CIVILTÀ s.f.

0.1 ccivilità , civilità , civilitade, civilitadi, civilité, civiltà , civiltade.

0.2 Lat. civilitas, civilitatem (DELI 2 s.v. civile).

0.3 Dante, Convivio, 1304-7: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Convivio, 1304-7; Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

0.5 Locuz. e fras. buona civiltà 1.1.

0.7 1 Forma della vita associata regolata da leggi comunemente condivise. 1.1 Fras. Buona civiltà : retto costume del vivere insieme, valida organizzazione sociale. 1.2 Forma politica che prevede la partecipazione del popolo al governo (in opposizione a sistemi di tipo monarchico). 2 [Dir.] Appartenenza legalmente riconosciuta ad una specifica comunità, cittadinanza.

0.8 Elisa Guadagnini 08.12.2002.

1 Forma della vita associata regolata da leggi comunemente condivise.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 4, pag. 275.2: Lo fondamento radicale della imperiale maiestade, secondo lo vero, è la necessità della umana civilitade, che a uno fine è ordinata, cioè a vita felice...

[2] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 6, 64-76, pag. 189, col. 2.6: Intende qui ... la parte guelfa ch'è contra l'imperio, lo qual è regolatore della civiltade e de la comunicazione umana, sí che se la domestica è imperiale, quella che è contra essa per opposito si è selvaça.

- [Con accezione specif. pos.].

[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 19, pag. 445.18: nulla cosa magnifica si puote scrivere di lui; e meno di quello di Norvegia, però che sì come le sue isole sono partite ed ultime streme dalla terra, così la sua vita è in istremo di razionabilitade e di civilitade.

1.1 Fras. Buona civiltà : retto costume del vivere insieme, valida organizzazione sociale.

[1] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 11, 1-12, pag. 251, col. 1.13: E chi rubare. Quisti èno pirati e rubaduri, e sforçaduri, e contrarii d'ogne bona civilità .

1.2 Forma politica che prevede la partecipazione del popolo al governo (in opposizione a sistemi di tipo monarchico).

[1] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 1, par. 4, pag. 12.21: E ccierto tutti i buoni uomini volliendo e ppossendo il comun bene e profitto vedere dé veghiare e mettere gran qura e intenta e diligienza a mostrare il gran profitto che ssarebbe a tutti e lla neciessità che della rivelazione e dichiarazione di quelle avandette singhulari chause di discordia ne' reami e civilità che di sì grandi danni, come detto è, gli minacciano.

2 [Dir.] Appartenenza legalmente riconosciuta ad una specifica comunità, cittadinanza.

[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 17, proemio, pag. 309.28: l'una spezie [[della frode]] è quella che s'usa contra la persona, che si fida nel frodolente [non] solamente per naturale amore, ma ancora per accidentale amore, sì come in coloro che nne sono congiunti per alcuno legame o di sangue, o d'amicizia, o di prelazione, o di civilitade...

[2] Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.), cap. 28, pag. 158.3: E Paolo rispose: ed io sono nato di questa civilitade: cioè volle dire, ch'era nato non in Roma, ma di padre, ch'avea privilegio di cittadinatico di Roma.

[u.r. 03.11.2020]