grado di potenza, ad avere una fama immortale.

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 6.1092, pag. 194: O Colonnesi, o figliuoli di Marte, / Toccaste il cielo con l'armata mano / Che sempre suonerà per ogni parte.

1.4.7 Fras. Toccare il cielo con la testa, andare in cielo: essere al limite estremo della felicità.

[1] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 1, par. 25, pag. 51.26: aveva il mondo per nulla, e con la testa mi parea il cielo toccare, e nulla mancare a me al sommo colmo della beatitudine tenere, reputava...

[2] x Lett. lucch., 1376 (4), pag. 143: Li testoi vanno in cielo...

2 Sfera gassosa che circonda la terra; aria, atmosfera; sede dei fenomeni atmosferici; mezzo di conduzione del suono (cfr. [10]).

[1] St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.), pag. 137.25: l'acqua ke cadea de celo era quasi lacte.

[2] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 186.13: Chi dispregia la vita sicuro vederà il mare turbare, securo guarderà la faccia del cielo quando tempesta e saetta.

[3] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 6.67, pag. 114: La neive à quatro proprietae / che odo dir esser cotae: / pulmeramenti de cel vén...

[4] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 1, pag. 167.12: Li cieli tuonano e l'aire con ispessi risprendimenti balenano...

[5] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 14.35, vol. 2, pag. 230: / infin là 've si rende per ristoro / di quel che 'l ciel de la marina asciuga, / ond'hanno i fiumi ciò che va con loro...

[6] Gl Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 23, proemio, pag. 504.4: è il cielo detto fermamento, nel quale sono le stelle che paiono fisse, sotto il quale è un altro cielo detto aereo, del quale è scritto: «li uccelli del cielo pascono quello»...

[7] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 5, pag. 94.8: Allura lu chelu, subitamenti turbatu, gictau infiniti aqqui...

[8] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 4, vol. 1, pag. 25.22: subitamenti lu lacu di Alba, non crissutu per ploia da celu nìn per scurrimentu de flumara...

[9] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 46, pag. 606.21: A lei pareva essere in parte da lei non conosciuta, e quivi vedere davanti da sé sospesa in cielo una donna di grazioso aspetto molto...

[10] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 2, cap. 32, vol. 1, pag. 249.4: con suoni di tanti stormenti e con grida d'uomini, che riempieva il cielo e tutto il paese molto di lungi.

[11] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 11.91, pag. 216: Sì come il ciel lo vede, divien rosso; / e non pur si trasforma di colore, / ma fassi forte e duro, che pare osso.

[12] Gl Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 91.9: Hic iris id est l'arco del cielo.

2.1 Locuz. e fras.

2.1.1 Locuz. avv. A cielo aperto, sotto il cielo, a cielo sereno, sotto il puro cielo, in aperto cielo, d'aperto cielo, allo scoperto cielo, a cielo vivo: all'aperto, all'esterno, fuori.

[1] Doc. sen., 1294-1375, [1302], pag. 169.27: Ancho si faccia una forma da la bocha del bottino disotto infino a uno salcio che dilonga dal detto bottino CLXXX braccia e sia a cielo aperto e sia ampia la fossa due braccia a canna.

[2] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. I, pag. 235.5: non credere tu troppo alla fallace lucerna, però che la notte e 'l vino nocciono al giudicare della bellezza. Paris guatò le dee il die e a cielo aperto...

[3] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. I, pag. 258.2: il candido colore è sozzo nel lavoratore, però che sempre volge la terra sotto il cielo col bomero e colli rastri...

[4] Comm. Arte Am. (B, Laur. XLI 36), XIV td. (fior.), ch. 63, pag. 826.30: elli le volle vedere di die e a cielo sereno...

[5] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 2, pag. 57.23: In mezzo delle case di Priamo, e sotto il puro cielo fu uno altare...

[6] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 29, par. 3, pag. 760.11: ascosi nelle caverne nel monte si dimoravano; né quindi, non patteggiati, s'osavano di palesare in aperto cielo.

[7] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 120, pag. 703.17: dice l'autore ch'elli le volle vedere di die e d'aperto cielo per non essere ingannato...

[8] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 37, pag. 43.14: fagli stare allo scoperto cielo per dì X sicchè 'l sole gli svapori bene...

[9] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 180, pag. 14: Pensate, o zente, che soto le choltre / dormite a gran deleto tuta note [[...]] / che tuta quela note el mio fiolo / fo flazelato chon amare bote. / Et io dolente, sì plena de duolo, / stava de fuora trista a ziel sereno / e non avea choltra, nè lenzuolo.

[10] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 17, pag. 67.27: siando el a celo vivo, el començà a piovere...

2.1.2 Fig. Locuz. avv. A cielo sereno: apertamente.

[1] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 21.12, pag. 51: Volesse Dio che pur la terza parte / fosse de quel che vuoli, et anchor meno; / ché sonando per tuto le nost[r]e arte / la fama volerebbe a ciel sereno, / multiplicando tosto le lor carte, / sì che ogni clima ne vedresti pieno.

2.1.3 Locuz. avv. A ciel messo: ininterrottamente. || (Contini, che preferisce questo signif. a quello pure cit. di 'a dirotto').

[1] Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.), 12.13, pag. 417: la notte 'l vento e 'l piover a cel messo...

2.1.4 Fras. Serrare il cielo, chiudere tutto il cielo: provocare una siccità. Stare chiuso il cielo, essere serrato il cielo: non verificarsi precipitazioni atmosferiche.

[1] Proverbia que dicuntur, XII u.q. (venez.), 179, pag. 530: per la lei eniquità fe' Dieu serar lo ciel, / qe tre ani e sei mesi no plove en Israel.

[2] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 10, pag. 87.16: la sua oratione chiuse tutto lo cielo, che stette che non piove tre anni et sei mesi...

[3] Diatessaron, a. 1373 (fior.), cap. 79, pag. 254.9: quando il cielo stette chiuso tre anni e sei mesi, e quando fu la fame grande in tutta la terra...

[4] Bibbia (03), XIV-XV (tosc.), 3 Re 8, vol. 3, pag. 352.18: [35] Se il cielo sarà serrato, e per le loro peccata non pioverà...

2.1.5 Fras. Usare l'aperto cielo: stare al di fuori del riparo delle abitazioni.

[1] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 30, pag. 151.24: Oh felice colui il quale innocente dimora nella solitaria villa, usando l'aperto cielo!

2.1.6 Fras. Cogliere cielo: uscire allo scoperto?

[1] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 258.14: Notte e dìe faceva predare Colonnesi, per tutta Campagna li persequitava. Non li lassava cogliere cielo.

2.2 Estens. L'insieme dei fenomeni atmosferici e delle condizioni climatiche di un determinato momento; il tempo atmosferico (soprattutto se inclemente); le intemperie.

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 38, pag. 180.15: con ogni studio è da avere rangola della naturale filosofia, perchè naturalmente si coglie per la ragione del cielo.

[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 35, pag. 181.24: Tutto ciò ch'è in questo mondo si muta continuamente e tosto, come fa il cielo.

[3] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3, cap. 11, pag. 120.24: ciascuna cosa che è mollissima, sì come la midolla, dentro sempre come nella sedia si nasconde, ma di fuori con una fermezza di legno, e poi la corteccia incontra la intemperanza del cielo, quasi del male schermo, a difender s'oppone?

[4] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 14, vol. 3, pag. 156.1: fuggia l'ira del mare e 'l caldo del cielo, quando lo sole era altissimo nel mezzo cerchio, e faceva piccole ombre dal capo.

[5] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 23, pag. 442.22: Iddio manderàe loro guerra, [[...]] l'arsura, e lle colte, e l'altre tempeste da Cielo e da terra.

[6] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 1, pag. 12.9: sorridendo col volto, col quale serena il cielo e le tempeste...

[7] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 38, par. 24, pag. 806.22: non tempio, non casa né albero il difendeva dal cielo...

2.2.1 Estens. Il clima di un determinato luogo.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 3, cap. 3, pag. 192.13: l'uomo die guardare a tre cose, acciò che le casamenta siano bene assise. La prima, la disposizione del cielo. La seconda, la diversità dei venti. La terza, la disposizione delle terre.

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 2, pag. 432.10: le pestilenzie de' Juderi crebbero e inforzaro infino a tanto che fuoro dispersi e recati quasi a neente; perchè Tiberio i loro giovani per saramento li mandò a' confini, e puoseli in provincia di più grave cielo...

[3] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 16, pag. 124.7: vi sono bagni sanissimi ad ogni cosa e infiniti, e il cielo quivi mitissimo in questi tempi ci dà di visitarle materia.

[4] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 4, cap. 4, pag. 139.16: Il cece si semina aguale in terra lieta, e cielo umido...

2.2.1.1 Locuz. avv. Sotto caldissimo cielo: in condizioni climatiche proibitive per via delle elevate temperature.

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. V (ii), par. 36, pag. 333.37: Gli Indiani, gli Etiopi, i Garamanti e gli altri popoli, li quali sotto caldissimo cielo abitano, quantunque da soperchio caldo sforzati sieno d'andare ignudi, quelle parti in alcuna guisa non sostengono che scoperte si veggano.

2.3 Estens. La parte di atmosfera posta sopra un particolare luogo; la regione aerea corrispondente a una particolare regione terrestre.

[1] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), pt. I Prologo, pag. 8.12: conciossiacosachè quelli, che sono oggi, non nascono sotto altro cielo, che li loro antiqui, onde viene che oggi non sono così bellicosi, come furono anticamente?

[2] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 45.21: egli giace sotto altro cielo che sotto il tuo...

[3] Gl Matteo Corsini, 1373 (fior.), cap. 13, pag. 29.10: dice Orazio poeta: Coelum, non animum mutant qui trans mare currunt. Dice che chi va oltramare per lo perdono, muta el cielo, e non l'animo: cioè, ch'e' va in nuovi paesi, ma egli è pur quello medesimo.

2.4 Fig. Fras. Perdere il cielo: non percepire più la luce, non vedere più.

[1] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 6, par. 20, pag. 203.27: gli occhi rivolti per la camera, la quale più mai non sperava vedere, presa da dolore sùbito il cielo perdei...

3 [Astr.] Luogo dove si trovano gli astri; nelle concezioni geocentriche, insieme delle sfere concentriche che circondano la terra (ognuna delle quali è detta anch'essa cielo: cfr. 3.2).

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 46.6: La quarta scienza, cioè astronomia, tratta della disposizione del cielo e delle stelle.

[2] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 907, pag. 207: Apresso t'ho contato / del ciel com'è stellato, / ma quando fie stagione / udirai la cagione / del ciel com'è ritondo...

[3] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 3, pag. 6.12: e questo cerchio [[l'orizzonte]] te demostra che la terra sia e·llo mezzo del cielo, emperciò che la meità del cielo te sta de sopra, e l'altra de sotto.

[4] Lucidario lucch., XIII/XIV, pag. 45.16: come in dello cielo àve vij pianete cosìe àe in dello capo de l'omo vij pertuçi molto virtudiosi...

[5] Gl Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 1, cap. 1, ch., pag. 158.15: la dispositione del corpo ultimo, cioè del cielo: com'elli contiene tutti li altri corpi...

[6] Gl Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 28, par. 6, vol. 2, pag. 165.22: dicu ki la scola di Platuni dichi veru di zo ki sicundu natura da hiczà a trentaseimilia anni lu mundu superiori (id est lu chelu) retornirà a kistu midesmu puntu et a kista midesma fachi, disposicioni et ordini.

3.1 Locuz.

3.1.1 [Astr.] Cielo spirituale: luogo dove hanno sede le intelligenze angeliche; insieme delle sfere concentriche poste attorno alla terra. || Detto anche cielo angelico: cfr 1.1.1 [1].

[1] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaestio 11, pag. 90.12: Tre maynere in del celo: [[...]] lo segondo celo si è spiritovale, in lo qualle le spirituale substantie, zoè li angeli, habitano segonda nostra credenza...

3.1.2 [Astr.] Locuz. nom. Cieli delle sfere celestiali: insieme delle sfere concentriche che secondo le concezioni geocentriche circondano la terra.

[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 30, pag. 527.6: non fa in sè moto [nè] da levante in ponente, nè da ponente in levante, come li Cieli delle spere celestiali...

3.1.3 [Astr.] Locuz. nom. Mezzo (il) cielo: il meridiano celeste (anche avv.: cfr. [4]).

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 1, cap. 2, pag. 51.26: adonqua è mestieri che noi aviamo un altro cerchio, [[...]] e levaremolo ritto sù alto ad oposito de quello che giace, lo quale noi chiamamo orizzonte, e segarà l'uno l'altro en doi ponti opositi, li quali noi chiamamo poli: e uno de questi poli è chiamato polo artico, e l'altro è chiamato polo artantico; e questo cerchio sarà lo cerchio del mezzo cielo e sarà en modo del colmare de la casa.

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 4, cap. 5, pag. 169.29: li animali del cielo, come so' quelli del zodiaco, quando elli vegnono e nascono ad oriente, [[...]] salgono sù per fin al mezzo cielo, e poi vanno descendendo e declinando giù ad occidente, e mettono lo capo giù sotto terra.

[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 10, proemio, pag. 240.19: Secondo il salire del Sole sopra il nostro orizzonte, le virtù delli animali si fanno più forti, e infino a mezzo il Cielo crescono...

[4] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 615, pag. 223.4: lo sole era quasi mezzo cielo a gradi 16 d'Ariete, quasi sua esaltazione...

3.1.4 [Astr.] [Rif. ad astro o costellazione:] locuz. avv. A mezzo (del, il) cielo, nel mezzo cielo: nel punto di massima ascesa sull'orizzonte, allo zenit (e quindi sul meridiano celeste).

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 3, pag. 7.1: E trovamo un altro cerchio mirabile, lo quale è ampio e tutto sturiato de figure, e è chiamato zodiaco, lo quale sega lo 'quatore per mezzo en doi ponti oppositi: l'uno è chiamato lo primo ponto d'ariete, e l'altro è chiamato lo primo ponto de libra, e quando l'uno è in oriente, e l'altro è in occidente, e quando l'uno è a mezzo cielo, e l'altro è e·ll'oposito sutto terra.

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 4, cap. 2, pag. 110.33: poniamo lo scorpione in oriente, e lo tauro sarà in occidente, e· leone, ch'è casa del sole, sarà a mezzo del cielo...

[3] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 13 rubr., pag. 215.3: De la casione perché lo sole e la luna e le altre stelle se vegono magiuri e·lla parte d'oriente e d'occidente che e·llo mezzo cielo.

[4] Chiose falso Boccaccio, Purg., 1375 (fior.), c. 2, pag. 294.1: Chapricorno era già a mezzo il cielo...

3.1.5 [Astr.] Locuz. avv. Nell'alto cielo: nella zona della volta celeste posta al di sopra dell'orizzonte.

[1] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 12, pag. 208.11: appena la luchi cupria li alti munti et appena lu suli era livatu in lu altu chelu...

3.2 [Astr.] Nelle concezioni geocentriche, ognuna delle sfere concentriche che circondano la terra.

[1] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 4.44, pag. 463: Splende 'n la 'ntelligenzïa del cielo / Deo crïator più che ['n] nostr'occhi 'l sole: / ella intende suo fattor oltra 'l cielo, / e 'l ciel volgiando, a Lui obedir tole...

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 18, pag. 29.5: cercando noi avemo trovato per ordene otto cieli stellati, li quali so' chiamati otto spere.

[3] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), Tavola generale, pag. 37.21: Capitol del cel. Ancora dey cey.

[4] Gl Ottimo (sec. red.), a. 1340 (fior.), Inf. c. 2, pag. 446.2: ongni cosa che ssi contiene da quel cielo, cioè spera, c'à minori li cerchi, cioè la luna, il cui circulo è più presso alla terra...

3.2.1 Locuz.

3.2.1.1 [Astr.] Locuz. nom. Cielo empireo: cielo che secondo il pensiero dell'epoca si trova oltre tutte le sfere concentriche che nelle concezioni geocentriche circondano la terra, ed è quindi il più lontano dalla terra.

[1] Bono Giamboni, Trattato, a. 1292 (fior.), cap. 32, pag. 153.17: Il paese là dove la via stretta delle virtù mena l'anima dopo la morte a regnare è detto paradiso, il quale è posto nel cielo ch'è di sopra al cielo stellato che noi veg[g]iamo, il quale si chiama cielo impirio; del quale non si puote vedere niente, la cui altez[z]a e larghezza non si potrebbe stimare.

[2] Gl Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. II (i), par. 49, pag. 105.32: Nello 'mpireo cielo, cioè nel cielo della luce dove si crede essere il solio della divina maestà...

[3] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 2, 10-36, pag. 62.30: Cieloempireo è sopra tutti li altri cieli, e qui abita Idio...

[4] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 113.23: le cose che Dio fece nel primo principio nanse che fecesse nul'altra cosa che nui sapiamo, tioè lo cieloempireo et l'angelica natura...

- [Astr.] Locuz. nom. Cielo di fiamma: lo stesso che cielo empireo. || Glossa di Dante a Empireo.

[5] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 3, pag. 75.9: Veramente, fuori di tutti questi, li catolici pongono lo cielo Empireo, che è a dire cielo di fiamma o vero luminoso...

3.2.1.2 [Astr.] Locuz. nom. Cielo della luce: secondo le concezioni dell'epoca, quella fra le sfere concentriche poste attorno alla terra in cui si trova il sole.

[1] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 2, parr. 1-10, pag. 4.4: Nove fiate già appresso lo mio nascimento era tornato lo cielo de la luce quasi a uno medesimo punto, quanto a la sua propria girazione...

3.2.1.3 [Astr.] Locuz. nom. Cielo stellato, cielo stellifero: secondo le concezioni dell'epoca, quella fra le sfere concentriche poste attorno alla terra dove si trovano le stelle fisse.

[1] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 2, parr. 1-10, pag. 5.4: Ella era in questa vita già stata tanto, che ne lo suo tempo lo cielo stellato era mosso verso la parte d'oriente de le dodici parti l'una d'un grado...

[2] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 14, pag. 130.12: Apresso le comparazioni fatte delli sette primi cieli [[...]]. Dico che lo Cielo stellato si puote comparare alla Fisica...

[3] Zucchero, Sfera, 1313-14 (fior.), cap. IV, 1, pag. 147.15: questo movimento è simile al movimento de la spera del cielo stellato il quale è in 100 anni un grado.

[4] Chiose Sfera, p. 1314 (fior., pis.), I, 6, pag. 163.11: secondo Tolomeo nove sono i cieli: [[...]] lo 7.o si è Saturno, e poi il cielo istellato, cioè l'ottava spera...

[5] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 11, 112-115, pag. 314.10: Pisces è uno de' XII segni del zodiaco: questo è uno cerchio che è nel cielo del firmamento; cioè del cielo stellifero...

3.2.1.3.1 Fig. Cielo del firmamento: l'insieme delle virtù.

[1] Gl Simone Fidati, Lett., a. 1348 (tosc.), pag. 515.5: dal cielo del fermamento dove sono tutte le stelle in suo ordine situate et poste, cioè dal convento dell'alte virtù, dov'è la stella della vera obedientia...

3.2.1.4 [Astr.] Locuz. nom. Cielo cristallino: secondo le concezioni dell'epoca, quella fra le sfere concentriche poste attorno alla terra che più di tutte si trova vicino al cielo empireo (cfr. [2]).

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 69.81, pag. 290: Questo è lo ciel cristallino, ca speranza sì ven mino...

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 38, vol. 1, pag. 332.13: sappiate che sopra il firmamento è un cielo molto bello e chiaro e lucente, e ha colore come di cristallo; e per ciò è egli appellato il cielocristallino. E sopra quel cielo si è il cielo empireo...

[3] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 14, pag. 136.10: Lo Cielo cristallino, che per Primo Mobile dinanzi è contato...

[4] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 30, 55-69, pag. 671, col. 1.5: cussí fo trasunto ad altro lume, e questo fo al celocristallino, lo quale si è de quelle acque ch'èno sovra li celi.

[5] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 1, cap. 8, pag. 20, col. 18.5: dico che tutto l'altro per rispecto di quello è meno che non è il centro del ciel cristallino per rispecto della sua circunferentia.

3.2.1.4.1 [Astr.] Locuz. nom. Cielo acqueo: lo stesso che cielo cristallino.

[1] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 28, par. 8, vol. 2, pag. 176.4: lu cheluaqueu dichinu li doctori lu chelu cristallinu...

3.2.1.5 [Astr.] Locuz. nom. Fuocato cielo, cielo del fuoco: la sfera del fuoco, secondo alcune concezioni dell'epoca posta prima del primo cielo.

[1] ? Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 1, cap. 8.602, pag. 163: Non tanto pietre, ma corpi di ferro / Sono discesi dal fuocato cielo / In Alamagna: e di ciò non erro.

[2] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 5.2: La forza del piegato cielo di fuoco, e sanza peso, risprendeo sopra l'altre, e elessesi luogo ne la somma altezza.

[3] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), Proemio, pag. 4.29: poscia per lo cielo del fuoco e' va nel Paradiso deliziano...

3.2.1.6 [Astr.] Locuz. nom. Cielo dell'aere di sopra: signif. non accertato. || Forse da mettere in relazione con 6.

[1] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 67, Ascensione, vol. 2, pag. 625.28: Il cielo materiale è in molti modi, cioè cielo di questo aere quaggiù presso a noi e cielode l'aere disopra...

3.2.1.7 [Astr.] Locuz. nom. Cielo chiaro: signif. non accertato. || Forse da mettere in relazione con 6.

[1] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 67, Ascensione, vol. 2, pag. 626.31: Il cielo materiale è in molti modi, cioè cielo di questo aere quaggiù presso a noi [[...]] e cielo chiaro e cielo del fuoco e lo stellato e 'l cristallino e l'empirio.

3.3 [Astr.] Gli astri in quanto corpi dotati di influenza sulla terra; la loro disposizione in un dato momento.

[1] Dino Fresc. (ed. Contini), XIII ex.-a. 1316 (fior.), 5.81, pag. 627: Par che 'nfluenza di malvagio cielo / irasse il tempo e la sua giuventute, / tollendole salute...

[2] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 6.1121, pag. 195: Poni che insieme siano due creati: / L'uno è gentile, l'altro è di vil gente, / Sotto una sfera ed in un grado nati. / Mostra il cielo che debba conseguire / Ciascun di dignitate la corona.

[3] Gl Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 20, 1-15, pag. 395, col. 1.23: O ciel. Apostrofa al celo; çoè a l'ordene del moto superno, e dixe: 'Da poi che 'l se crede...

[4] Gl Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 16, pag. 286.21: il quale libero arbitrio, se vince le inclinazioni influsse dal Cielo, cioè dalle stelle, perseverando bene, tutto vince.

3.3.1 [Astr.] L'influsso che secondo le concezioni dell'epoca gli astri e la loro disposizione avrebbero sugli esseri viventi; il destino.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 16.77, vol. 2, pag. 269: Lo cielo i vostri movimenti inizia; / non dico tutti, ma, posto ch'i' 'l dica, / lume v'è dato a bene e a malizia, / e libero voler; che, se fatica / ne le prime battaglie col ciel dura, / poi vince tutto, se ben si notrica.

[2] Gl Jacopo Passavanti, Tratt. sogni, c. 1355 (fior.), pag. 344.8: De' sogni che sono dal cielo, cioè dalla 'nfluenza delle stelle e delle pianete, e dalla disposizione e impressione degli elementi...

[3] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Famae I.61, pag. 245: 'l gran Camillo, / Di viver prima che di ben far lasso, / Perch'a tanto d'onor [sì alto grado] il ciel sortillo / Che sua virtute chiara il ricondusse / Onde altrui cieca rabbia dipartillo.

3.4 Immagine mentale ricostruita del luogo dove si trovano gli astri (?).

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 1, pag. 68.36: adonqua le porremo così svariate [[le stelle]] en tutto lo cielo che noi faremo.

3.5 Fig. Il sentimento d'amore. || (Marti).

[1] Dino Fresc. (ed. Marti), XIII ex.-a. 1316 (fior.), 2.3, pag. 359: Un'alta stella di nova bellezza, / che del sol ci to' l'ombra la sua luce, / nel ciel d'Amor di tanta virtù luce, / che m'innamora de la sua chiarezza.

4 [Relig.] Sede della divinità e in genere del soprannaturale (spesso in opposizione al mondo terreno cristiano o pagano); dimora dei trapassati che hanno raggiunto la beatitudine eterna; il Paradiso (e coloro che vi si trovano, angeli o santi: cfr. [17], [18]); l'Olimpo pagano. || Talvolta esplicitamente identificato con il cielo empireo (cfr. 3.2.1.1 e relativi contesti).

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 410, pag. 614: quand vignirà la fin, ben li serà salvadho; / el çirà con li agnoli, en ciel firà portadho.

[2] Ritmo cass., XIII in., 98, pag. 13: em quella forma bui gaudete, / angeli de celu sete».

[3] Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 5.15, pag. 106: né 'n celo ned in terra / non mi par ch'io sia.

[4] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 13, pag. 34.10: 'l nostro signore Jesu Christo discese di celo in terra per grande força d'amore che ebbe in della humana generatione.

[5] Poes. an. bergam., XIII ex., 14, pag. 66: dal cel vén l'angel Gabrïel, / fy un saluto molto bel...

[6] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 569, pag. 346: Lu Re de celu intesela, dentro l'ày facta intrata...

[7] Doc. prat., 1293-1306, pag. 175.14: Nel nome del nostro Singnore Geso Cristo (e) della sua santa madre, mado(n)na sa(n)ta Maria, (e) di tuta la chorte di Cielo.

[8] Preghiera a s. Marco, XIV in. (venez.), pag. 75.3: nostra gra(n)dissima virttude sie mostrata i(n) celo et i(n) tera...

[9] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 56.14, pag. 330: san Zoane limoxené, / chi grande logo tene in ...

[10] Doc. venez., 1314 (5), pag. 104.1: E· nome delo nostro Segnor Deo onipotente meser Iesu Cristo et dela soa mare madona senta Maria vergene et de tuta la corte de çelo...

[11] Gl Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 1, 1-12, pag. 1, col. 1.2: La gloria di Colui, çoè la gloria de Deo, la quale è nel Celo, çoè nel Paradiso.

[12] Stat. assis., 1329, cap. 11, pag. 174.25: prieghe tucte per l'aspersione del sangue del nostro Signore Ihesù Christo a la electione che con descrectione del çielo de Dio e de la comuna utilità se opereno...

[13] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 1035, pag. 387, col. 2: Respuse Catarina: / 'Tu si' beata et fina, / cha io vegio la corona / che ad vui se recha e duna; / ad tre jurni averaila, / ad celi porteraila, / ad quillo signor jerrai / che regna sempre mai.

[14] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 3, pag. 613.30: Pensa come gli angeli laudavano in cielo e in aere quello il quale gli uomini ignoravano in terra...

[15] Gl Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 2, pag. 29.8: la penitenzia è ordinata a condurre l'anime al Cielo, cioè al Paradiso.

[16] Gl Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 7, pag. 92.18: si per[d]e il Cielo in tre modi, cioè il Paradiso...

[17] Gl Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 27, pag. 584.14: dice - cielo, cioè celestiali: continens pro contento ponitur hic.

[18] Gl Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 29, pag. 635.4: In principio creavit Deus coelum et terram; cielo, cioè angelica natura; terra, creature corporali.

[19] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 1, cap. 12, pag. 36.3: cum zo sia cosa ky lu meritu de sanctu Petru et de sanctu Paulu sia equalj in celu...

[20] Gl Ottimo (sec. red.), a. 1340 (fior.), Inf. c. 1, pag. 351.21: La cui naçione è tralli cieli, cioè in paradiso nell'altro mondo.

[21] Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.), 37, pag. 19: del male piovette lo vitio / dal cel chi fo de l'omo la sagura.

[22] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 92.13, pag. 637: carità su nel ciel regna / sovra l'altre vertù en più alta ensegna.

[23] Matteo Corr. (ed. Corsi), XIV pm. (padov.?), 1.56, pag. 147: e parole e cantar con voce fanno / simile a quella che nel ciel si pensa.

[24] Doc. udin., 1354, pag. 328.20: Inprimamentre elo sì è divignudo da Dio e dala sancta mare madona sancta Maria e de li xii apostoli e di tuti li sancti e di tute le sancte e di tuta la cort di cel...

[25] Gl Chiose falso Boccaccio, Par., 1375 (fior.), c. 15, pag. 592.5: t'àe aperto la porta del paradiso, cioè de' cieli...

[26] Gl Chiose falso Boccaccio, Par., 1375 (fior.), c. 22, pag. 638.22: quando sarà nel firmamento, cioè in cielo, dove istà Iddio...

[27] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 34.159, pag. 70: e lì gi laxò como in soa çella / de fina a tanto che da terra / montò in cello a vita bella...

[28] Columba da Vinchio, XIV (piem.), lauda.16, pag. 98: lo rey del cel te fo doná, / Yhesu Crist.

[29] Stat. cass., XIV, pag. 18.10: Dio [s]emp(re) svarde de lu celo sup(re) li filii de li homini...

[30] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 1, L'Avvento, vol. 1, pag. 25.18: dice Job: «Reveleranno i cieli, cioè gli Angeli, la sua iniquitade».

[31] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 6, pag. 222.27: ogne fidele cristiano convene ascendere e montare in celo.

[32] Gl Bibbia (04), XIV-XV (tosc.), 2 Par 6, vol. 4, pag. 175.1: [30] tu [[Dio]] gli esaudirai di cielo, cioè dell'alto luogo del tuo abitacolo...

[33] Gl Bibbia (04), XIV-XV (tosc.), 2 Par 6, vol. 4, pag. 177.3: [39] [tu esaudirai del cielo, cioè] del tuo fermissimo abitacolo [le loro preghiere]...

4.1 [Relig.] Fig. La divinità cristiana, il suo cospetto, la sua volontà; l'insieme delle divinità pagane.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 11, pag. 47.4: gli odii d'Atreo e Tieste, e gli avolterii che tra loro fuoro, che il cielo non sofferse di vedere.

[2] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 10, pag. 625.30: Affermò [[Giove]] e per propia volontà tutto il cielo spaurì.

[3] Gl Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 6, 25-33, pag. 98, col. 2.2: conçosiacosaché Virg. scriva che decreto del celo, çoè sentenzia de Deo. sia immobelle e ferma...

[4] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 8, vol. 2, pag. 157.2: La potenzia del cielo è sanza misura, e non ha fine; e ciò che gli iddei di sopra hanno voluto, è suto aparecchiato: e acciò che tu ne dubiti meno...

[5] Gl Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 6, pag. 145.16: a quel tempo che tutto il Cielo (cioè Idio), che per li Cieli (che sono suoi ministri) volle riducere il mondo a suo modo sereno...

[6] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. I (ii), par. 162, pag. 88.29: par già che il cielo ne minacci di portarle in Inghilterra.

[7] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 4, 76-84, pag. 128.9: Grazia acquista nel Ciel; cioè appo Dio. Ponsi qui la cosa che tiene per quella che è tenuta, ponendo il cielo per Idio...

4.1.1 [Relig.] Estens. Ognuna delle tre persone della Trinità.

[1] Gl Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 30, pag. 527.3: Quando il Settentrion del primo Cielo ec. Cioè, quando la destra del Santo Spirito, la quale, e 'l quale Cielo, cioè essenzia di Dio, è primo e immobile...

4.1.2 [Relig.] Locuz. nom. Cielo soprasostanziale: signif. non accertato.

[1] Gl Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 67, Ascensione, vol. 2, pag. 627.11: Il cielo soprasustanziale è le qualitadi de l'eccellenzia di Dio, de la quale Cristo venne, e poi salette infino a quello.

4.2 [Relig.] La beatitudine eterna.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 7.8, vol. 2, pag. 105: Io son Virgilio; e per null'altro rio / lo ciel perdei che per non aver fé».

4.2.1 Estens. Stato di felicità. Parte o grado di tale stato di felicità.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 60.18, pag. 238: Povertate è ciel celato a chi è 'n terra ottenebrato; / chi nel terzo ciel suo è 'ntrato, ode arcana profunditate.

4.2.2 [Relig.] La quiete mistica. Fras. Esercitare un cielo: condurre alla quiete mistica.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 92.93, pag. 395: Può essercitare un cielo, / che questo cielo sta molto celato...

4.3 Uomo giusto; cuore, anima dell'uomo giusto. Locuz. nom. Cielo spirituale, cielo ragionevole: il cuore dell'uomo giusto.

[1] Gl <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 7.19: Appresso egli è ne' cielispirituali, cioè ne' santi cuori, che sono alti e chiari e netti...

[2] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 17, pag. 142.28: l'anima santa dalla Scrittura è detta cielo.

[3] Gl Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 25, vol. 1, pag. 202.16: Per un altro modo è detto Dio delli cieli; cioè delli giusti, e santi uomini, li quali son detti cieli, perchè vi abitano con l'amore, e con lo desiderio.

[4] Gl Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 25, vol. 1, pag. 203.3: È detto dunque Dio del Cielo, cioè del giusto, perciocchè in lui abita molto più propriamente, che nel cielo materiale.

[5] Gl Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 2, 2, pag. 42, col. 2.4: O dolcissimo, tu il quale se' ne' cieli cioè nell'intima camera delle sante menti...

[6] Gl Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 14, Epifania, vol. 1, pag. 184.1: «La bellezza del cielo, cioè de l'uomo celestiale, si è la gloria di stelle, cioè de le virtude».

[7] Gl Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 67, Ascensione, vol. 2, pag. 626.3: Il cielo ragionevole è l'uomo dentro, il quale è detto cielo per ragione che Dio v'abita...

4.3.1 Apostolo.

[1] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 25, vol. 1, pag. 202.23: E chiama quì cieli li Apostoli singolarmente...

4.3.2 Locuz. nom. Cielo intellettuale: l'angelo.

[1] Gl Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 67, Ascensione, vol. 2, pag. 626.16: Il cielo intellettuale è l'angelo.

4.4 [Relig.] Fig.

[1] Gl S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 11, pag. 27.27: ella ha una perseveranzia grande infino al fine che tiene dal cielo alla terra, cioè dal cognoscimento di me al cognoscimento di sé; dalla caritá mia alla caritá del prossimo.

4.5 Locuz. e fras.

4.5.1 [Relig.] Locuz. agg. Da, di, dal cielo (cieli): soprannaturale, divino; proveniente in maniera miracolosa dalla divinità (anche pred. e avv.).

[1] Elegia giudeo-it., XIII in. (it. mediano), 30, pag. 38: Lo templo santo àbbero desirtato, / ke 'n grandi onori foi 'deficato, / e foco da celo l'abbe afflambato.

[2] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 26 (88), pag. 248.23: Grande dono d(e) celo serave ali homini sup(r)a la t(er)ra s'elli fosseno d(e) ta(n)ta co(n)co(r)dia e bona volu[n]tade...

[3] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 47, pag. 150.13: disse Giuda Maccabei; per moltitudine tosto si fa la vettoria de la battaglia, ma da cielo è la virtù; perciò che agevole cosa è a· dDio di guarire pochi uomini da molti, e dar lor vittoria sopra molti.

[4] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vita beati Alexii, 276, pag. 301: Un di k'era domenega, messa era za cantadha, / Un tal segn per Alexio devenn in quella fiadha: / Azò ke soa bontá devess ess parezadha, / Una grand vox dal ce illora fo sonadha. / Dixeva quella vox ai homni congregai...

[5] Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.), 120, pag. 32: All'omo ked è mmiseru no li fare 'ncrescensa, / Ka ben è ki lo vendeke, da celu è la defensa.

[6] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 34, pag. 219.18: l'omo in paradiso arebbe avuto et avea lo cibo dei fructi, sensa fatica, et erano di cielo, sì che li fructi dell'anima et del corpo erano di paradiso.

[7] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 358, pag. 31: Da celo vénde odore che nella cammora entròne: / tanto fo lu odore, che Deo mandòne, / che tucti quanti insemmora se adormentaro...

[8] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 37, pag. 163.20: In killa pistilencia apparsiro sagicti viniri da chelu e firiri a certi pirsuni, et de killa firita murianu.

[9] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 3, cap. 30, pag. 191.7: dipoi non molti dì, essendo l'aere molto sereno, sopra l'altare della predetta chiesa apparve una nube da cielo e tutto lo coperse...

[10] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 1, cap. 19, vol. 1, pag. 26.17: nel battesimo dimenticando la clesima, venne visibilemente da cielo una colomba che in becco l'adusse al beato Remigio...

[11] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 84.8: ogniuno diceva, Idio vorà mostrare qualche miracolo: e ogniuno aspettava segni dal cielo...

[12] Chiose falso Boccaccio, Par., 1375 (fior.), c. 8, pag. 552.1: Tifeo fu un gi[g]hante, il quale fu morto per una saetta da cielo...

[13] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 10.14, pag. 29: temer sopra sé dal ciel sentenzza.

[14] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 173.8: Dunqua bene fu vero lo suonno de Mierolo che da cielo li veniva la corona de fiori, li quali fiori puo' li anni XIIII renniero odore drento alla fossa.

- Locuz. avv. Ad alti nel cielo.

[15] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 6, cap. 21, pag. 422.21: Gloria sia a Dio ad alti nel cielo, e in terra sia pace agli uomini di buona volontade». || Cfr. Orosio, Hist., VI, 22, 5: «angeli cecinerunt: "Gloria in excelsis Deo, et in terra pax hominibus bonae voluntatis"».

4.5.2 [Relig.] Locuz. nom. Cielo dell'umiltà , sommo cielo, alto cielo, cielo di sopra, cielo giocondo, cielo (cieli)dei cieli, cielo pacifico, alti cieli, primo cielo, cielo trionfante, cielo supremo, cielo sovrano, cielo sereno, cielo santo: luogo metafisico sede del divino, del soprannaturale; Paradiso. || Talvolta esplicitamente identificato con il cielo empireo (v. 3.2.1.1 e qui sotto [12]. [14]), talvolta da esso distinto (v. [7]).

[1] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, Primo cominciamento, par. 7.4, pag. 141: Era venuta ne la mente mia / la gentil donna che per suo valore / fu posta da l'altissimo signore / nel ciel de l'umiltate, ov'è Maria.

[2] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 19, parr. 4-14.29, pag. 75: Madonna è disiata in sommo cielo: / or voi di sua virtù farvi savere.

[3] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 31, parr. 8-17.15, pag. 128: Ita n'è Beatrice in l'alto cielo, / nel reame ove li angeli hanno pace...

[4] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 9.12, vol. 1, pag. 123: Splendïente luce d'ogne mondo / di ffin lo cielo di sopra et in profundo, / und'ogne core sta 'llegro e iocundo / di quel' c'ànno la mente a Dio intendente...

[5] Giudizio universale, XIV in. (ver.), 165, pag. 61: l'Angeli santi de l'alto cel...

[6] Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.), 177, pag. 383: Mette poi Eunoè che mostra 'l fondo / per la chiareçça sua di questa fede; / et quinci uscì per gire al cielgiocondo. / Quivi la gloria di Dio tutta vede...

[7] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 23, proemio, pag. 504.12: sopra il settimo capitolo del Deuteronomio numera la chiosa sette cieli, [[...]] il sesto è empireo, il settimo il cielo della Santa Trinitade; e questo è il Cielo de' cieli.

[8] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 10, pag. 256.4: Boezio [[...]] essendo in essilio per martirio passòe al Cielo pacifico.

[9] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 5, pag. 72.36: il santo [[...]] disceso dagli alti cieli, e entrato radiante di maravigliosa luce nella camera di Lelio...

[10] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 19, vol. 3, pag. 60.3: crediamo che l'anime purgate partite da' corpi sono ne' cieli de' cieli e in paradiso con Cristo...

[11] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 7, par. 5, vol. 1, pag. 113.15: Dicuti ki lu primu chelu esti corporalmenti et presenti et veramenti illà duvi illu [[il corpo di Cristo]] esti...

[12] Gl Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. II (i), par. 49, pag. 105.32: Nello 'mpireo cielo, cioè nel cielo della luce dove si crede essere il solio della divina maestà...

[13] Chiose falso Boccaccio, Par., 1375 (fior.), c. 24, pag. 647.6: discritto l'altore la chiesa di Dio del cielo trionfante...

[14] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81, (fior.), Sp. 40, pag. 245.28: Al cielodi sopra chiamato Impirio...

[15] Landulfo di Lamberto, 1389-99 (napol.>sett.), pag. 213.5: avendo di doctrina honore tanto, più che nel cielo sancto n'ebbe Maria, madre del gran Filio.

[16] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 173.148, pag. 183: al ciel supremo / riceve il don che niun magior si stima...

[17] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 243.2, pag. 284: Francesco, io temo che nel cielsovrano / non abbia preso già la tromba in mano / que' che vorrà che ciascun si rasegni...

[18] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 287.13, pag. 336: tutto dì ci mostra discipline / chi ci vorebbe a sé nel ciel sereno...

4.5.3 [Relig.] Fig. [Con rif. agli angeli ribelli:] fras. Cadere dal cielo: perdere il proprio stato di beatitudine e perfezione; dannarsi.

[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 167, pag. 567: Soperbia fe' caçer i agnoli de ciel en tera...

4.5.4 [Relig.] Fras. Vedere in cielo: ricevere una visione soprannaturale.

[1] Miracole de Roma, XIII m. (rom.), 33, pag. 577.16: Octabiano vide in celo una virgine coronata molto belledissima sopre una altare molto bella...

4.5.5 [Relig.] Fras. Discendere dal cielo: allontanarsi dalla beatitudine eterna.

[1] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 10, pag. 85.32: così è facta la scala di cielo; et quanto l'omo vuole qui più montare, più discende di cielo...

4.5.6 Fras. Levare in cielo: attribuire a qno la condizione di divinità; deificare.

[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 7, pag. 107.26: In laude d'essi li poeti con loro versi gli levarono in Cielo; questo deificamento atribuiscono elli a lloro, perchè fu alcuno trovatore d'alcune arti, sì come Esculapio la medicina...

4.5.7 [Relig.] Fras. Fare un cielo: far diventare un luogo di santità e gioia soprannaturale.

[1] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 159, pag. 382.8: Della cella si fa uno cielo, dilettandosi di parlare e conversare in me, sommo e eterno Padre, con affetto d'amore, fuggendo l'ozio con l'umile e continua orazione.

5 Colore azzurro, simile a quello del cielo sereno.

[1] Doc. sen., 1294 (2), pag. 411.19: X stanforti d'Araço, che ne sono li cinq(u)e chappa di cielo (e) li tre verboli a vermeglio (e) l'un(o) moreo a diliverde (e) l'un(o) porpore a vermiglio...

[2] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 44.18, pag. 189: isposa d'un che la fronzuta pera / d'oro nel ciel per arma ancor ritene.

6 L'etere, la sostanza della quale secondo la concezione dell'epoca era fatto il cielo al di sopra della sfera dell'aria. Locuz. nom. Liquido cielo.

[1] ? Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 15, pag. 359.3: la recente terra, di poco dipartita dal nobile corpo sottile e diafano, li semi del cognato cielo ritenea.

[2] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 4.22: Come idio ordinò e fece il mondo, e divise gli elementi, e ciascuno allogò nel suo stato. Idio e migliore natura divise questa briga, però che dipartio le terre dal cielo, l'acque dalle terre, e 'l liquido cielo divise dalla ispessa aria.

7 Fras. Voltare al cielo: signif. non accertato.

[1] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [1379] 79.246: Ai, dolorosi e sciochi, / che, come l'arco scrochi, / arfili e rochi - e cavalli e pedoni / vi farà star moltoni, / e la città coi sproni - al ciel voltata, / o mal fondata, - o terra sagurata, / de tal derrata - pasci el tuo terreno?

8 Signif. non accertato.

[1] Doc. orviet., 1339-68, [1353], pag. 127.38: Pietru di Bartuciu mercia(n)te àne toltu da me Angniluçu di Petru di Loddo, chamorlengu, una chasa nela chondrada di Vingnarchu, ne· riione di s(an)c(t)a Maria; el quale si chiama el Ciellaiu del'arciprete, da cielu a terra, p(er) preççu d'otto lb. l'anno, p(er) tre anni, inchome[n]çanno l'anno a dì XII di sette[n]bre.

[u.r. 17.02.2023]