0.1 cima, çimar, cimare, cimarono, cimati, cimato, cimi, cimo.
0.2 Da cima.
0.3 Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.): 2.1.
0.4 In testi tosc.: Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.); Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.); Libro giallo, 1336-40 (fior.).
In testi sett.: Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.).
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 Spuntare, tagliare il vertice (anche fig.). 2 [Tess.] Radere il pelo di un panno per renderne omogeneo lo spessore. 2.1 Fig. Rifinire, raffinare. 3 Raggiungere la cima, innalzarsi (anche fig.). 4 Pron. Collegarsi.
0.8 Elisa Guadagnini 22.10.2002.
1 Spuntare, tagliare il vertice (anche fig.).
[1] Onesto da Bologna, XIII sm. (tosc.), 17.5, pag. 74: Ma 'l suo amor che mi ritonda e cima / e sbatte più che sasso di mare onda, / mi fa tacente di non dire in rima / quel che par che la vita mi confonda.
[2] Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.), 501, pag. 132: Senpre quando tu cogli li olivi / Guarda quelle che sono cative, / Çoè che sono guiçe passe e asute. / Quelle allora aborsale tutte / Come fano li cimaturi lo pano, / O altra gente quando çimar fano.
2 [Tess.] Radere il pelo di un panno per renderne omogeneo lo spessore.
[1] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 111.5, pag. 231: s'eo mordo 'l grasso, e tu vi suggi 'l lardo; / s'eo cimo 'l panno, e tu vi freghi 'l cardo: / s'eo so' discorso, e tu poco raffreni...
[2] Libro giallo, 1336-40 (fior.), pag. 238.30: E dè dare dì 11 d'aprile ' 340 lire 5 s. 12 picc. Furono per bangniare e cimare e misurare i detti panni, salvo che due panni non si bangniarono nè cimarono.
[3] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 58.17: E tutti i detti panni, a portargli làe vogliono essere cimati pure una volta, cioè a mezzo pelo, però che in Setalia non à cimatori; e i panni gentili e iscarlattini od altri gentili panni vogliono essere cimati per lo simile modo pure una volta, ma bene a dentro.
[4] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 92, pag. 213.17: - Vuo' tu far bene? attuffalo in una bigoncia d'acqua, e lascialo stare tutta notte, sì che bea bene, e vedrai poi panno ch'el fia. - Costui così fece; e la mattina lo scola alquanto dall'acqua, e mandalo al cimatore, che l'asciughi nella soppressa, e che lo cimi. Cimato il panno, e Soccebonel va per esso...
[1] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 20a.10, pag. 484: Prendete la canzon, la qual io porgo / al saver vostro, che l'aguinchi e cimi, / ch'a voi ciò solo com'a mastr'accorgo, / ch'ell'è congiunta certo a debel' vimi: / però mirate di lei ciacun borgo / per vostra correzion lo vizio limi.
3 Raggiungere la cima, innalzarsi (anche fig.).
[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 205.14, pag. 250: Ma se, che degno sia, figlio m'accorgo, / no amo certo guaire a te dicimi, / ché volonteri a la tua lauda accorgo / la grazia tua che, padre, dìcimi, / ché figlio tale assai pago corgo, / pur che vera sapienza a poder cimi.
[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 3, docum. 1.20, vol. 2, pag. 315: Grandeça di coraggio fue la prima / de la qual qui ti dico, / ma già non ti disdico / ch'assai ben seco potença si cima.
[u.r. 28.09.2018]