CIVE s.m.

0.1 cive, çive, civi.

0.2 Lat. civis (DEI s.v. cive).

0.3 Poes. an. tosc.>ven., 1267: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321.

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Persona che abita con pieno diritto uno specifico luogo, cittadino. 2 Appartenente alla società umana, persona che partecipa ad un'organizzazione di vita sociale. 3 [Rif. a persone che vivono nel medesimo luogo:] concittadino.

0.8 Elisa Guadagnini 14.03.2003.

1 Persona che abita con pieno diritto uno specifico luogo, cittadino.

[1] Poes. an. tosc.>ven., 1267, 19, pag. 198: lo mondo fa renverdire / nol lasarà ma' perire / tant'è soa fina posanza, / çascun [cive] en alegranza / aspeti çoia d'amore.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 32.101, vol. 2, pag. 561: «Qui sarai tu poco tempo silvano; / e sarai meco sanza fine cive / di quella Roma onde Cristo è romano.

[3] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I, 22.6, pag. 23: Amor, che con sua forza e virtù regna, / nel summo cielo ardendo sempre vive / e l'anima gentil di lui fa degna, / regge mia vita e quel che la man scrive, / dimostra el cuor divoto a sua deitade / e del suo regno el fa ministro e cive.

2 Appartenente alla società umana, persona che partecipa ad un'organizzazione di vita sociale.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 8.116, vol. 3, pag. 132: «Or dì: sarebbe il peggio / per l'omo in terra, se non fosse cive?».

[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 8, pag. 213.17: Or pr[oce]de, e dice: puote elli essere, che l'uomo in terra sia cive, se giù non si vive per diversi offizj diversamente, sì come fae nella cittade...

3 [Rif. a persone che vivono nel medesimo luogo:] concittadino.

[1] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 20.50, pag. 53: La terza; perchè dan sempre dolore / A' civi loro, e nimicansi molto; / E agli stran mostran portare amore.

[u.r. 03.11.2020]